I Partiti in riunione verso le candidature

La direzione Pd del Lazio ed il tema delle candidature dai territori. Nelle stesse ore il vertice di Fratelli d'Italia. Il giorno precedente la doppia riunione della Lega. Con il codice Saltamartini. Forza Italia avvia le prime operazioni

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Fratelli d’Italia e Partito Democratico lo hanno fatto oggi, Lega e Forza Italia invece ieri: i Partiti iniziano a riunirsi per lavorare sulle candidature a Camera e Senato nel Lazio; definendo il perimetro, stabilendo gli identikit. Solo dopo infileranno i nomi all’interno di quelle caselle: sulla base delle cornici e delle strategie.

La Direzione del Partito Democratico del Lazio si è riunita quest’oggi al Nazareno. Altrettanto hanno fatto i Fratelli d’Italia in via della Scrofa. Nella giornata di ieri il senatore Claudio Fazzone ha tenuto una prima riunione organizzativa per dare le indicazioni di massima ai livelli provinciali di Forza Italia, rimandando alla settimana prossima per i dettagli. Invece l’onorevole Claudio Durigon di riunioni organizzative della Lega ne ha tenute due a distanza di poche ore: una per pianificare sui territori ed una per fare da raccordo tra territori e livello centrale.

Qui Lega

Barbara Saltamartini (Foto: Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica)

Al fianco del coordinatore regionale del Carroccio c’è Barbara Saltamartini, espertissima deputato ormai alla terza Legislatura. Dicono che sia stata lei cinque anni fa ad ideare il gioco ad incastri tra le varie candidature che ha consentito di portare in Parlamento i candidati nel Lazio sui quali Matteo Salvini aveva dato il placet.

Incastrando gli stessi nomi in più collegi, lei e Claudio Durigon la volta scorsa sono riusciti a tirare dentro anche le seconde ed in alcuni casi le terze file. Quest’anno sarà più complesso: lo hanno spiegato ieri alla riunione con i coordinatori provinciali del Lazio ed i responsabili Organizzazione delle singole federazioni. C’è solo un modo per riuscirci: portare voti sul simbolo, perché cinque anni fa ci fu l’effetto Salvini che trainò la Lega in tutta l’Italia; questa volta l’effetto traino potrebbe essere più soft ma soprattutto potrebbe essere concentrato sul Nord perché nel Lazio sta andando bene Giorgia Meloni.

Nella riunione con i Parlamentari uscenti è stato invece ribadito che non ci sono seggi blindati. Le proiezioni dell’Istituto Cattaneo circolate in questi giorni? “Ricordatevi cosa è accaduto 5 anni fa nel collegio blindatissimo di Cassino” è stato ricordato. Lì ci fu la tempesta perfetta, Cassino Camera Uninominale veniva classificato A++: nonostante questo Mario Abbruzzese dovette subire la sconfitta per mano della sconosciuta Ilaria Fontana, poi diventata Sottosegretario.

Proprio per questo l’indicazione arrivata da Milano è quella di tenere conto del valore territoriale. Ogni seggio viene considerato contendibile e per questo occorre caratterizzarlo con una figura del territorio. Per questo sarà molto difficile che si ripeta una situazione come quella del 2018 quando a Frosinone venne candidato Francesco Zicchieri di Terracina. Il rischio – è stato detto – questa volta, è che il Pd cali nomi del posto e non come fece Matteo Renzi cinque anni fa relegando in posizioni ineleggibili calibri come Francesco Scalia e Francesco De Angelis. Al coordinatore provinciale di Frosinone Nicola Ottaviani sono fischiate le orecchie.

Qui Forza Italia

Claudio Fazzone

Nelle file di Forza Italia il senatore Claudio Fazzone sta completando i calcoli. Ieri ha tenuto una prima riunione pre elettorale. Ha chiesto ai coordinatori provinciali ed ai sub coordinatori di iniziare a mobilitarsi. Spiegando che sarà una campagna elettorale diversa da tutte le altre tenute in questi anni. Perché c’è l’estate di mezzo; soprattutto perché i sondaggi dicono che gli elettori hanno la percezione di come potrebbe essere questo l’ultimo scampolo di tranquillità prima di un autunno nel quale arriveranno, tutte insieme, le conseguenze dell’inflazione, del gas ormai alle stelle, dei prezzi in crescita libera.

Allora, campagna di comunicazione massiccia e contatto diretto con gli elettori senza stressarli sotto gli ombrelloni. Si ma i nomi? Troppo presto: al momento della riunione di Forza Italia i big erano ancora a confronto per bilanciare l’alleanza; il totale dei seggi spettanti ad ogni Partito si è conosciuto solo più tardi. L’indicazione è che si tiene conto delle realtà territoriali: la perdita del collegio di Cassino patita cinque anni fa brucia ancora.

Sangiuliano, fine delle trasmissioni Regionali

Gennaro Sangiuliano la settimana scorsa a Castrocielo

Abbottonatissimo il vertice di Fratelli d’Italia riunito questa sera. Dal quale filtra che sono finite le trasmissioni Regionali del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. Non sarà lui il candidato del centrodestra alla Regione Lazio. La crisi e le elezioni hanno cambiato l’ordine delle priorità.

Da via Della Scrofa confermano che ci sarebbero ben tre collegi nazionali per Sangiuliano. Che però ha la possibilità di decidere: potrebbe restare in Rai e passare alla direzione del TG1 ma alcune fonti interne lo stanno iniziando a quotare anche come Amministratore Delegato Rai. Non va dimenticata la frase pronunciata domenica da Ignazio La Russa nel corso della trasmissione Mezzora in più. Dove ha detto “Sangiuliano è una delle personalità compatibili con il governo”.

Direzione Pd

Il senatore Bruno Astorre ha riunito la Direzione Pd del Lazio. Ha ufficializzato le decisioni che erano state definite all’inizio della settimana: moratoria su qualsiasi discussione che riguardi le elezioni Regionali; ci si concentra sulle Politiche del 25 settembre.

Solo dopo si tornerà a parlare dell’erede di Nicola Zingaretti. Anche perché il quadro potrebbe essere del tutto diverso da quello che si sta osservando oggi. Lo ha messo in evidenza il vice Segretario regionale Enzo Foschi: evidenziando che i nomi dei 5 Stelle sui quali Nicola Zingaretti ha costruito in questi anni l’alleanza in Regione Lazio sono tutti al secondo mandato. Ed il diktat di Beppe Grillo non prevede eccezioni: significa che non saranno interlocutori personaggi del livello di Roberta Lombardi, Valentina Corrado, Devid Porrello.

Ma c’è di più. Lo ha sottolineato il vice segretario regionale Sara Battisti: se la capolista grillina alle Politiche a Roma dovesse essere Virginia Raggi, che è contro il termovalorizzatore del sindaco Roberto Gualtieri, rischiano di esserci pochi margini per un dialogo alle prossime Regionali. Nicola Zingaretti invece continua a crederci e potrebbe essere proprio lui il pontiere da mettere in pista dopo le elezioni per ricostruire il campo largo. Chiarissimo in questo senso il segnale mandato nelle corse scorse durante la conferenza stampa proprio con Roberta Lombardi. Ha detto: “La conferenza di oggi con l’assessore Lombardi conferma che qui c’è una maggioranza larga, fondata su un programma, che sta lavorando tutti i giorni per rispettare quel programma e cambiare il Lazio”. (Leggi qui: Zero benzina, tutto green: la Regione Lazio del 2050). 

Il tema regionali sarà affrontato dopo il voto del 25 settembre riprendendo il percorso già approvato dalla Direzione Regionale: prima la coalizione con il programma e poi il candidato Presidente; solo a quel punto si riaprirà il tema: Primarie o sintesi politica.

La tentazione di Antonio

Enrico Letta, Luca Fantini ed Antonio Pompeo

La regione Lazio – ha ribadito la Direzione – potrà dare un’eccezionale spinta anche alle Politiche. Enrico Letta è stato alla Festa dell’Unità ad ascoltare l’intervento di Nicola Zingaretti “ed è un grande riconoscimento”.

Sulle candidature nazionali è confermato l’iter anticipato da Alessioporcu.it nei giorni scorsi. Entro domenica le federazioni provinciali avanzeranno le loro richieste; spetterà al Regionale bilanciarle in base alle diverse sensibilità. E poi presentarle al Segretario nazionale che avvierà l’esame di ogni singola candidatura. “La responsabilità delle candidature è di tutti e nessuno se ne può sentire escluso” ha detto la Direzione. Cosa significa? Il segnale che arriva con forza dal Sud del Lazio che cinque anni fa è stato tagliato fuori da ogni rappresentanza. “Servono rappresentazioni reali dei territori. Non dimentichiamo che poi con questo schema si va alle Regionali”. Si voterà di lì a poco.

Lo scenario potrebbe essere molto diverso non solo per il differente orizzonte del Movimento 5 Stelle. In serata da Roma confermano che c’è stato un contatto concreto tra Azione ed il presidente della provincia di Frosinone Antonio Pompeo, leader degli ex renziani di Base Riformista. Su una sua candidatura ci sarebbe stata la convergenza di Italia Viva. Ma Pompeo ha detto no: troppo presto.

Il discorso rimane aperto per le Regionali. Dipenderà dallo scenario. Ma nel frattempo a Sora pare stia preparando le valigie il suo Consigliere Alessandro Mosticone. Proprio in direzione di Azione.