“I custodi del tempo” dei 90 anni di Latina

Un documentario con le voci della città. Per celebrare i 90 anni di Latina. Nato da un'idea arrivata in ospedale

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Una ragazza che percorre la città in bicicletta, alla scoperta di luoghi e monumenti; immagini dall’alto, che mostrano il territorio da un nuovo punto di vista; interviste, tante, alle memorie storiche della città giovane. Sono i tre livelli di narrazione de “I custodi del tempo – Dalla palude al Novantesimo“, documentario prodotto e realizzato da Flavio Cammerano con la regia di Enrico De Divitiis.

Operatore, specializzato nei droni il primo; giornalista e soprattutto fotoreporter storico, romano ma pontino d’adozione, per decine di anni impegnato presso i quotidiani della capitale e di Latina, e oggi attivo nel cinema, il secondo. Annunciato oggi al Mug-Museo Giannini, “I custodi del temposarà presentato ufficialmente il 15 dicembre presso il liceo Galilei-Sani, che ha l’indirizzo aeronautico, e poi il 21 dicembre presso la Curia Vescovile.

Un documentario nato in ospedale

De Divitiis con Cesare Bruni (Foto © I custodi del tempo)

Quattrocento ore di riprese e 30 ore di interviste, per una durata finale di un’ora e 25 minuti, il documentario nasce, racconta De Divitiis, «in ospedale, dove ho conosciuto tante persone. E a me piace ascoltare e chiacchierare. Sono stato ricoverato in neurologia, in geriatria, e le persone con cui ero in stanza mi parlavano del loro passato, della storia della città. E ho dedicato questo lavoro a loro».

Con alcuni riconoscimenti particolari. Come quella «ad Alfredo Di Noto, l’ultimo personaggio in stanza con me, che non c’è più. E ad un giornalista che mi ha dato tanto, alla famiglia di Latina Oggi, Luigi Cardarelli (direttore del quotidiano, oggi scomparso, ndr): mi ha insegnato questo mestiere, e come osservare questa città. Il narratore è poi la città stessa (cui presta la voce narrante Martina Caschera, ndr). Una città che ci guarda, una città che nasce dal fango, dall’acqua. Elisa, poi, rappresenta i giovani, anche nelle difficoltà che ha avuto nel lavorare a questo documentario, ci mostra come i giovani affrontano la vita».

Chi è Elisa

da sx, De Divitiis, Cervelloni, Cammerano (Foto © I custodi del tempo)

Elisa Cervelloni, studentessa del Liceo Scientifico Majorana di Latina, interpreta la ragazza che in bicicletta scopre la città. E afferma che «prima non mi consideravo cittadina di Latina. Ora sì, perché lavorare a questo documentario mi ha permesso di conoscerla meglio». Flavio Cammerano racconta come «la linea seguita è quella dei “custodi del tempo”: ciascuno degli intervistati ha conservato un patrimonio della città».

Centrali, in questo, i comandanti e piloti dell’aeroporto militare “Comani” di Latina Scalo. È la scuola dove tutti gli aspirati piloti dell’Aeronautica militare Italiana sono passati. E come loro gli astronauti dell’Agenzia spaziale italiana. Non a caso, a quell’aeroporto ha dedicato uno scatto realizzato a migliaia di chilometri dalla Terra Samantha Cristoforetti, impegnata a tenere la barra dritta alla Stazione Spaziale di cui è la prima donna al comando. Anche lei all’aeroporto Comani di Latina ha svolto uno dei suoi primi periodi di addestramento in gioventù. (leggi qui: Top e Flop, i protagonisti del giorno: sabato 8 ottobre 2022).

I protagonisti silenziosi

La troupe e gli intervistati (Foto © I custodi del tempo)

Numerosi gli intervistati, personaggi di Latina che per decenni sono stati protagonisti della vita sociale o culturale. Come l’ex preside Giorgio Maulucci o l’avvocato ed ex consigliere comunale Cesare Bruni, collezionista di testimonianze e cimeli della nascita della città.

O Gianluca Scaramella, titolare del Bar Poeta nella centralissima piazza del Popolo; il giornalista Paolo Iannuccelli, l’architetto Pietro Cefaly, custode della Casa dell’Architettura dove sono conservati fondi dei progettisti della città; l’architetto e artista Marcello Trabucco, Carlo Giannini fondatore del Museo Giannini che conserva auto, moto, oggetti d’epoca della fondazione. E soprattutto, comandanti e piloti del 70° Stormo dell’Aeronautica militare.

Dopo le presentazioni del 15 e del 21 dicembre, i due autori valutano di «trovare uno spazio per il documentario su una rete nazionale, anche se è un genere che va calando».

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