I numeri che decideranno le candidature dei sindaci

I numeri delle Regionali avviano un sottile gioco di incastri. Che determinerà i candidati sindaco a Latina, Terracina ed Aprilia. Ecco quali sono

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Un nuovo assetto interno al centrodestra, con Fratelli d’Italia sempre più forte, la Lega che supera Forza Italia in diverse città pontine. Molte delle quali andranno al voto in primavera per il rinnovo dell’amministrazione comunale.

Non sarà una tornata elettorale da poco perché include Latina, Aprilia e Terracina, ovvero le tre principali città della provincia pontina. Che da sole mettono insieme quasi 250mila abitanti, ovvero la metà della popolazione provinciale.

I risultati delle elezioni Regionali di due giorni fa, in queste città, premiano ovunque Fratelli d’Italia.

Chi sceglie il sindaco a Latina

Paolo Trancassini, Giovanni Donzelli e Chiara Colosimo (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

Nel capoluogo, Fratelli d’Italia ha il 32,25%; la Lega 21,17%; Forza Italia 10,75%; l’Udc 3,80%. Premesso che le elezioni Comunali sono comunque differenti dalle Regionali (e il risultato dipende anche molto dalla scelta del candidato sindaco) messe così le cose, il centrodestra avrebbe addirittura il 67,97%.

Per il centrodestra è una crescita costante: alle politiche di settembre, prendendo ad esempio il collegio uninominale della Camera che fu vinto da Chiara Colosimo, FdI ottenne a Latina città il 33,69%; la Lega 10,87; Forza Italia 8,88%. Ma è una crescita soprattutto in confronto alle comunali del 2021, quando il centrodestra candidò a sindaco Vincenzo Zaccheo: il candidato sindaco finì al ballottaggio, mentre le sue liste superarono insieme il 53% al primo turno.

In quell’occasione, FdI ottenne il 14,94%, la Lega il 14,02%, Forza Italia il 9,52%, l’Udc il 2,22%; c’era però in coalizione anche la lista personale del sindaco, Latina nel cuore, che ottenne un ragguardevole 9,76%.

Nelle ore scorse il senatore leghista Claudio Durigon nella sua veste di coordinatore regionale ha posto l’accento sul fatto che a Latina città il Carroccio ha un 21,5% che non può essere ignorato per le elezioni Comunali di maggio. Nessuna fuga in avanti. Ha chiarito che si dovrà ragionare all’interno del centrodestra nella sua interezza. Quindi? La Lega potrebbe chiedere di esprimere il candidato sindaco: non un suo esponente ma un nome d’area che possa risultare facilmente condiviso da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Che non dice no. Ma ricorda che prima si dovrà trovare un punto di equilibrio nella Giunta regionale e solo dopo si potrà pensare alle candidature nei Comuni.

Un tavolo regionale

Nicola Calandrini

A Terracina, FdI alle Regionali ha ottenuto – da sola – quasi il 40%. Per la precisione il 39,80%; la Lega il 15,55%; Forza Italia il 12,44%; fanalino di coda l’Udc con lo 0,99%. Ancora più alto il risultato del Partito di Giorgia Meloni ad Aprilia, dove sfonda il 40% ottenendo addirittura il 43,80% e sostanzialmente “rubando” voti alle altre forze del centrodestra: Forza Italia qui è seconda, ma con il 6,01% e la Lega terza, con il 5,74%; l’Udc ottiene il 4,38%.

Non solo Terracina, quindi, ma anche Aprilia, tra le tre principali città che vanno al voto in primavera, si confermano possibili roccaforti di FdI. Cosa potrà significare tutto questo?

Nelle prime ore dopo il voto delle Regionali, di fronte a questi risultati, esponenti di primo o secondo piano delle forze di centrodestra si affrettano a precisare che le scelte sui sindaci saranno fatte sul tavolo regionale. E che occorrerà molto senso di responsabilità nella scelta dei candidati. Che potrebbero anche non appartenere direttamente a uno dei partiti, ma essere indicati da uno di questi.

Si comincia già adesso, quindi, a parlare di figure terze, magari della società civile, per venirsi subito incontro.

Le intese pre Regionali

Nicola Procaccini (Foto: Philippe Stirnweiss © EU / EP)

Terracina fa ovviamente discorso a sé. Perché è feudo storico di FdI dai tempi del sindaco Nicola Procaccini, pochi pensano che qui il candidato sindaco possa essere indicato da qualche altro Partito.

Nelle intese pre voto Regionale, delle tre, Aprilia sarebbe dovuta andare alla Lega. Ma ora l’affare si complica, con la Lega terza addirittura dietro Forza Italia. Ma dove sarà più complesso riuscire a trovare un’intesa sarà ovviamente su Latina. Il capoluogo infatti va de plano sui tavoli nazionali: Latina è la seconda città del Lazio subito dietro Roma, è un territorio centrale per presenza di industrie e di agroalimentare, è cerniera verso il sud della Regione e verso la Campania, ed è storicamente una città di centrodestra.

Qui, il centrodestra, se è unito, vince. Se è separato, perde, come avvenne nel 2016. Allora, al primo turno, la coalizione di Nicola Calandrini ottenne il 17,34%, con FdI al 6,01 e Noi con Salvini (la Lega si chiamava così, allora) al 4,08%. La coalizione di Alessandro Calvi si attestò al 14,26%, con FI al 9,60%. Quella di Angelo Tripodi al 4,66; quella di Gianni Chiarato al 4,62; quella di Marilena Sovrani al 4,70%; e via via gli altri candidati sindaco di centrodestra, come Salvatore De Monaco (0,65%), Marco Savastano (3,06%).

Da allora, la situazione è totalmente cambiata, ma anche allora, sommando tutti insieme i candidati, avrebbe sfiorato il 50%. Per questo, sottolineando il risultato delle Regionali, i vertici di Partito in queste ore evidenziano: il centrodestra, se è unito, vince. In sostanza è un ammonimento: non ci dividiamo.

L’unità difficile

Claudio Fazzone (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

Ma non sarà facile e non lo sarà soprattutto su Latina. Qui, infatti, Claudio Fazzone, il Coordinatore regionale di Forza Italia, insieme al suo Coordinatore provinciale Alessandro Calvi, stanno ripetendo da mesi che ora tocca a loro indicare il sindaco, perché FI, in tutti questi anni, non ha mai avuto la possibilità di farlo.

Nel 1993, per due mandati, fu Ajmone Finestra del Msi; nel 2002, per due mandati, fu Vincenzo Zaccheo di An; nel 2011 fu Giovanni Di Giorgi del Pdl, ma provenente da An, e poi, dal 2013, passato a FdI. Poi, nel 2016, ognuno per sé, e vinse Damiano Coletta di Lbc. Che, al ballottaggio con Zaccheo nel 2021, rivinse di nuovo. E il resto è storia.

Forza Italia quindi insisterà nel volere il sindaco di Latina. Ma, a questo punto, i numeri delle Regionali non vanno in loro favore: tolta FdI, infatti, la Lega a Latina città è al 21,17%: il doppio di FI che è al 10,75%. A questo punto, se FdI puntasse tutto su Terracina, lasciando Latina, lo scontro numerico potrebbe risolversi a favore della Lega nel capoluogo. Ma si dovrebbe risolvere Aprilia, dove FI e Lega sono comunque abbondantemente sotto il 10%.

La vittoria di FdI con numeri così elevati, anziché rafforzare l’unità del centrodestra, potrebbe quindi rischiare di creare ulteriori tensioni. Che saranno affrontate a partire dalle prossime settimane.

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