I dolci paradossi di un pari: il Frosinone allunga e non viene ridimensionato

La capolista rallenta ma guadagna 1 punto sulle terze (+8 su Genoa e Brescia) e resta a +5 sulla seconda Reggina. La partita col Cagliari ha soprattutto confermato il valore dei giallazzurri che hanno messo alle corde uno degli organici più forti. Una prova da squadra vera anche se alcuni aspetti vanno migliorati. Domenica a Bolzano inizia un trittico cruciale

Alessandro Salines

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Cadono i record ma il Frosinone resta in piedi saldo sulle sue certezze che non sono state minate dal primo pareggio stagionale. Il 2-2 ha fatto arrabbiare Grosso (polemico con l’arbitro Fabbri per il rigore decisivo) ma non sposta di una virgola il giudizio sulla squadra giallazzurra. Nessun ridimensionamento alla fine di un risultato per certi versi paradossale. La capolista infatti ha rallentato dopo 6 vittorie di fila ma ha allungato. Un punto pesante insomma perché consente di puntellare la zona promozione diretta con +8 sulle terze (Genoa e Brescia) e di tenere a +5 la seconda Reggina.

Al di là del rammarico e delle recriminazioni il bicchiere è mezzo pieno anche per l’esibizione sfoderata: una partita giocata col piglio giusto, quasi vinta, al cospetto di un’avversaria esperta, competitiva e motivatissima. “Per questo dico che sono orgoglioso dei ragazzi e della prestazione – ha detto il tecnico Fabio Grosso che oggi ha festeggiato il suo 45mo compleanno con tanto di striscione dedicatogli ieri dalla Curva Nord – Non ci si deve dimenticare da dove si parte anche se poi hai voglia di pedalare forte. Siamo consapevoli delle nostre qualità, dobbiamo continuare su questa strada”.

Conferme e certezze

Il portiere Turati ha subito i primi gol in casa della stagione (Foto: Mario Salati © Alessioporcu.it)

Non ha vinto la settima partita di fila (a livello generale ed in casa), ha subito la prima rete allo “Stirpe”  ma la gara col Cagliari ha ribadito che questo Frosinone non ha i contorni della meteora bensì quelli di una squadra sempre più consapevole del suo valore. Una formazione che per lunghi tratti ha giocato un ottimo calcio mettendo alle corde un Cagliari grandi firme sul piano del ritmo e della manovra. Una partita da capolista vera.

Poi però ci sono gli avversari, gli episodi arbitrali, la sorte. È il calcio insomma: sempre imprevedibile, cinico e baro. Il risultato pieno è mancato di un soffio e i rimpianti restano perché una fuga vera sarebbe diventata una “fugona” con pochi precedenti in una Serie B equilibrata per antonomasia.

Errori e polemiche arbitrali

L’esultanza dei giocatori del Cagliari (Foto: Mario Salati © Alessioporcu.it)

Grosso non si è nascosto come suo costume ed ha ammesso che qualcosa non ha funzionato soprattutto in occasione delle reti. Sono state commesse ingenuità ed errori. Che ci possono stare. La perfezione non è di questo mondo. Altrimenti il Frosinone avrebbe già vinto il campionato. C’è da dire che sul 2-1 la squadra giallazzurra ha avuto il torto di non chiuderla, sbagliando più di qualche scelta nell’ultimo passaggio ed alla fine è stata beffata. Le avvisaglie c’erano state col Perugia e ad Ascoli. Sull’1-0 i canarini non hanno messo in ghiaccio il risultato, rischiando sempre nel finale. Sono questi gli aspetti da migliorare e come ha detto Grosso questo pareggio può regalare esperienza.  

Il tecnico alla fine si è lamentato con il direttore di gara Fabbri per la concessione del rigore. Decisione al limite, scaltro Lapadula. Ma bisogna guardare avanti e non farsi incartare da una polemica inutile, buona soltanto per i social e niente più. Intanto non si torna indietro e Grosso lo sa bene.

Un trittico per cuori forti

Pierpaolo Bisoli, tecnico del Sudtirol

Domenica a Bolzano contro la matricola Sudtirol (già venduti il 70 per cento dei 5.700 biglietti del “Druso”, previsto il sold-out) inizia un mini-ciclo di partite ravvicinate che potrebbero dire molto in chiave classifica. Dopo gli altoatesini, giovedì 8 dicembre trasferta dall’altra parte dell’Italia, a Reggio Calabria, per uno scontro al vertice al calor bianco. Il trittico terminerà domenica 11 in casa col Pisa. Tre gare che precederanno il big-match di “Marassi” col Genoa che nelle prossime ore dovrebbe esonerare il tecnico Blessin (lo sostituirtà uno tra Andreazzoli e Bjelica).

L’allenatore Luca D’Angelo del Pisa

Tre impegni molto difficili: il Sudtirol di Bisoli è ottavo a 21 ed in serie positiva da 11 turni (5 vittorie e 6 pareggi); la Reggina è seconda a -5; ed il Pisa dopo il ritorno del tecnico D’Angelo è in rimonta e non perde da 9 giornate (4 successi e 5 pareggi). Insomma il Frosinone sarà chiamato a dimostrare ancora una volta che lassù non ci è arrivato per caso. Grosso però vuole pensare una gara per volta. “Andremo a giocare contro un Sudtirol che non perde da tempo – ha chiosato l’allenatore – Ha caratteristiche importanti che la fanno trovare nelle zone alte della classifica. Pensiamo a quella prima, ci sarà tanto da battagliare”.

Cadono i record ma il Frosinone resta in piedi saldo.

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