Green Valley, Roccasecca dice si: «Queste sono le nostre condizioni»

Il sindaco di Roccasecca rompe il silenzio. E dice si al progetto del Cosilam per creare una Green Valley a Roccasecca. Ma pone condizioni chiare: studi scientifici, filiera solida. Chiede la 'garanzia' di Borgomeo. Ed il casello alla Regione Lazio.

Rompe il silenzio. Lo fa dopo avere studiato le carte ed esaminato i conti. Ascoltato i tecnici e consultato i Codici. Il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco dice si all’ipotesi avanzata dal Cosilam di Cassino per realizzare sul suo territorio una Green Valley. In pratica un polo industriale basato sull’economia green e sulla circular economy: nuovi materiali ecologici ricavati da altri materiali. Al centro del progetto c’è la coltivazione intensiva di canapa industriale ed altre piante da fito depurazione per bonificare il terreno e ricavare gli imballaggi con cui sostitutire la plastica. (leggi qui Una Green Valley a Roccasecca: Cosilam studia tre eco fabbriche).

Il si di Sacco

Il sindaco Giuseppe sacco

«La filiera della coltivazione e trasformazione della canapa in materiali innovativi come bio-imballaggi, prodotti per l’edilizia, per la cosmetica, e così via, ai quali affiancare anche una produzione food di qualità, è un’idea che mi trova d’accordo e sulla quale ci stiamo confrontando già da un po di tempo».

Per la prima volta su Roccasecca c’è un progetto capace di cambiare l’assetto del territorio, ribaltando del tutto lo schema attuale. Da pattumiera a centro della bonifica green sui terreni.

«È un’iniziativa di resilienza del territorio che finalmente può reagire e rispondere in maniera unitaria al destino di area dedicata esclusivamente al trattamento ed allo smaltimento dei rifiuti».

L’avvocato Sacco dice che «Possiamo cambiare volto al nostro territorio anche perché parliamo di prodotti capaci di migliorare l’ambiente e purificare le aree mortificate da anni di sfruttamento».

Fissa però delle regole e dei paletti. Ben conficcati nel terreno. «Ma i patti e gli impegni debbono essere chiari, sottoscritti e assunti pubblicamente: io in primis e comunque i cittadini di Roccasecca e di tutto il comprensorio non sopporterebbero più promesse e/o progetti disattesi e dimenticati».

La prudenza è d’obbligo

La lavorazione dei rifiuti

Perché il sindaco Giuseppe Sacco dice si al progetto ma poi mostra tanta prudenza di fronte all’idea del presidente Cosilam Marco Delle Cese? Perché Roccasecca combatte da sola la sua battaglia ambientale ormai da 25 anni. Venne individuata come sede di discarica provinciale quando in Regione sedeva Francesco Storace. Ma l’immondizia di tutta la provincia si è rivelata ben poca cosa: la beffa fu l’arrivo dei rifiuti di Roma, alla quale ormai la Ciociaria fa da pattumiera. Ben pagata.

La situazione in questi anni è cambiata. Merito delle tecnologie, capaci di ridurre i cattivi odori che per anni hanno ammorbato l’aria di Roccasecca. La svolta vera però è arrivata con Lucio Migliorelli al timone del vicino stabilimento pubblico Saf di Colfelice dove i rifiuti vengono lavorati. È stato lui ad assumersi il peso di imporre lo stop alla lavorazione degli avanzi di cucina: sono loro a fermentare e produrre il caratteristico odore. Li farà tornare in provincia entro un paio d’anni: appena avrà realizzato il moderno impianto capace di trattarli, ricavarne metano, senza puzzare. (leggi qui Saf e Saxa Gres progettano il dopo Covid-19: «Bio metano, canapa e compost green per il rilancio»).

Ma per un quarto di secolo Roccasecca ha dovuto produrre tonnellate di carte bollate, bussare a tutti i Tribunali dello Stato per evitare di vedersi sommergere dalle immondizie. Con sentenze e decisioni talvolta paradossali. (leggi qui Vince Lozza, Palazzo Chigi dice si all’ampliamento della discarica a Roccasecca)

Le condizioni di Peppe

Piantagione di canapa industriale

È per questo che il sindaco ora dice si ma pone condizioni. Chiare ed alla luce del sole.

«Bisogna agire in modo sinergico e mirato» premette Sacco.

«Intanto, serve la stipula di un protocollo d’intesa fra gli interpreti piu autorevoli del territorio che credono in questo progetto». Significa: in questo progetto ci si mette la faccia, tutti quanti, così sappiamo chi c’è e quali interessi si porta dietro.

Chi sono quelli che il sindaco definisce “gli interpreti piu autorevoli del territorio che credono in questo progetto“? Sono «Il Cosilam senza dubbio; l’Università di Cassino che assieme ad altri istituti di ricerca deve certificare la bontà del progetto; le associazioni di categoria del settore agricolo per creare la filiera e riconvertire la produzione; le imprese che fanno della loro mission economia circolare». Significa: no a progetti campati in aria, no ad idee belle ma senza sbocco, se si parte bisogna avere la filiera già creata e la certezza che tutto funzioni.

Il richiamo a Borgomeo

Francesco Borgomeo

A questo punto Sacco si gioca la carta che vale più punti. Quella che ritiene possa essere una garanzia. Una carta che ha un nome ed un cognome: Francesco Borgomeo. Il risanatore di aziende, il filosofo prestato all’industria, è l’uomo che a Roccasecca aveva preso l’impegno di salvare la Ideal Standard e lo ha fatto. Fino ad oggi non una delle promesse fatte è stata disattesa: tutti i posti sono stati salvati, la nuova produzione di sampietrini ecologici è stata avviata, il nuovo stabilimento sta sorgendo.

Giuseppe Sacco prova a tirarlo nel progetto. «Qui sul territorio abbiamo un esempio importante rappresentato dalla Saxa Grestone che può attribuire una valenza industriale all’iniziativa». Significa: ho studiato tutto ma se c’è anche un industriale come Borgomeo ci sentiamo più tranquilli tutti.

Se funziona, serve il Casello

Lo svincolo per Roccasecca, ipotizzato due anni fa

«È necessario realizzare e completare, un articolato e dettagliato studio di fattibilità e sperimentare i primi prodotti della filiera perché ogni dubbio sul valore aggiunto dei prodotti, sulle ricadute positive, sugli aspetti ambientali e socio-economici deve essere sciolto».

«Con questi presupposti e quindi con la garanzia che lo scopo del progetto sia quello di offrire una nuova opportunità di crescita green per questo territorio e per le future generazioni, l’amministrazione comunale di Roccasecca è pronta a fare la sua parte, da subito; non vogliamo sprecare neppure un giorno».

La prospettiva è chiara. Se funziona, si creeranno decine di nuovi posti di lavoro. Difendendo l’Ambiente. E risanandolo. Ma anche la Regione deve fare la sua parte. E mettere la mano in tasca. Per fare un’opera che a questo punto diventa fondamentale.

«È ovvio che se vogliamo essere competitivi e diventare un distretto pilota anche per altre realtà dobbiamo pensare anche alle infrastrutture. E la realizzazione del casello autostradale per questo progetto, come per lo sviluppo che sta acquisendo l’area industriale grazie ai nuovi insediamenti , credo sia fondamentale».

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