I compromessi al ribasso del centrodestra

In Ciociaria come a livello nazionale: accordi last minute che spesso producono candidati deboli. I paradossi di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma se si vince ad Alatri e Sora allora cambia tutto.

Vale la pena di leggere il passaggio più importante dell’articolo di Giovanni Diamanti, analista politico e co-fondatore di YouTrend,  per Huffpost sul quadro delle prossime amministrative. Ha scritto: “Le previsioni attuali per le comunali di ottobre vedono il centrosinistra in netto vantaggio al primo turno a Bologna, Napoli e Milano. Ma al secondo turno, c’è un orientamento positivo anche a Roma e Torino. Significa che potrebbe finire 5-0 contro il centrodestra. Sarebbe un risultato clamoroso e paradossale, visto che il centrodestra è molto più forte a livello nazionale. E il motivo sta nei rapporti complessi tra Salvini e Meloni, più competitor che alleati: la ricerca di un compromesso ha prodotto candidati deboli e last minute”.

La delegittimazione di partenza

E’ esattamente quello che si sta verificando a Sora e che potrebbe palesarsi tra dieci mesi a Frosinone. O anche alla Provincia per quanto riguarda il voto per eleggere i 12 consiglieri. Anche se in quel caso alle urne si recheranno sindaci e consiglieri comunali.

In realtà in Ciociaria non c’è soltanto la ricerca di un compromesso necessariamente al ribasso in queste condizioni. C’è anche una delegittimazione in partenza perché si va avanti per scontri dialettici e tavoli ribaltati metaforicamente. Inoltre, i Partiti sono soggetti complessi e al proprio interno hanno diverse anime e molteplici sfumature.

Bisognerebbe arrivare ad una sintesi condivisa da tutti, ma per fare questo occorre mettere in pratica le regole della Prima repubblica: riunioni nei circoli, confronti, votazioni interne e unità vera. Invece non è così.

Senza tavoli non c’è sintesi

Al tavolo delle trattative la Lega è rappresentata dal coordinatore provinciale Nicola Ottaviani.  Il quale però dovrebbe rappresentare tutti: Pasquale Ciacciarelli, Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi, Gianfranco Rufa, Lino Caschera. Li rappresenta tutti? Assolutamente no. E allora di cosa poi ci si meraviglia.

Nicola Ottaviani e Francesco Zicchieri

Forza Italia ha un assetto che vede al vertice il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone, che ha nominato ben tre sub commissari. Ognuno con proprie sfere di competenza territoriale. Lo schema ha funzionato benissimo nella fase iniziale, quando cioè si è trattato di rilanciare l’azione di un Partito fiaccato dalle uscite a raffica (Ottaviani, Abbruzzese, Ciacciarelli). Ma adesso c’è bisogno, al tempo stesso, di un’azione corale e di un coordinatore provinciale unico, in grado di poter assumere decisioni rapide e legittimate ai tavoli del centrodestra.

In Fratelli d’Italia la situazione è solo parzialmente diversa. La leadership politica del senatore Massimo Ruspandini è fuori discussione, ma esistono comunque esponenti che chiedono di essere maggiormente coinvolti nei vari territori. Due nomi su tutti: Antonello Iannarilli e Alessandro Foglietta. Ma Ruspandini si appresta anche a portare all’attenzione del centrodestra il gioco di sponda sistematico tra una parte della Lega (Pasquale Ciacciarelli) e Coraggio Italia di Mario Abbruzzese. Sarà un altro argomento dirompente.

Il centrodestra è largamente maggioritario in provincia di Frosinone, ma l’assetto è fragilissimo. E frastagliato. Però se dovesse vincere ad Alatri e Sora ribalterà ogni tipo di ragionamento. E’ la politica bellezza. E tu non puoi farci niente.

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