I campionati si vincono con la difesa: Frosinone è sulla strada maestra

In Italia hanno quasi sempre trionfato le squadre più solide. Gli scudetti ma anche le promozioni in Serie A sono state costruite a partire dalla retroguardia. La storia fa un assist al Frosinone: negli ultimi 10 anni sono salite nel massimo campionato le formazioni che hanno subito meno reti. La squadra di Grosso ha il reparto arretrato più forte grazie al lavoro di tutto il collettivo

Alessandro Salines

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“Gli attaccanti vincono le partite. Le difese i campionati”. L’aforisma è da attribuire all’inglese John Gregory, ex calciatore e allenatore tra le altre di Aston Villa, QPR e Derby County. Un’onesta carriera sui campi del Regno Unito ed anche in Israele ed India ma niente di clamoroso. Eppure il saggio John non ha sbagliato e ha visto lungo. Soprattutto in Italia la sua massima è praticamente un dogma malgrado in tanti provino ad affermare il contrario più per moda che per convinzione. Gli scudetti li hanno quasi sempre vinti le migliori difese. Ed anche la storia della Serie B non fa eccezione: vengono promosse le squadre che subiscono meno reti.

Il Frosinone dunque è sulla buona strada grazie ad una retroguardia a dir poco granitica che con soli 10 gol subiti è la più solida del campionato. Insomma l’organizzazione difensiva, vero punto di forza della squadra di Grosso, alla fine potrebbe essere decisiva per conquistare il traguardo più ambito.

La storia docet

Fabio Grosso

Il passato fornisce un assist formidabile al Frosinone. Negli ultimi 10 campionati le formazioni promosse hanno vantato quasi tutte le migliori difese. La stagione scorsa il Lecce ha conquistato la Serie A diretta grazie alla retroguardia meno perforata (31 gol incassati). Due anni fa sono salite in A il terzo (Empoli, 35 reti) e secondo (Salernitana, 34) reparto arretrato più forte. Tripletta di promozioni nel 2019-2020 con il Benevento dei record (27 marcature, migliore difesa), Crotone e Spezia (40, terza retroguardia).

Andando a ritroso nel tempo il discorso non cambia con Brescia e Lecce nel 2018-2019; Parma nel 2017-2018; Spal e Verona nel 2016-2017; Crotone nel 2015-2016; Carpi nel 2014-2015; Palermo, Empoli e Cesena nel 2013-2014; Sassuolo e Verona nel 2012-2013. Un po’ controcorrente i Frosinone di Longo e Stellone, promossi in Serie A nel 2015 e nel 2018. Entrambe hanno potuto trionfare con una difesa tutt’altro che insuperabile. Longo la sesta, Stellone addirittura la decima. Le classiche eccezioni che confermano la regola?

Dieci volte senza prendere reti

Il difensore centrale Ravanelli

Il Frosinone ha subito 10 reti in 17 giornate, 2 in casa nella stessa partita (col Cagliari) e 8 fuori. E’ la migliore del campionato davanti a Genoa (13), Reggina (16), Bari (17), Benevento (17) e Parma (17). Ad impreziosire un dato già straordinario è il record di clean sheet di Turati, ben 10 in 17 gare di cui 7 allo “Stirpe”. Un dato impressionante se viene inquadrato nell’intero campionato: è il 10% delle 104 reti inviolate.  

Solo Antony Iannarilli, il portiere di origine ciociara della Ternana, tiene il passo con 9 clean sheet. In Serie A nessun portiere è in doppia cifra con Provedel della Lazio imbattuto 9 volte in 15 partite. Per quanto riguarda i tornei professionistici, hanno fatto meglio soltanto 2 numeri uno della Serie C: Fulignati del Catanzaro (13 volte imbattuto in 17 gare) e Di Gennaro del Gubbio (13 in 17).

Organizzazione difensiva

Il centrocampista Mazzitelli in un duello

Una squadra subisce poche reti non per caso o per solo merito della difesa. E’ evidente che c’è un grande lavoro collettivo che parte dagli attaccanti, passa per il contributo indispensabile del centrocampo fino ad arrivare alla difesa ed ovviamente al portiere.

Nel Frosinone il tecnico Fabio Grosso ha curato tantissimo l’organizzazione della fase difensiva compresa l’importanza di vincere i duelli. Una macchina che rasenta la perfezione a prescindere dall’assetto. Il Frosinone ha giocato quasi sempre a 4 ma ha dimostrato in qualche occasione di potersi disimpegnare a 3.

Le punte svolgono la prima pressione, cercando di schermare i portatori di palla avversari. I centrocampisti fungono da diga, rompono le linee di passaggio e recuperano un’infinità di palloni. Il lavoro ad esempio di Mazzitelli e Boloca è a dir poco prezioso come anche quello di Rohden spesso impegnato sulla fascia destra e Garritano, il tuttocampista della truppa. Grosso può contare su un pacchetto di terzini di spessore, in primis Sampirisi e Cotali che uniscono esperienza ed acume tattico. Poi c’è il baby Oyono, partito alla grande ma poi frenato da un infortunio. Un giocatore interessante: in tanti gli pronosticano un avvenire radioso. Senza contare Frabotta e Monterisi che sono rivelate alternative più che affidabili.

Il difensore polacco Szyminski

Al centro Lucioni, Ravanelli e Szyminski sono un’eccellenza per la categoria. Alle loro spalle 2 giovani di prospettiva come Kalaj e Monterisi. Ma al centro, come ha sottolineato lo stesso Grosso, possono essere adattati anche Cotali e Sampirisi. E dulcis in fundo il portiere Turati di cui il valore è certificato dai numeri e dalla sua presenza fissa nella Nazionale Under 21.

Lucioni brucia le tappe

E presto il Frosinone potrebbe riabbracciare il suo capitano e colonna difensiva Lucioni. A distanza di un paio di settimane dall’infortunio alla gamba destra, il giocatore un po’ a sorpresa è tornato ad allenarsi pur svolgendo lavoro differenziato.

S’avvicina il recupero di capitan Lucioni

Difficile valutare quando effettivamente potrà rientrare in squadra ma è chiaro che i tempi si siano accorciati rispetto alle previsioni. A Genova sicuramente non ci sarà. Poi chissà. Forse in panchina con la Ternana? Filtra cauto ottimismo.

E’ più probabile comunque che sia pronto dopo la sosta invernale, il 14 gennaio nella sfida interna contro il Modena. Per Grosso un recupero fondamentale in vista del girone di ritorno che come al solito sarà molto più impegnativo e difficile. E la difesa diventerà ancor di più il reparto chiave della squadra.