Gli innocenti di Ucraina e di Ciociaria nello stesso Apocalisse

Nella guerra ogni barlume di umanità si perde. Tutto è cambiato in un momento: tutti sono diventate vittime. Come avvenne in questi territori 80 anni fa. Gli innocenti sono tutti vittime dello stesso Apocalisse

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua…  avvolti in vesti candide… E uno degli anziani disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide col sangue dell’Agnello. (Ap. 7,2)

La visione dell’autore del libro di Apocalisse riassume tutte le preoccupazioni, le paure, i dolori, le ansie di questi giorni: cosa accadrà? Finirà la guerra, cesseranno i bombardamenti, le liti, gli scontri?

O, invece, prevarranno invece le spinte polemiche, gli stranamore dei conflitti ad oltranza, che neanche più si pongono il problema di come far cessare il conflitto… ma che invece sembrano divertirsi fra mappe, linee rosse e blu, figurine di carri armati e soldatini dietro cui ci sono le sofferenze di tanti giovani soldati e di tanti civili che hanno perso tutto: casa, lavoro, prospettive di vita, sogni… Oltre alle vittime innumerevoli.

La strage di innocenti

Ecco, le vittime, soprattutto quelle innocenti, quelle che prima del 24 febbraio conducevano una vita come la nostra, ascoltando musica, andando a scuola, al lavoro, discutendo in famiglia, guardando una serie su Netflix, giocando al calcio o a bocce, andando a ballare.

Tutto è cambiato in un momento: tutti sono diventate vittime di una decisione terribile, di fronte alla quale ognuno reagisce come può, mantenendo il suo stato di vittima del conflitto.

Ottanta anni fa questa nostra terra subì lo stesso massacro dell’Ucraina. Occupazione, sfollamenti, bombe dal cielo, che indiscriminatamente colpivano obiettivi militari. Ma soprattutto colpivano civili, acquartieramenti, sequestri di vettovaglie, animali, saccheggi e poi, nella riva destra del fiume Sacco le violenze dei goumiers  del Corpo di Spedizione Francese, su chiunque capitasse  loro a tiro.

Il nostro apocalisse

Vicende che ancora oggi toccano profondamente le nostre coscienze, pur dopo  tanti decenni. Ci sono ancora i testimoni di quei giorni terribili della fine di maggio del 1944. Ecco tutte quelle vittime. quelle della nostra terra e tutte quelle del conflitto ucraino e di tutte le altre guerre sono davanti all’autore di Apocalisse: il loro Signore ha voluto subire la stessa sorte, si è abbassato per vivere la stessa esperienza tragica, vittima di violenza ingiustificata come tutte le vittime dell’insensatezza totale, la guerra.

Nella guerra ogni barlume di umanità si perde, davvero con la guerra tutto è perduto e con la pace tutto è guadagnato. Così il sangue di quelle vittime è lavato nel sangue dell’Agnello e ora si presentano nelle loro candide vesti, senza Z o svastiche di ogni genere, al giudizio del mondo.

(Leggi qui qui tutte le meditazioni di Pietro Alviti).

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