Liberi ma non Uguali: Si e Possibile dicono no totale a Zingaretti

All'Assemblea Nazionale di LeU gli interventi dei 'regionali' sono di netta chiusura all'ipotesi di appoggio a Zingaretti per Si e Possibile. MdP invita a riflettere

Liberi? Forse. Uguali? Di certo no. La formazione Liberi e Uguali capitanata dal presidente del Senato  Pietro Grasso non supera lo scoglio del confronto interno. Almeno non quello sulle elezioni Regionali del Lazio.

Il dibattito di ieri a Roma nel corso dell’Assemblea Nazionale ha detto con chiarezza che le condizioni per un appoggio di Liberi e Uguali alla candidatura di Nicola Zingaretti non ci sono.

Le differenze sono emerse dai vari interventi. Il no più netto è arrivato da Sinistra Italiana: il segretario regionale del Lazio ha detto, in sostanza: “Non se ne parla nemmeno“. E anche Possibile ha una posizione di chiusura, seppure in termini meno radicali: “Non è possibile tenere due campagne elettorali diverse nello stesso tempo: una posizione per le Politiche ed una per le Regionali; non risulteremmo credibili con la nostra base“.

Il problema non è tanto Nicola Zingaretti. Ma il Partito Democratico. Nessuno vuole più avere avere a che fare con il Pd dopo esserne uscito. Zingaretti diventa un problema nel momento in cui è esponente del Pd e guida una coalizione per le Regionali a trazione Dem

 

 

 

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A bocce ferme, nel Lazio non ci sono le condizioni per una lista LeU a sostegno di Zingaretti. La prospettiva è quella di un appoggio di MdP, mentre SI e Possibile andrebbero in direzione opposta, con un loro candidato.

 

Rottura prima ancora di iniziare.

Per evitarlo è stato deciso sui girare la questione al Nazionale. Pietro Grasso ha proposto una soluzione di mediazione (leggi qui Grasso verso il sì a Nicola Zingaretti). Due passaggi del suo intervento all’Assemblea nazionale lasciano trasparire quanto sia difficile la decisione: «La scelta se sostenere Nicola Zingaretti alle elezioni regionali per il Lazio sarà oggetto di valutazione. Si tratterà di prendere contatti con la base, che si dovrà esprimere com’è nostro costume, e poi con Zingaretti».

A chi gli fa notare che la base è in larga parte perplessa ad un appoggio al Pd, Grasso ha risposto «Il pluralismo non può che essere qualcosa che arricchisce, certamente non depotenzia».

 

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