Grosso e Gorgone portano il Frosinone lassù dove volano i sogni più belli

Il primo posto anche se in coabitazione in Serie B e nel Primavera 1 è l'esempio plastico di quanto disse Angelozzi: "Vogliamo far prevalere le idee"

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Ventuno punti nel campionato di serie B, a pari merito col Genoa, dopo 10 giornate. Venti punti nel campionato Under 19, a braccetto con Roma e Juventus, dopo 9 turni. Fabio Grosso e Giorgio Gorgone, tecnici rispettivamente della prima squadra e della Primavera giallazzurra, da calciatori hanno avuto carriere diverse, senza dubbio. Hanno rischiato di ‘sfiorarsi’ calcisticamente nel Perugia dove c’era a quei tempi il loro comune denominatore, l’attuale direttore dell’area tecnica giallazzurra Guido Angelozzi. Poi percorsi professionali differenti ma ugualmente formativi. Gorgone ha iniziato prima, andando a ricoprire il ruolo di vice fino ad arrivare in Serie A partendo dalla C. Anche se la prima squadra l’aveva accarezzata alla Triestina, quando allenava la Berretti, poi là saltò il banco e lui si ritrovò a spasso. Grosso è partito invece dalla Primavera, con la Juventus.

Giorgio Gorgone, tecnico del Frosinone Primavera

Due grandi lavoratori. Oggi il Frosinone alla ribalta del calcio nazionale – un caso più unico che raro tra serie B e Primavera 1 – è anche merito loro. Come è merito della Società giallazzurra che ha creduto nel lavoro, nella professionalità, nello spirito di appartenenza di questi due professionisti e dei loro staff, come più volte rimarcato dal direttore Angelozzi nelle sue conferenze stampa“Vogliamo far prevalere le idee” disse lo stesso Angelozzi.

La forza ed il coraggio delle idee

Capitan Fabio Lucioni (Foto © Mario Salati / Alessioporcu.it)

Ed la sintesi estrema della strategia societaria. Ecco, ci si può divertire, in questo calcio sempre di più immolato sull’altare del dio denaro, anche con le idee. Lucioni & Co. hanno messo in fila formazioni che vantano decenni di militanza alla serie B e alla serie A e che erano state infiocchettate dalla critica come predestinate e magari lo saranno alla fine della musica. Intanto Bari, Palermo, Brescia, Modena, Como, Spal hanno dovuto battere il passo.

Per Maestrelli & soci idem: la soddisfazione da matricola di battere finora Milan, Napoli, Bologna, Fiorentina, Sampdoria e pareggiare con Udinese e l’Empoli da sempre fucina di campioni in giro per l’Italia. Una vittoria delle squadre del Frosinone potrebbe apparire come un obbligo ma alle spalle c’è un lavoro di cesello quotidiano, di ricerca, di scouting, di equilibri che non vanno mai alterati sia nella scelta dei giocatori ma soprattutto al capitolo finanziario.

Quel segno ‘+’ conta pure qualcosa

Stefano Turati imbattuto in casa dopo 5 gare

Più 6 punti rispetto alla stessa giornata del campionato scorso, – 2 gol incassati, + 3 reti realizzate, 5.a vittoria di fila in casa senza mai subire gol. Turati imbattuto in casa da 450’ e tornato prepotentemente in lizza per la maglia da titolare della Under 21.

Il portiere bravo si valuta non dal numero di interventi nell’arco della partita ma dall’unica parata che risulta decisiva in quella stessa partita. E Turati con il Bari è stato decisivo nell’unica parata vera dei 100’. Ma quel piccolo record Turati lo divide con una difesa dove tutti sono intercambiabili e con la più ampia fase difensiva.

Grosso fa scacco a Mignani

Tornando ai numeri, come tutti i bilanci provvisori vanno presi sempre con la dovuta cautela, vanno alimentati con il lavoro quotidiano. La vittoria sul Bari, più netta di quanto non dica il risultato finale, è figlia del carattere e della determinazione di tutti, anche di chi entra in corsa come l’attaccante Borrelli. L’ex pescarese nelle 5 presenze complessive ha giocato 83’ totali compresi i recuperi ed ha messo a segno una rete ogni 41’ e mezzo.

Michele Mignani

Grosso contro la sua ex squadra ha dato scacco matto al collega Mignani: ha iniziato con un tridente offensivo (Garritano, Moro e Caso) ed ha chiuso con Borrelli, Mulattieri e Insigne, più Frabotta di spinta e un Boloca che ha permesso a Kone di liberarsi qualche metro più avanti. Mignani, in 10 per l’espulsione (giustissima) di Bellomo dal 21’ che lo aveva costretto a togliere Antenucci, ha rinunciato all’improvviso a Cheddira per un opaco Scheidler. Ma l’assenza più pesante nel Bari è stata quella dell’ex Maiello, il centrocampista di lotta e di governo della squadra biancorossa.

La testa al Cosenza

Giuseppe Caso, ex del Cosenza (Foto © Mario Salati)

Sabato (ore 14) sul campo di un Cosenza reduce da tre sconfitte di fila, il 5-0 in casa della Spal e 10 gol incassati, sarà tutt’altro che agevole. Clima caldo in casa dei silani, clima da ultima spiaggia anche per il tecnico Dionigi. Il Cosenza – che nelle prime giornate aveva destato buone impressioni, in quel clima però è abituato a convivere per restare aggrappato alla serie B. E in quei climi ‘caldi’ il Frosinone deve entrare con i tempi e i modi giusti.

Per Caso sarà la partita dell’ex, è anche auspicabile che non sia la partita dell’amarcord perché i suoi ex compagni la butteranno subito sulla battaglia all’arma bianca. Un’occhiata alla classifica: dal primo all’ottavo posto ci sono 5 punti. Un’inezia. Ma questo è anche il momento degli ‘strappi’, dei ‘filotti’.

Vola il Genoa, cadono la Ternana e la Reggina

Massimo Coda, bomber del Genoa

Il Genoa con un secondo tempo sontuoso sbanca il ‘Liberati’ e risponde in rimonta al vantaggio della Ternana siglato dall’ex Favilli. Doppietta di Coda ma sul rigore concesso dal Var c’è la doppia ingenuità di Iannarilli: prima non blocca un tiro non irresistibile e poi istintivamente va ad evitare un angolo che sarebbe stato il male minore visto che poi prende il piede di Coda. Il 2-1 è una dormita di Sorensen che si fa girare attorno dall’ex attaccante del Lecce.

Perde ancora la Reggina, il Perugia fa festa col Castori-bis (2-3). Il Brescia non vince, il Venezia non perde e alla fine è 1-1 e Javorcic allunga la sua storia con i lagunari mentre alle Rondinelle non basta il solito Ndoj.

La sorpresa-Sudtirol

Pierpaolo Bisoli, allenatore del Sudtirol

In zona playoff c’è il Sudtirol di Bisoli: 1-0 al ‘Druso’ al Parma, eurogol del ragazzo scuola Juve Nicolussi Caviglia, ed emiliani sopravanzati di 1 punto. Quinto successo degli altoatesini. Il Pisa a suon di gol si tira fuori dai bassifondi: 4-2 al Modena che reclama su 3 gol. Doppietta di Torregrossa che mette lo zampino anche sulla rete di Masucci. Doppietta anche di Cerri che permette al Como di salire nel gruppone delle squadre a 9 punti dove resta il Benevento. Cannavaro – 2 punti in 4 gare – prima si dimette, poi Vigorito prende le redini in mano e ordina un ritiro salutare ma lo stesso ex Pallone d’Oro chiosa di non credere molto a questo ‘esercizio’. Vedremo se la gara col Pisa servirà a chiudere il caso.

La Spal si risolleva ma è stato facile entrare a ripetizione nella porta di un Cosenza troppo brutto per essere lo stesso di avvio stagione. Infine il Palermo: fischi su Corini e sui rosanero, imbrigliati in casa dal Cittadella sullo 0-0. Due punti in 5 partite, Oltremanica si interrogano.