Gli scenari dopo il voto del 5 settembre

Cosa potrebbe cambiare dopo il voto bis del 5 settembre in 22 sezioni del Comune di Latina. A prescindere dal risultato. Ed a seconda del risultato

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

I possibili ricorsi. L’annunciata sfiducia. Il mutamento del Consiglio. Quando mancano quattro giorni al voto nelle 22 sezioni annullate di Latina, non è detto che il risultato porterà serenità in piazza del Popolo per cinque anni.

Se dovesse vincere Damiano Coletta, gli sconfitti saranno pronti a una doppia strategia: ricorso da una parte e sfiducia dall’altra. Intanto, il ricorso: i Partiti di centrodestra contestano fin dalla sua emissione l’ordinanza di indizione delle elezioni nelle 22 sezioni, in quanto non prevede la celebrazione di un turno di ballottaggio. Nei fatti: se il candidato sindaco del centrodestra Vincenzo Zaccheo domenica prende più del 50% complessivo dei voti è sindaco; se prende un solo voto in meno non si va al ballottaggio. Perché nessuno lo ha impugnato. (Leggi qui: Se le sentenze possono aprire un loop di ricorsi).

Secondo il ragionamento. Siccome la sentenza del Tar confermata dal Consiglio di Stato, riportava le lancette indietro al primo turno, da quel momento la procedura sarebbe dovuta ripartire da zero. Diverso l’orientamento del Viminale, che non ha considerato la possibilità di un ballottaggio relativo alle sole 22 sezioni, ma solo l’eventualità che Vincenzo Zaccheo riesca a recuperare i 1.071 voti che gli mancavano per essere eletto direttamente al primo turno; o l’eventualità che non ce la faccia, e quindi resterebbe tutto com’era prima, solo per quanto riguarda i sindaci.

Il ricorso degli esclusi

Zaccheo e Coletta

C’è poi il forte rischio dei ricorsi da parte di elettori esclusi. L’ordinanza di indizione delle elezioni, si basa sulla sentenza del Consiglio di Stato del 2021 relativa al simile caso del Comune di Postiglione.

Pronunciamento che fa giurisprudenza. E taglia fuori gli elettori trasferitisi in questi 11 mesi: usciti dalle 22 sezioni annullate, o immigrati nelle 22 sezioni annullate migrando da sezioni valide. In quest’ultimo caso, hanno già espresso un voto valido, e non potrebbero ripeterlo.

Nel primo caso, invece, ovvero quello di cittadini che abbiano lasciato la sezione annullata e non avranno facoltà di esprimersi di nuovo, il discorso è più complesso: semplicemente, sono usciti dal corpo elettorale, non ne fanno più parte, ma il loro voto è stato annullato, e ora non potranno esprimerlo di nuovo.

Secondo alcuni, viene leso il diritto costituzionale di voto, ed è facile aspettarsi ricorsi.

La sfiducia annunciata

C’è poi la sfiducia, annunciata in pompa magna un mese fa dal centrodestra unito, Forza Italia compresa. (Leggi qui: Fazzone, Calandrini, Durigon: i tre che epurano Coletta ma pure Zaccheo; leggi anche Tutti con Zaccheo ora, poi la Passatella: c’è il rischio che Vincenzo  faccia l’olmo).

L’Aula del Consiglio

Ora, premesso che Forza Italia governa l’acqua in provincia di Latina, e governa pure la Provincia stessa insieme a Pd e Civici, parrebbe non immaginabile per questo una sfiducia al sindaco (Damiano Coletta) parte di queste intese; in realtà i numeri potrebbero non tornare.

Ovvero: il centrodestra aveva (è bene sottolinearlo: aveva) i numeri in Consiglio per sfiduciare Coletta: 19 consiglieri contro 14 (sindaco incluso). Ma questo era il Consiglio all’8 luglio scorso. Ora, con la rinnovazione delle elezioni in 22 sezioni, l’aula potrebbe cambiare e non poco. Dipenderà dal risultato delle liste, e comunque la cosa non toccherà quella decina di consiglieri che hanno ottenuto mille e più preferenze, e a cui l’annullamento ne ha tolte 150 o 200 nelle 22 sezioni incriminate; ma il nuovo voto potrebbe influire e non poco, nella fascia dei consiglieri eletti o non eletti per 10 o 20 preferenze.

Molto dipenderà dallo sforzo dei candidati consiglieri per far rieleggere Damiano Coletta. E, soprattutto, per ottenere al primo turno la maggioranza con le liste.

E poi il 5 Stelle

In tutto questo, potrebbero poi innestarsi anche eventuali risultanze delle indagini sui presunti e ipotetici brogli elettorali, avviate dalla Procura della Repubblica di Latina, su esposto di uno dei candidati consiglieri del centrodestra prima e del candidato sindaco M5S successivamente.

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