Guerra e poi pace nella riunione dei capigruppo… e volano i vaffa

Palazzo della Provincia di Frosinone. Sala dei Capigruppo. Esaminano la situazione. Clima politico: apparentemente sereno.

Chiede la parola Luigi Vacana, non come capogruppo della lista che lo ha eletto. Ma come presidente del Consiglio Provinciale. «Vorrei tornare sulla questione sollevata dal blog Alessioporcu.it».

Gli occhi di Danilo Magliocchetti si fanno piccoli e diventano una fessura. Fissano Vacana. «Lascia perdere… È meglio. Sta a posto così!».

Vacana non ci sta. Insiste. «Vorrei chiarire però che la mia non è stata una mancanza di…».

«Luì, ti ho detto che il discorso è discorso chiuso!»

Il presidente d’aula riprova: «Guarda Danilo…»

Non fa in tempo ad aggiungere altro. Danilo Magliocchetti diventa un fiume in piena. «Come ca*** ti sei permesso di fare una cosa del genere! La Conferenza era stata convocata ed avevamo deciso: te ne sei sbattuto il ca*** ed hai fatto come ti pareva. È stata una mancanza di rispetto neo confronti di tutti noi! Potevi avvertici per telefono prima di fare una cosa del genere! E nemmeno hai risposto alle telefonate mie».

Vacana non se la tiene e ribatte. Abbandona anche lui l’aplomb di Gallinaro e alza la voce. «… e poi non ero tenuto a chiamare nessuno al telefono! Il regolamento è questo. Il presidente non deve stare a chiamare nessuno!»

Fin qui tutti i racconto coincidono. La differenza sta tra chi dice che abbia sfanculato Magliocchetti per primo e chi sostiene che invece sia stato Vacana.

Danilo Magliocchetti esce dall’aula per evitare che la situazione degeneri.

Ma cosa ha innescato la discussione?

È il caso della mail inviata l’altro giorno per convocare proprio la riunione che è in corso. Quella convocazione è diventata un caso politico: perché la riunione si era già tenuta ed i capigruppo avevano già deciso il da farsi. Ma nonostante questo il presidente Vacana l’aveva comunque convocata per oggi alle 13: come se i capigruppo non si fossero mai riuniti e le loro decisioni non ci fossero mai state. (leggi qui ‘Giallo in Provincia: capigruppo convocati a loro insaputa’)

L’aveva presa malissimo Magliocchetti. «Quanto è avvenuto rappresenta un precedente gravissimo. Costituisce un unicum, credo nelle amministrazioni italiane e rappresenta un precedente pericoloso per il futuro. Come ci si potrà fidare, da ora in poi, che quello che viene deciso dalla Conferenza dei capigruppo, poi verrà mantenuto?».

Quello che Vacana provava a spiegare è che non era convinto per niente di alcuni punti all’ordine del giorno. Anzi: di uno solo. Quello relativo all’Agenzia di Formazione. Per questo aveva preferito che ci fosse un ulteriore passaggio tra i capigruppo, «E non per sbattermene delle vostre decisioni».

A Magliocchetti poi aveva dato fastidio la replica acida di Vacana alla sua nota. Nel suo ufficio aveva commentato: «Magliocchetti: il nulla oltre il colletto alto». Apriti cielo: la signora Magliocchetti impiega righello e squadra per stirarglieli, per non parlare delle spese settimanali in appretto e amido.

Gli altri capigruppo, sbollita la tensione, con un pretesto chiamano Magliocchetti nell’aula. E una volta dentro, fanno in modo che lui e Vacana si chiariscano, col calma.

Finisce con una stretta di mano.

Ma non toccategli più il colletto.

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