I Dem si preparano a sospendersi per Amato

Versa una autosospensione dal Pd per l'ala Dem che ha deciso di appoggiare il candidato sindaco Amato La Mura. Non seguiranno la linea del Partito. Perché è arrivata dopo la loro adesione al progetto. Il confronto con Astorre. La tempesta in un bicchiere d'acqua sugli impianti della vicina Gaeta

Nessun trucco, nessun sotterfugio: chi si schiera contro il candidato sindaco del Partito Democratico non può fare parte. L‘ex 4 volte sindaco di Formia Sandro Bartolomeo e la sua area, seppure con la morte politica nel cuore si sospenderanno dal Pd e manterranno fede all’impegno preso con il dottor Amato La Mura. Sosterranno lui ed il suo schieramento civico alle elezioni comunali d’autunno. Non seguiranno la decisione presa in extremis dal Pd che l’altro giorno ha ufficializzato la candidatura del Segretario Dem Luca Magliozzi. (Leggi qui Il Pd sceglie Magliozzi: candidato e simbolo).

Una lettera di sospensione

Sandro Bartolomeo e Luca Magliozzi

La decisione è maturata durante un confronto tra Sandro Bartolomeo (il totem vivente del centrosinistra nel Golfo) ed il Segretario regionale Bruno Astorre. Non c’è stato bisogno di cercare interpretazioni di comodo né trovate ingegnose: sia Bartolomeo che Astorre vengono da lontano e sanno che lo Statuto va rispettato. Hanno deciso che la soluzione più limpida ed indolore sia una lettera di sospensione dal Partito che l’ex sindaco potrebbe ufficializzare in settimana.

Chi dovrà sospendersi? Sandro Bartolomeo non è tenuto a farlo: lo statuto prevede l’incompatibilità per chi si ‘candida‘ contro il Pd e non per chi non ne condivida la linea. Alla fine potrebbero essere solo gli iscritti che si schiereranno in lista. Sul punto è in corso un approfondimento. L’intenzione, per coerenza, è di dimettersi tutti.

Nessuna conferma arriva dal fronte: ma c’è chi sostiene che un parere sia stato chiesto anche a Nicola Zingaretti. Il quale non avrebbe avuto dubbi nel condividere la linea: nella sostanza – ma nessuno lo conferma – avrebbe fatto sapere “Non possono esserci ambiguità, non si può dare il segnale che nel Pd ognuno fa ciò che vuole, ci siamo dati delle regole e vanno rispettate”.

I conti si faranno dopo

Gennaro Ciaramella, presidente del Pd di Formia

I conti si faranno dopo. Saranno gli elettori a dire in quale delle due linee politiche si riconoscono. Ma qualunque risposta diano, un concetto è incontrovertibile: la candidatura di Luca Magliozzi e la direzione politica da lui tracciata sono legittime ed indiscutibili.

Con molta probabilità il caso finirà sul tavolo dei Probiviri. Perché l’ala di Bartolomeo ha preso l’impegno di appoggiare Amato La Mura quando il Partito era in una situazione politica diversa. Era stato dato il tana liberatutti. (Leggi qui La scomunica di Astorre: niente simbolo al Pd).

A scanso di dubbi, nelle ore scorse il responsabile delle vaccinazioni nel Golfo ha chiesto una conferma. In videoconferenza è stato rintracciato a Galway, in Irlanda, dove si trova in vacanza, il presidente dell’assemblea degli iscritti Pd Gennaro Ciaramella. Ha detto: “La strada sembra tracciata, nei prossimi giorni mi confronterò con tutti gli amici coinvolti”.

La tempesta in un bicchiere d’acqua

La campagna elettorale intanto è cominciata: tutti lanciano ii loro proclami e osservano con la lente d’ingrandimento quelli lanciati dagli altri. Cercando di agitare tempeste anche nei bicchieri d”acqua. Come accade proprio con una delle prime uscite ufficiali di Magliozzi.

Tutto è avvenuto poco dopo la conferenza stampa  tenuta a Gaeta dall’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio Paolo Orneli. Quella con cui ha illustrato i progetti finanziati dalla Giunta Zingaretti per riqualificare i lungomare di Formia e Gaeta. Terminati i lavori, Luca Magliozzi ha pubblicato un post in cui ha scritto chiaramente che “Non può esserci sviluppo del litorale senza la messa in discussione delle attività del porto commerciale di Gaeta e degli allevamenti di itticoltura”.

Apriti cielo! Pochi minuti prima era stato sottolineato che non è più possibile ragionare come nel passato, pensando solo a Formia o solo a Gaeta. Ma sin deve progettare lo sviluppo del Golfo considerandolo un unico comprensorio. Soprattutto in tema di blue economy che “a fronte di un euro investito ne guadagna il triplo”.

Proprio per questo c’è chi ha voluto interpretare la sortita di Magliozzi come se dicesse: se il porto commerciale di Gaeta lo chiudiamo, unitamente ai dirimpettai impianti per l’allevamento delle cozze delle orate e delle spigole, meglio è per Formia.

Cosa c’è di male nel dirlo? Che lì ci lavorano diversi formiani.

Uno screen per il segretario

Il post di Luca Magliozzi

È stato fatto uno screenshot del post ed è stato girato a Civitavecchia al presidente dell’Autorità Portuale Pino Musolino; una copia è stata girata anche al senatore Bruno Astorre. Perché fare lo screen e non indicargli più semplicemente il link? Perché temevano che il post venisse rimosso.

Invece Luca Magliozzi non ha rimosso un bel niente. Quella posizione fa parte del suo programma elettorale. E sostiene un concetto chiaro che può essere condivisio o no. Ma è comunque una visione politica. Spiega lo stesso candidato sindaco “Il Comune di Formia partecipa con un progetto da 1 milione di euro (di cui 56% con contributo regionale) per la riqualificazione del litorale di levante. Prevede servizi per la mobilità, il riassetto di aree verdi come il Parco De Curtis e la fruibilità dell’arenile sottostante. Un’ottima notizia che però deve camminare di pari passo con la nostra idea di riqualificazione del litorale cittadino e dell’intera Riviera di Ulisse”.

È qui che arriva il passaggio incriminato: Non può esserci futuro senza la messa in discussione delle attività del Porto Commerciale di Gaeta e degli allevamenti di itticoltura. Uno sviluppo, di certo non sostenibile, che Formia in questi anni ha subito e che continua a creare disagi a interi settori dell’economia cittadina quali il turismo, lo sport e la tutela ambientale”.

Gli impianti da rivedere

Ma dove nasce l’ortodossia di Magliozzi contro il porto di Gaeta e gli impianti di itticoltura?

L’Aula del Consiglio di Gaeta

Il candidato del “campo largo e progressista” ha nella coalizione Articolo Uno. È convinta della necessità di un proprio Piano per la Transizione ecologica, un tema che dovrà essere posto al centro della agenda e del programma elettorale con il quale ci si presenterà agli elettori formiani”.

E qual è una delle proposte avanzate a Magliozzi? “L’importantissimo e non più rinviabile intervento sul mare e sulla delocalizzazione dell’impiantistica nel Golfo. Di area sensibile, disinquinamento e depurazione parliamo ormai da decenni ma è giunto il momento di cambiare marcia, di uscire dalle enunciazioni e di dare gambe ad una proposta datata 2010, fortemente voluta allora e a grande voce reclamata oggi”.