Gradimento degli italiani, la scalata di Luca Zaia

Foto © Canio Romaniello / Imagoeconomica

Il Governatore del Veneto è al secondo posto, ma è l’unico che guadagna. Al primo posto c’è Giuseppe Conte, mentre scendono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Fiducia in Sergio Mattarella.

I dati arrivano da un sondaggio condotto dall’istituto di statistica Demos nel periodo tra il 28 e il 30 aprile e pubblicato dal quotidiano La Repubblica. Viene analizzata la fiducia nelle istituzioni.

Durante l’emergenza sanitaria da Coronavirus si conferma la prima posizione per il premier Giuseppe Conte che nonostante un calo di 7 punti percentuali, raggiunge il 64%. Un dato che oggettivamente dice due cose. La prima è che in tempi difficili la gente si aggrappa a chi rappresenta le istituzioni. La seconda però è il calo del 7%, preoccupante se consideriamo che si sta entrando in un altro scenario, quello economico. Dove Conte rischia maggiormente.

Giorgia Meloni © Imagoeconomica / Alvaro Padilla

Al secondo posto si piazza Luca Zaia, il leghista democristiano. Con il 50% del gradimento. A dimostrazione di come il Governatore del Veneto abbia gestito benissimo l’emergenza legata alla pandemia. Ma pure di come stia scalando posizioni, anche politiche, all’interno della Lega. E Matteo Salvini, leader e capitano della Lega, è al 37%. Scendendo di 10 punti in un mese. Al 37% c’è un altro leghista, il presidente della Lombardia Attilio Fontana.

Il calo di gradimento più sensibile, fra i leader, riguarda, però, Giorgia Meloni: 12 punti in meno rispetto al mese scorso. Superata da Roberto Speranza, ministro della Salute.

Il Governo è in discesa di 8 punti ma mantiene, ad ogni modo, un largo consenso, pari al 63%. Due italiani su tre continuano a valutare positivamente l’azione del governo, e anche quello delle Regioni. Ancora più indicativo il dato sul presidente della Repubblica: 3 italiani su 4 sono soddisfatti dell’operato di Sergio Mattarella.

Anche l’informazione è apprezzata, mentre c’è insoddisfazione verso i soggetti – Partiti e leader – che non accettano il clima di “unità nazionale”. E verso l’Unione Europea, colpevole, secondo gli intervistati, di «lasciarci soli» in una situazione di emergenza. Apprezzato il sistema sanitario e il ruolo della Protezione civile.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Insomma, è un’Italia “istituzionale” in questa fase, che infatti punisce sul piano del consenso tutti quelli che vanno a mettersi di traverso rispetto al clima di concordia nazionale.

Naturalmente però adesso inizia una fase completamente differente, nella quale sarà l’economia il terreno di confronto.

E può cambiare tutto.

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