Good Bye Ceccano, si candida a sindaco anche Giulio Conti

Il centrosinistra presenta il suo terzo candidato sindaco a Ceccano. Giulio Conti, ex capogruppo Dem, scende in campo. Frantumando ulteriormente il fronte. Compatto il centrodestra di Caligiore.

Romano Castellano Sindici

Conte del Sacco (ma non inquinato)

Gusto sedici anni fa usciva Good bye Lenin pellicola cult della cinematografia tedesca. Racconta la storia surreale di una donna finita in coma poco prima della caduta del Muro di Berlino, si riprende dopo otto mesi non immaginando che tutto il mondo attorno a lei si sia trasformato durante quel brevissimo arco di tempo. I medici diagnosticano che un qualunque trauma psicologico potrebbe ucciderla e allora i figli ricostruiscono intorno alla madre la quotidianità della ormai scomparsa DDR. Consentendo alla donna di vivere a sua insaputa nell’illusione di un mondo che non c’è. Qualcuno ne mandi una copia a Ceccano. Oppure informi le forze del centrosinistra locale che anche in Italia la situazione è cambiata. Ed il Pd al 40% di Renzi è solo un vago ricordo.

Marco Corsi

Non c’è altra spiegazione per comprendere il passaggio del Centrosinistra dalla vocazione maggioritaria alla vocazione suicida. Incurante di tutte le sconfitte rimediate dovunque si sia presentato diviso. A Ceccano imperterrito prosegue nella sua opera di autodistruzione. E dopo essersi diviso in vista delle prossime elezioni ora si frantuma. Da questa sera sono tre i candidati sindaco per il centrosinistra. A Marco Corsi (appoggiato da Pd e Socialisti (che hanno accolto l’appello dell’ex presidente del Consiglio Comunale), ad Emanuela Piroli (che ha raccolto tutta la parte di Sinistra che giudica inaccettabile la soluzione Corsi, troppo compromesso con i 4 anni di governo a guida Centrodestra nel quale ha condiviso ogni cosa), ora si aggiunge Giulio Conti. È lui il terzo candidato.

Giulio scende in campo

Già capogruppo Pd in Consiglio Comunale, Conti è stato il promotore della spaccatura che un anno fa ha lacerato il gruppo dirigente del Pd cittadino ottenendo la rimozione del Segretario. Che all’epoca era Emanuela Piroli.

Aveva architettato tutto per costruirsi la candidatura? Giulio Conti giura di no. Lo spiega con la lunga nota nella quale ha annunciato la sua decisione di scendere in campo.

Dopo aver svolto per 4 anni e mezzo circa un duro lavoro di opposizione alla destra sovranista guidata dal sindaco Roberto Caligiore, nella mia qualità di consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico, sento il dovere di continuare a rappresentare il popolo ceccanese, fedele al mio impegno ed alla tradizione politica del centrosinistra, che ho sempre onorato e rappresentato in modo fiero”.

Il consigliere comunale di Ceccano Giulio Conti ed il presidente della Provincia Antonio Pompeo © IchnusaPapers

Ricorda con orgoglio l’ultimo consiglio comunale, nel quale era l’unico rappresentante del centrosinistra ad essere stato eletto. Gli altri invece erano i candidati sindaco delle liste sconfitte. Un passaggio chiave. Con il quale Giulio Conti spiega l’attuale vocazione suicida del centrosinistra. “Non è un caso, infatti, che alcuni compiano questo passo soltanto per essere eletti in consiglio comunale, senza dimettersi una volta usciti sconfitti dalla competizione elettorale”. In pratica ci si candida a sindaco perché è l’unico modo per entrare in consiglio comunale: e tutta la lista a portare inutilmente acqua e voti.

Conti rivendica l’attività svolta, anche stando all’opposizione. Ricorda che è suo l’80% delle interrogazioni e delle interpellanze presentate. Su temi come “l’inquinamento ambientale e la salute dei cittadini, la trasparenza amministrativa, la valorizzazione del patrimonio storico artistico, la difesa del 25 aprile e dei valori sanciti dalla Carta Costituzionale come la libertà di pensiero oscurata dalla delibera “bavaglio” n. 66”.

Segue l’elenco dei meriti acquisiti dal 2002 ad oggi.

Gli egocentrici

Per Giulio Conti occorre un progetto alternativoal fallimento di Caligiore e dei suoi alleati, ma soprattutto di esperienza amministrativa, poiché è inammissibile che il quinto Comune più grande della provincia, sia lasciato in balia di persone inesperte, egocentriche o che hanno già fallito”.

Roberto Caligiore

Chiede “un alto senso di responsabilità e di rispetto verso i cittadini”. Per questo chiede ai movimenti, alle liste civiche, i Partiti ed i consiglieri comunali che hanno condiviso con lui il percorso fatto tra i banchi della minoranza, “collaborazione ed impegno per il bene della nostra città”.

Non esistono altre chiavi di lettura. O a Ceccano si sono convinti che Roberto Caligiore ed il suo centrodestra abbiano già vinto e allora hanno iniziato a correre per un seggio in consiglio. Oppure sono convinti che il Centrosinistra sia ancora quello che veleggiava oltre il 40%.

Good Bye Lenin. Good Bye Ceccano.

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