Gli ex pasdaran di Berlusconi pronti a diventare i pretoriani di Conte

Si sta costituendo la pattuglia dei “Democratici”: useranno il gruppo dell’Udc, Paolo Romani e Gaetano Quagliariello i registi dell’operazione. Andranno in soccorso del premier ma pure di Pd, Leu e Cinque Stelle. La tradizione dei “responsabili” si rinnova. All’inizio furono Razzi e Scilipoti.

Useranno il gruppo e il simbolo dell’Udc, i registi dell’operazione sono Paolo Romani e Gaetano Quagliariello. Entreranno in scena un nano secondo dopo che Matteo Renzi avrà ufficializzato lo strappo con la maggioranza. Se invece Italia Viva dovesse decidere di prendere altro tempo, resteranno comunque a disposizione, pronti ad ogni evenienza. Sono i cosiddetti “responsabili”, che probabilmente si chiameranno “I Democratici”.

Foto © Imagoeconomica, Valerio Portelli

Un’operazione che AdnKronos e La Repubblica hanno ricostruito in queste ultime ore. La ricostruzione de La Repubblica è questa: “Se davvero Italia Viva, dovesse sfilarsi dal governo, al Senato, dove i numeri per la maggioranza sono più incerti, sarebbero in corso colloqui con la presidente di Palazzo Madama Casellati per la costituzione di un gruppo parlamentare autonomo, secondo le nuove regole: ci vuole almeno un eletto sotto le insegne di un Partito che si è presentato alle urne. In questo caso il Partito di riferimento sarebbe l’Udc, che alle ultime elezioni ha presentato il suo simbolo con il centrodestra; l’eletto è invece il senatore Antonio De Poli”.

Mentre l’AdnKronos riferisce: “Dentro ci sarebbero parlamentari delusi di Forza Italia, esponenti vicini a Toti, ex pentastellati ora nel Misto, esponenti dell’Udc. L’obiettivo dovrebbe essere anche quello di presentarsi alle prossime regionali, con proprie liste e candidati, e senza Silvio Berlusconi. Di nome e simbolo ancora non si parla. Ma il senatore Paolo Romani, per una vita pasdaran di Berlusconi, all’AdnKronos ha detto:”Può darsi che si costituisca un gruppo alternativo a quello di Fi, di forte ispirazione liberale, popolare e riformista, sempre nel perimetro del centrodestra, che non intende affatto fare da stampella a Conte e sostituirsi ai renziani. Mi piacerebbe che questa operazione politica fosse un progetto per l’Italia”. E’ per questo che i parlamentari coinvolti nell’operazione non vogliono essere etichettati semplicemente come “responsabili”. 

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

“Noi ci costituiamo e diventiamo interlocutori del governo”, spiega il senatore Romani, che è stato più volte ministro nei governi Berlusconi, capogruppo di Forza Italia la scorsa legislatura. Ma da tempo è in polemica con Berlusconi, al punto da aver dichiarato oggi di essere certo che il Cavaliere intende “regalare” Forza Italia al Carroccio. Tra i più attivi Gaetano Quagliariello.

Un’operazione politica che, se andrà in porto, riproporrà il tema dei cosiddetti “responsabili”. Ogni legislatura ha i suoi. Nel 2010 alla ribalta arrivarono Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, che votarono la fiducia a Silvio Berlusconi dopo essere usciti dall’Italia dei Valori, provocando l’ira funesta di Antonio Di Pietro.

Oggi Giuseppe Conte, il Pd e i Cinque Stelle potrebbero trovarsi ad applaudire un gruppo che è sempre stato tra i fedelissimi di Berlusconi. Ma così va il mondo.