Quando gli Spirits erano i nostri Beatles (di F.Dumano)

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Ricordi in Bianco e Nero… il salotto è sempre la piazza municipio di Arpino: fissa l’attenzione sul primo a sinistra, guardalo bene.

Stavolta ti racconto una storia incredibile: qualche giorno fa stavo ad Arpino sotto la torre, quella chiamata impropriamente di Cicerone. Sfogliavo le foto dell’archivio di Piero Albery con il mio amico. Contemporaneamente dalla torre scende un signore insieme a parenti e amici. Lui rompe il ghiaccio: «Scrittrice!» Si ricorda di me. Oddio l’alzeimher è galoppante. Penso, dammi un aiuto… Lui: «Ti leggo sempre, seguo i Racconti in Bianco e Nero: hai già raccontato di due miei grandi amici, io con loro suon…»

Un coccolone mi prende. Outing! Facciamo outing. Uno dei tre straggisti dei cuori di Arpino (confessate, fanciulle della generazione precedente alla mia, quante volte il cuore vi batteva davanti alla sua batteria): Piero Morricone. Insieme a Gigi Scappaticci, Sandro Scafi ed Evaldo Gabriele: The Spirits, il gruppo musicale.

Cristo sto per dire, uno dei miti della mia gioventù in carne e ossa si è materializzato: è uscito dall’archivio in Bianco e Nero. La giovane moglie si allontana. Siamo entrati in un film del passato (il mio amico invece ci sta facendo il callo: ogni tanto succede di incontrare figli, nipoti di questo film.

Ricordi in Bianco e Nero… anche lui proviene dal glorioso liceo classico, laurea in Medicina, specializzazione in chirurgia. L’Archivio di Albery ha molte sue foto: biondissimo come il fratello Gianni, erano tutti chiari all’epoca tranne la sorella Anna, la prof di Modellato del liceo Artistico di Cassino. Le altre due sorelle, Rita e Cetty, chiare.

Io, ricordi in Bianco e Nero, calzettoni e treccine, essendo amica della sorella più piccola Cetty, avevo il lasciapassare per poter accendere in quello scantinato, dove facevano lunghe prove. L’ Evaldo suonava il basso, era quello sempre in ritardo, lui non aveva bisogno di ‘prove’. Una leggenda metropolitana diceva che il nome Spirits fosse un omaggio al detective mascherato, che cercava di mantenere l’ordine e la giustizia, con un fascino magnetico che attirava le donne.

Qui cominciavano le discussioni animate tra noi: chi era Spirit? Sandro che a 18 anni ci annunciò «A 36 anni avrò un figlio di 18 anni»? Gigi, quello che mi insegnò la musica del vento? Lui, Piero? Difficile stabilire chi fosse tra i tre il più magnetico. Certamente di stragi ne facevano…

Ricordi in Bianco e Nero, anche crescendo, abbandonati i calzettoni, Gigi mi ha fatto qualche volta evadere dalla piazza, andando all’Easy Life, la discoteca ‘trasgressiva’ a quei tempi. Piero è sempre rimasto sul piedistallo del distacco generazionale: Gianna, la Nannini, avrebbe cantato “Bello, impossibile, dal sapore scandinavo…”

La casa dei Morricone era un incredibile puzzle generazionale. La mamma era la mia prof di Educazione Fisica, che inutilmente per tre anni ha cercato di dare al mio corpo un’educazione di passo saltellato e passo cadenzato. Io in quegli anni volevo abbattere le barriere, nella palestra una linea mi divideva dall’Educazione Fisica maschile, il pallone.

Ricordi in Bianco e Nero… Una volta The Spirits vinsero il Festival della Solidarietà a Sora, da quel momento divennero i nostri Beatles.

Ah fermati, una sorpresa! L’arte la porti sempre nel cuore, a volte prende altre direzioni. Il bel Piero non suona più la batteria, ma dipinge. In rete, sul suo profilo Facebook, trovi alcuni suoi quadri. Ha inoltre realizzato un presepe medioevale. La butto qui: (dal momento che in poltrona, a leggere questi Racconti, abbiamo messo pure il primo cittadino), a Natale si potrebbe organizzare The Spirit presepe.

Più sfoglio l’archivio di Piero Albery e più realizzo che, crescendo in quel salotto culturale della piazza di Arpino, con noi aleggiava un demone:quello della creatività.

Ricordi in Bianco e Nero… questa volta cantiamo ricordando i nostri Beatles e chissà magari incontrate il Piero, che rispolvera la sua batteria. E se mettessimo in poltrona la lady del Piero le chiediamo scusa se si è sentita un po’ estranea in quel film ‘Formidabili quegli anni‘, ma incontrare i protagonisti del formidabile archivio dell’Albery è un’incredibile emozione.

Si preparino gli altri protagonisti della foto, vi ho scovato: siete in altre istantanee che ‘hanno fatto storia’.