“Hanno ucciso Jeeg Robot”. Claudio Santamaria in fuga dalla Raggi

FOTO: EMANUELA SCARPA

L’attore si è definito “pentito” di essersi esposto politicamente, si è trasferito da Roma a Milano. Nel 2016 sostenne pubblicamente la sindaca della Capitale. Poi però qualcosa è cambiato, mentre i pentastellati continuano a puntare il dito contro chi c’era prima.

«Non salirei più sul palco per sostenere Virginia Raggi. Sono stato strumentalizzato. E poi visto l’andazzo generale non lo rifarei. Non mi piace quando mi etichettano come grillino. Ho creduto in un sogno, ho sperato in un progetto. In generale mi sono pentito di essermi esposto politicamente». Lo ha detto l’attore Claudio Santamaria in un’intervista rilasciata al settimanale del Corriere della Sera “Liberi Tutti”.

Il 4 giugno 2016, in occasione della chiusura della campagna elettorale di Virginia Raggi in piazza del Popolo, Claudio Santamaria era sul palco con Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Paola Taverna e Virginia Raggi. Con altri personaggi del mondo dello spettacolo. Oggi Santamaria si è trasferito a Milano, si definisce pentito per essersi esposto politicamente e sicuramente è deluso per l’esperienza da sindaco di Virginia Raggi.

Parliamo di uno dei migliori attori italiani, protagonista del film Romanzo Criminale. Ma soprattutto volto del film cult “Lo chiamavano Jeeg Robot”, ambientato nella Capitale. Una versione italiana di un supereroe per caso, come L’Uomo Ragno a New York. Peraltro i superpoteri gli derivarono da un incidente che metteva in evidenza l’inquinamento ambientale. Insomma, un film che è diventato punto di riferimento di un’intera generazione.

Ma venendo al piano politico, quello che colpisce a due anni e mezzo dalla vittoria di Virginia Raggi è come i Cinque Stelle a Roma si sentano ancora in campagna elettorale. Con un’emergenza rifiuti che non conosce soste non c’è alcuna riflessione su quanto poteva, può e potrebbe essere fatto. Si continua a puntare il dito contro le scelte delle passate Amministrazioni, della giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti e di tutto il resto.

Nel frattempo i pentastellati hanno vinto le elezioni politiche e governano il Paese. Ma la responsabilità di tutti ciò che non va è di un “regime” che se fosse tale non starebbe certo all’opposizione e nel dimenticatoio.

La realtà è che i Cinque Stelle, come qualunque altra forza politica, hanno sperimentato sulla propria pelle quanto sia difficile governare e amministrare, quanto sia profondo il solco che separa l’opposizione e la maggioranza. E su temi come la Tap, l’Ilva e adesso le trivelle nello Ionio stanno facendo i conti con una base che si aspettava ben altro. Pure in tal caso però la responsabilità è delle scelte del passato governo.

Forse è anche per questo tipo di approccio ai problemi che Jeeg Robot se n’è andato. A Milano.