Grosso ha trovato il suo “centro di gravità permanente”

L’importanza della linea mediana, fulcro del gioco spettacolare della capolista Frosinone. I numeri, le dinamiche e gli interpreti di un reparto che unisce benissimo quantità e qualità, gioventù ed esperienza. Rohden, Lulic e Garritano nel segno della continuità. Il talento di Boloca, le geometrie di Mazzitelli e la forza d’urto di Kone. Il pacchetto ha portato in dote 10 gol

Alessandro Salines

Lo sport come passione

L’indimenticato Franco Battiato lo ha cercato nel suo famoso brano a partire dal 1981. Fabio Grosso lo ha trovato ben presto e non a caso il suo Frosinone comanda senza rivali la classifica. Giustamente si parla tanto della difesa (la migliore della Serie B con 14 reti subite) e dell’attacco (il secondo del torneo con 40 gol segnati) ma è innegabile che il centrocampo stia fornendo un contributo determinante alla causa. Il “centro di gravità permanente” dove ruota la manovra della capolista, l’equilibratore del gioco. Senza l’apporto della mediana nè la retroguardia e neppure il reparto avanzato funzionerebbero a meraviglia.

E’ un centrocampo che coniuga quasi alla perfezione quantità e qualità, esperienza e gioventù. Ha regalato anche qualche gol pesante come è successo a Palermo con Boloca autore dell’1-1. Rispetto alla difesa ed all’attacco è stato costruito nel segno della continuità. Una scelta probabilmente voluta che conferma quanto il pacchetto centrale sia importante nell’economia di una squadra. (Leggi qui: Frosinone senza paura: a Palermo è 1-1).

Pressing, costruzione ed inserimenti

Il centrocampista svedese Rohden

Nel 4-3-3 impostato da Grosso il centrocampo è molto aggressivo. Pressing alto per cercare di rompere la costruzione dal basso degli avversari, duelli a tutto campo. Il palleggio non manca ma non è ossessivo: spesso si preferisce la velocità, verticalizzando ed innescando gli attaccanti repentinamente.

Non è raro anche ammirare lanci lunghi in profondità o improvvisi cambi di gioco. I centrocampisti del Frosinone non disdegnano le incursioni: Rohden e Garritano sono maestri in tal senso creando scompiglio nell’area avversaria. La prima difesa è ovviamente il pressing ma in alcuni momenti della gara, quando serve schermare l’area, i centrocampisti sono pronti a ringhiare davanti la difesa.

Tutti gli uomini del centrocampo di Grosso

Garritano, “tuttocampista” giallazzurro

Grosso è potuto ripartire da un’ottima base: elementi di esperienza come Rohden, Lulic e Garritano ed un giovane di prospettiva quale Boloca. Protagonisti la scorsa stagione di un ottimo campionato. A questi si sono aggiunti Mazzitelli, regista di spessore e reduce dalla promozione col Monza, Kone ed Oliveri, prodotti del vivaio di Torino ed Atalanta. A gennaio è arrivato Gelli dall’Albinoleffe. Nelle prime partite Grosso aveva optato per un centrocampo a 2 (Boloca e Kone) nel 4-2-3-1.

Ma appena Mazzitelli è entrato in condizione è tornato all’antico  con il 4-3-3.  L’ex Monza in versione play con 2 mezzali (Rohden, Boloca, Lulic, Kone fin quando non è stato messo ko dall’infortunio al piede e Garritano). C’è da dire che Boloca ha ricoperto anche il ruolo di regista, mentre Garritano è un autentico tuttofare potendo giostrare da trequartista e attaccante esterno. Particolari questi che confermano la versatilità dei centrocampisti agli ordini di Grosso.

Ben Kone rientrato dopo un lungo infortunio

Negli ultimi giorni si è fermato Lulic per un incidente al ginocchio sinistro (stagione finita) ma sono rientrati dai rispettivi infortuni Boloca e Kone. L’italo-rumeno è stato subito protagonista a Palermo con una prova sontuosa ed il gol del pari. Mentre Kone, appena avrà recuperato in pieno la forma, potrà garantire alla squadra quella forza d’urto mostrata ad inizio stagione.

Centrocampo da… 10

Boloca a segno a Palermo

Importante inoltre l’apporto in zona gol. Quasi un quarto delle reti segnate (9 su 40; 10 con la Coppa Italia) è stato firmato dai centrocampisti giallazzurri. Realizzazioni pesanti, a volte decisive come quelle di Rohden contro Modena e Perugia che sono valse 6 punti tondi tondi. Lo svedese è il capocannoniere di reparto con 3 reti. Due ciascuno invece per Mazzitelli, Garritano e Kone (1 in campionato ed 1 in Coppa Italia)

A Palermo si è sbloccato pure Boloca che ha pareggiato l’eurogol di Verre. Una prodezza che si spera sia la prima di una lunga serie per un giovane talento al quale finora è mancato proprio qualche gol per definirsi un centrocampista completo. E’ sicuramente un buon bottino comunque quello del reparto centrale e con maggiore precisione si poteva anche fare di più.

Il centro di gravità permanente