I Partiti che sono partiti: benvenuti nel caos Comunali (di L. Grassucci)

Il quadro delle prossime elezioni Comunali in provincia di Latina. Dove i Partiti non ci sono più. E da Comune a Comune la geografia politica cambia del tutto.

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

I Partiti? I partiti mi sa che sono “partiti” con il bastimento verso mete lontane. Perché tra poco più di un mese si vota per comuni come Aprilia, 70.000 abitanti (quarta città del Lazio),  Cisterna di Latina (quasi 40.000), Formia sopra i 20 mila e…

 

Si parte da quel che arriva prima: i partiti pontini si conteranno il 29 aprile sull’elezione indiretta del presidente della Provincia e da qui c’è una prima mappatura della terra di mezzo in cui si trova la politica pontina.

Il sindaco di Pontinia, in carico Pd, Carlo Medici, è candidato del suo Partito con il sostegno di Forza Italia, di mezzo Fratelli d’Italia (nella figura del sindaco di Terracina, Nicola Procaccini). Medici ha, invece, il “disostegno” del Pd nella versione di Carla e Sesa Amici (rispettivamente sindaco di Roccagorga e sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento governo Gentiloni), più a Latina il consigliere comunale Nicoletta Zuliani e il segretario comunale Alessandro Cozzolino che stanno con il civico sindaco di Latina Damiano Coletta.

Il Pd quindi è un partito bino, uno e due nello stesso tempo.

Naturalmente la frangia colettista si attende l’apertura del sindaco del capoluogo per trasformare la sconfitta elettorale di due anni fa in “incasso amministrativo”, una sinistra di governissimo. Se fossero stati socialisti dei bei tempi avremmo detto una “sinistra assessorile” (non me ne voglia Signorile che aveva brevettato la sinistra ferroviaria).

 

Se il Pd è bino, lo sono anche i civici perché Coletta lo votano parte dei Pd, ma non i civici di Tonino Terra, sindaco di Aprilia, e quelli di Sabaudia che voteranno il loro sindaco Giada Gervasi. Con lei anche la Lega a traino Ugl di Claudio Durigon. Lega e resto del centrodestra che non hanno neanche ipotizzato un dialogo.

 

Tutti contro tutti, e tutto è possibile.

 

Entriamo nei comuni in questo tempo di mezzo.

Ad Aprilia si parte dall’uscente: Tonino Terra, capo dei civici erede della esperienza civica di Domenico d’Alessio (si parte da un gruppo di ex socialisti), che riprova il secondo mandato. Ma è in salita. Tutto il centrodestra (qui hanno trovato una quadra dopo le titubanze del senatore Claudio Fazzone, leader indiscusso di Forza Italia) vanno su Domenico Vulcano, un ex carabiniere. Contro loro due c’è il preside Giorgio Giusfredi sostenuto dal Pd e da altre liste civiche. Ma la vera domanda è il peso che avrà nel voto di Aprilia l’elettorato dei 5 stelle che qui hanno un consenso del 45% (dati Camera di marzo). I grillini di Aprilia hanno avuto certificato il simbolo e quindi saranno della partita, con quale ipotesi di sindaco? Non si sa, ma per il loro elettorato i nomi sono “indifferenti”, anche se nelle elezioni comunali le candidature hanno più peso.

 

A Cisterna di Latina i Partiti non riescono a giocare in prima persona e debbono prendersi ciò che passa il convento. A sinistra, nel centrosinistra, stanno cercando di riproporre l’ipotesi Medici: una inedita alleanza con i moderati di Forza Italia, ma manca il candidato. O meglio un candidato ci sarebbe, la consigliera uscente del Pd, Elisa Giorgi, che nel quadro locale è l’unico giocatore di rugby tra tanti campioncini di di softball, ma pare si sia tirata fuori dal gioco.

In campo Mauro Carturan su cui dovrebbero convergere anche Fratelli d’Italia e Lega, e Gianluca del Prete, già uomo forte di Carturan primo eletto nelle sue liste 4 anni fa su cui potrebbe approdare Forza Italia. Il Pd valuta, attende. Mentre i 5stelle starebbero pensando, hanno già l’autorizzazione a candidarsi, a candidare Leone Martellucci (è di Roma ma lavora al centro universitario Pomos di Cisterna) in corsa già alla Camera dove prese il 37% dei voti (ma qui il centrodestra unitò arrivò al 45%).

Il sindaco uscente, Eleonora della Penna era civico ed ha dovuto dimettersi con un anno di anticipo per via di una inchiesta che ha coinvolto mezzo consiglio comunale e  giunta. Questo peserà a favore dei 5stelle se in campo ci saranno ipotesi di lavoro esclusivamente sul fronte della “restaurazione”. Carturan, già sindaco di Cisterna per 10 anni, nel 2014 arrivò al ballottaggio conta la Della Penna, la sua discesa in campo è anche una rivalsa personale, come riprendere un discorso che lui ha considerato sempre interrotto anzitempo.

 

A Formia pesa la mancanza di due attiri di primo livello della politica formiano, quelli su cui si è basata la vita politica cittadina: Michele Forte, senatore e padre padrone dell’Udc e le sue varie versioni, piu’ volte sindaco, recentemente scomparso, e Sandro Bartolomeo, sindaco uscente (si è dimesso qualche mese prima della fine del mandato) e “capo” della sinistra formiana, capace di unire il Partito e di portare a sinistra pezzi significativi della città.

Sta alla sinistra formiana come Ronaldo al Real Madrid, fa la differenza.

Ora non ci saranno queste figure e tutto muta. Il Pd cerca al suo interno, si avvicina a Paola Villa che, però chiede un Pd quasi oltre il Pd, e non è facile. Non è facile neanche a  destra: Fratelli d’Italia si sta orientando su Mario Taglialatela che correrebbe a destra ma contro Amato La Mura sostenuto dai centristi ex di Michele Forte e Forza Italia di Pino Simeone. La Lega ancora non si esprime. Anche qui c’è il nuovo competitore, il movimento 5 stelle.

Siamo a 15 giorni dalla presentazione delle liste e tutto resta in ipotesi, benvenuti nella repubblica del caos. Latina, Italia.

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