I presidi del Lazio: “Totale assenza di progetti sulla scuola”

Le dimissioni del ministro Fioramonti generano 'sconcerto' nel mondo della scuola. Non tanto per le posizioni politiche del Ministro o del suo Partito. Bensì per la dimostrazione di una totale assenza di prospettiva per la scuola italiana

Le dimissioni del ministro Lorenzo Fioramonti per alcuni sono un bene: lo considerano “il peggior ministro dell’Istruzione nella storia recente“. A prescindere dalle convinzioni politiche la scelta di abbandonare il dicastero rappresenta un male per la Scuola italiana.

Mario Rusconi, presidente Anp Lazio

L’esatta dimensione del gesto la fornisce chi si trova sulla linea del fronte e deve gestire ogni giorno in maniera concreta una scuola: i presidi e gli insegnanti. In questo senso è illuminante lo sfogo di Mario Rusconi, presidente regionale dell’Associazione Nazionale Presidi nel Lazio. Parla di sconcerto e non per i tagli all’istruzione.

Lo sconcerto dei presidi è per la totale assenza di un progetto organico e di lungo termine. La scuola è stata la nostra forza per decenni. I medici che stiamo sfornando ancora oggi vengono subito presi negli ospedali di tutta l’Europa pagandoli ben più di quanto offra il sistema sanitario nazionale. Gli ingegneri formati nelle nostre università hanno costruito dighe e strade nel mondo. L’elenco delle professionalità sfornate dall’Università di Cassino e del Lazio Meridionale stanno alla guida di multinazionali e posti strategici.

Tutto questo rischia di venire meno. Il dramma è che ce ne accorgeremo tra una ventina d’anni. Perché nel frattempo andremo avanti per abbrivio: se spengo i motori di una nave e la lascio andare continua a scivolare sull’acqua grazie alla spinta che possedeva al momento dello stop.

Lo sconcerto dei presidi è fondato. “Siamo sconcertati del fatto che si cambi ministro ogni otto, nove mesi, un anno. Il che vuol dire non avere proprio prospettive di lunga gittata per fare quei cambiamenti e quelle riforme di cui la scuola ha bisogno” ha spiegato Mario Rusconi, commentando le dimissioni del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti.

L’università di Cassino e del Lazio Meridionale

La portata del dramma è chiara attraverso un semplice paragone con quan to avvenuto negli Stati Uniti d’America. L’ex presidente americano Geroge Bush Junior volle fare una riforma del sistema scolastico, “sapendo che una riforma ha una prospettiva di dieci, 15 anni, si mise per fino d’accordo con Ted Kennedy che era il rappresentante dell’opposizione democratica e presentarono un testo coordinato tra i due. Noi abbiamo ministri che durano sei, otto mesi, forse un anno e riforme che vengono smantellate il giorno dopo che arriva un nuovo ministro”.

Il fatto è che l’insegnamento non è una professione ma una missione. Se questo Paese è pieno di reality e la cellulite di una diva fa più ascolto di un dibattito sulle prospettive della Fca di Cassino Plant un motivo deve esserci. E sta nel diverso livello di istruzione che oggi la scuola è capace di fornire. I tagli applicati da tutti i Governi, di ogni colore ed orientamento, hanno abbassato il livello.

C’è quasi una forma di repulsione. Quella che il presidente dei presidi del Lazio ha definito “uno stress anafilattico agli insegnanti, ai presidi, alle famiglie e alla scuola in generale“.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright