Con Sarah Grieco, Claudio Trotta resiste davvero poco

Claudio Trotta non supera la prova di resistenza con Sarah Grieco. Adesso le elezioni comunali di un anno fa a Cassino possono dirsi chiuse. In maniera definitiva.

Fine dei ricorsi, fine dei riconteggi. Magari, fine dei veleni e delle polemiche. A scolpire la parola fine è stata la commissione che nel pomeriggio, nei locali del Palazzo di Governo a Frosinone,  ha riaperto le schede e verificato quanto voti avesse preso il candidato consigliere comunale di Cassino Claudio Trotta e quanti la consigliera eletta Sarah Grieco.

Lo avevano disposto il 30 maggio scorso i giudici della Terza Sezione del Consiglio di Stato.

 

LA VERIFICAZIONE
Nelle elezioni di giugno 2016 Claudio Trotta e Sarah Grieco erano candidati nella lista Cassino Cambia Colore: una di quelle che spingeva l’elezione di Francesco Mosillo a sindaco.

Claudio Trotta era risultato il primo dei non eletti: aveva riportato 323 preferenze. Davanti a lui era arrivata l’avvocato Sarah Grieco, con appena 31 voti in più, per un totale di 354.

Controllando i verbali delle singole Sezioni però, Trotta era convinto che ci fossero stati vari errori di trascrizione. Altri li aveva notati nel prospetto riepilogativo che è allegato al verbale di proclamazione.

Calcolatrice alla mano, Trotta aveva provato a rifare l’addizione ed aveva scoperto così che gli erano stati assegnati 25 voti in meno nelle sezioni 6, 27 e 29. Allo stesso tempo, trovava pure 17 voti in più a Sarah Grieco nelle sezioni 6, 14 e 27.

Per questo motivo presentava ricorso, sostenendo che rifacendo l’addizione in quelle sole sezioni il risultato sarebbe stato di 337 voti per la consigliera e 348 per lui: che avrebbe avuto pertanto il diritto di sedere in consiglio comunale.

I giudici allora gli avevano concesso la verificazione. E’ cosa diversa dal riconteggio.

Nel riconteggio si ricontano le schede. In questo caso invece il giudice Franco Frattini ha disposto che si verificassero non le schede ma le Tabelle di Scrutinio.  Sono le tabelle nelle quali gli scrutatori mettono la crocetta in corrispondenza del candidato, ogni volta che esce una scheda con una preferenza per lui.

 

TUTTI IN PREFETTURA

Nel pomeriggio, nel Palazzo di Governo, si è proceduto alla verificazione.  A presiedere i lavori è stato il vice prefetto Ernesto Rajo.

I numeri, poco alla volta, sembrano dare ragione a Claudio Trotta: nelle sezioni in cui gli erano state attribuite zero preferenze i voti invece ci sono. Ne recupera 31.

Si arriva all’ultima Sezione: la numero 6. Qui, stando al ricorso, a Sarah Grieco sono stati assegnati 19 voti. Sostiene il ricorso che nel riepilogo la cifra 9 che compone il 19, sembra più uno zero. E allora i voti sarebbero 10 e non 19.

Nove in meno per la Consigliera. E Trotta passerebbe in vantaggio

Viene presa la Tabella di Scrutinio. E si controlla quante crocette ci sono accanto al nome Grieco. Il dottor Rajo accerta che ce ne sono 19 e non 10.

Il caso è chiuso. Perché con quei 9 voti confermati a Sarah Grieco, non c’è possibilità di sorpasso.

 

LA PROVA DI RESISTENZA

Accade quello che in termine giuridico viene definito una prova di resistenza non superata. 

La norma dice che l’interesse di un soggetto ad agire avverso un provvedimento reputato lesivo va verificata in relazione alla certezza dell’utilità giuridica. Che significa? All’atto pratico significa che sarebbe inutile andare avanti con il ricorso perché già così, Trotta non supera Sarah Grieco. Pertanto è inutile andare a controllare anche le sezioni a favore della consigliera. Ci si ferma qui. La prova di resistenza non è superata: il caso è chiuso

Infatti, l’ordinanza emessa un mese fa dai giudici Franco Frattini (Presidente), Francesco BellomoUmberto RealfonzoGiulio VeltriOswald Leitner, riservava all’esito della verificazione la decisione sulle altre eccezioni sollevate.

In pratica avevano detto: prima contate e poi vediamo. Ed avevano fissato l’udienza per entrare nel merito del caso il 12 ottobre prossimo.

Quel giorno, verrà comunicato che i numeri non ci sono.

 

SARAH L’ATTAK DEL PD

Sarah Grieco commenta dicendo che «Le vittorie più belle sono quelle più sofferte. Fino ad oggi non ho parlato perché aspettavo la piena legittimazione. Finalmente posso continuare il mio lavoro con serenità».

Guarda avanti. E invita a farlo anche gli altri tronconi in cui il Pd di Cassino si è frantumato durante le scorse Comunali: l’area di Francesco Mosillo (della quale lei fa parte), l’area di Giuseppe Golini Petrarcone (nella quale c’è il consigliere regionale Marino Fardelli con gli ex amministratori del centrosinistra), l’area di Salvatore Fontana  (il gruppo di Io Democratico, con il vecchio saggio Luigi Russo e l’avvocato Alessandro D’Ambrosio).

E’ stata proprio Sarah Grieco a lanciare nei giorni scorsi dei segnali molto forti per arrivare alla riunificazione. Sia politica che amministrativa: per arrivare ad un congresso cittadino in grado di ridare alla città una maggioranza ed una minoranza interne al Pd ma reciprocamente legittimate. E magari anche un gruppo unitario in Consiglio Comunale, dove oggi il Pd è diviso in due.

Ora, numeri alla mano, Sarah dice ancora più forte: «Davanti a noi c’è un traguardo importante. E’ l’unità del Partito Democratico. Dobbiamo superare le fratture. Rischiamo altrimenti di ritrovarci in una situazione identica a quella vissuta poche settimane fa a Frosinone. Lì, non avere risolto ls rottura con Michele Marini è pesato in maniera molto importante. Non possiamo permettere che questo accada anche a Cassino. Bisogna superare le divisioni».

Cosa chiede al Partito? «Di smetterla di guidare questo Pd guardando nello specchietto retrovisore: se si guarda il parabrezza è meglio. Abbiamo il dovere di guardare avanti. Stanno lì i problemi della città».

Un tavolo per il Pd? «Faccio io la proposta: invito a cena a casa mia i rappresentanti delle varie sensibilità presenti nel Pd di Cassino. E vediamo se insieme riusciamo a rincollare i cocci».

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