I protagonisti del giorno. Top e Flop del 17 settembre 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ANTONIO GUERRIERO

È in magistratura da 42 anni, è un esperto di ecomafie e forse non è un caso che arrivi in provincia di Frosinone, dove il tema dell’inquinamento ambientale sta martoriando il territorio da decenni. Antonio Rosario Luigi Guerriero è il nuovo procuratore della Repubblica di Frosinone. Oggi il via libera del Consiglio Superiore della Magistratura: 10 voti a favore, 7 per Adolfo Coletta (che esce a testa altissima dal confronto), 7 astenuti. Se a questo aggiungiamo che all’inizio in corsa erano in 19, allora si capisce l’importanza del ruolo e del luogo. (Leggi qui La vittoria del Guerriero: è lui il nuovo procuratore).

Antonio Guerriero

Antonio Guerriero ha un curriculum che parla chiaro: 66 anni, nato a Mugnano del Cardinale (Avellino), ha prestato servizio a Napoli, Avellino, Sant’Angelo dei Lombardi, Aversa. E infine a Teramo. Dove si è occupato dell’inchiesta sul possibile inquinamento della falde acquifere del Gran Sasso dopo uno sversamento dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. In Campania ha imparato a conoscere la criminalità organizzata ed i suoi business nel ramo Ambiente.

A Frosinone troverà un terreno fertile. Nei giorni scorsi le imprese della Circular Economy avevano lanciato l’allarme proprio sul rischio di infiltrazioni della malavita organizzata. L’impressione è che molto presto batterà il primo colpo.

Nomen omen.

DANIELE NATALIA

Tutti pensavano che avrebbe disertato. Invece Daniele Natalia ha partecipato all’iniziativa culturale organizzata dal movimento Cittàtrepuntozero dell’ex grillino Fernando Fioramonti, suo avversario in municipio. E che ospitava la senatrice Monica Cirinnà, parlamentare Dem lontana anni luce dal modo di pensare del sindaco di Anagni. (Leggi qui E Cirinnà ‘riabilita’ Natalia: “Non è uomo che discrimina”).

DANIELE NATALIA

Chi scommetteva che non sarebbe andato, fondava le sue convinzioni su due elementi concreti. Il primo: il sindaco proviene da una solida cultura politica di centrodestra; il secondo: ad agosto ha partecipato ad un’iniziativa culturale di matrice Sovranista Fondamentalista.

Partecipando, Daniele Natalia ha dimostrato invece che è possibile avere opinioni diverse, rispettare quelle dei propri avversari pur rimanendo fermamente convinti delle proprie. Ha dato una lezione di tolleranza e di senso delle istituzioni proprio nel periodo in cui sta emergendo il lato più cattivo e meno tollerante di un popolo rimasto tre mesi chiuso in casa per il lockdown.

Di destra ma vagamente democristiano

GOFFREDO BETTINI

Ha voluto indicare gli avversari chiaramente: Confindustria di Carlo Bonomi e quei gruppi che attraverso l’acquisto di testate giornalistiche intendono mandare a casa questo Governo. (Leggi qui Bettini indica i nemici, per blindare Conte e Zingaretti).

Goffredo Bettini © Imagoeconomica, Paolo Cerroni

In realtà Goffredo Bettini ha voluto soprattutto blindare la segreteria di Nicola Zingaretti, perché ha capito che Dario Franceschini sta valutando il da farsi. E quando Franceschini si muove all’interno del Partito gli equilibri cambiano. È successo con Pierluigi Bersani, poi con Matteo Renzi, quindi ancora con Paolo Gentiloni ed Enrico Letta.

Ma Bettini sa anche un’altra cosa e cioè che con i finanziamenti del Recovery Fund e probabilmente del Mes, l’Europa proverà a mettersi di traverso su ogni possibile ipotesi di cambio di Governo in Italia. O di elezioni anticipate. Ecco perché ha voluto lanciare il messaggio che il risultato delle Regionali e del Referendum non potrà influire sui destini della maggioranza, del Governo Conte e della segreteria Zingaretti.

Naturalmente si dovrà attendere l’esito del voto, ma è chiaro che Goffredo Bettini è pronto anche per gli eventuali passi successivi: 1) ricordare chi nel Pd ha voluto davvero il Governo Conte bis (non Zingaretti): 2) l’ipotesi di un ritorno ai Ds nel caso di una ribellione “centrista” e di un sistema elettorale proporzionale.

Al di là di qualunque considerazione il messaggio è semplicissimo: “giù le mani da Zingaretti”.

Guerra preventiva.

 FLOP

FRUSONE-FONTANA-SEGNERI

A pochi giorni dal referendum sul taglio dei parlamentari, loro, i tre parlamentari grillini di questo territorio, continuano a tenere un profilo bassissimo. Su quella che è la madre di tutte le battaglie del Movimento Cinque Stelle, l’apoteosi dell’attacco alla Casta che fu.

Luca Frusone, Ilaria Fontana ed Enrica Segneri stanno certamente facendo campagna elettorale per il sì, ma tendono a non farsi notare troppo. Perfino quando il Movimento ha la vittoria a portata di mano su questo tema.

Luca Frusone Ilaria Fontana Enrica Segneri. Foto © Giornalisti Indipendenti

Forse però hanno intuito prima e meglio degli altri che con 345 seggi in meno, i “tagli” riguarderanno soprattutto deputati e senatori delle province. E quindi è meglio tenere duro per i prossimi tre anni e arrivare alla fine di questa legislatura. Del doman non v’è certezza.

Chissà se pensava anche a loro, nelle ore scorse, la capogruppo regionale Roberta Lombardi quando ha dato sfogo alla sua ira pragmatica, contro il suo partito ed il Pd. (Leggi qui “Siete affetti da stocazzismo” l’ira pragmatica di Roberta)

L’ulteriore dimostrazione che nei Cinque Stelle contano solo i big vicini al capo Luigi Di Maio. Tutti gli altri devono votare in Parlamento. Esattamente come succede da sempre in tutti i partiti. Quindi, meglio resistere a Montecitorio e Palazzo Madama.

Salvate i soldati pentastellati.

FLAVIO BRIATORE

Nell’intervista al Corriere della Sera ha detto fra le altre cose: «Il caso Sardegna è stato un attacco mediatico orchestrato politicamente. Il Billionarie è stato strumentalizzato perché conosciuto in tutto il mondo. Il messaggio era che qui tutti avevano il virus e in Emilia zero. Solo le discoteche di destra avevano il Coronavirus, quelle di sinistra no».

Flavio Briatore con Silvio Berlusconi

L’intervistatore lo incalza. Dicendo: «Attacco politico e mediatico. Usa le parole del governatore Christian Solinas»E Briatore risponde: «Certo: è stato un attacco a un governatore di destra. Usando la Costa Smeralda dove vanno i ricchi e usando Briatore. Invece, Solinas aveva un’isola Covid free, ha chiesto il test di negatività per chi entrava e non gliel’hanno concesso»

A parte il fatto che sarebbe interessante sapere se nelle discoteche di destra va gente di sinistra (e viceversa), il punto politico ci sta ma è chiaro a tutti. I negazionisti del virus stanno soprattutto a destra. Oppure vogliamo dire che il fatto che Matteo Salvini indossa la mascherina a singhiozzo non è vero? Oppure vogliamo far finta di non aver sentito le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi? Lo stesso Flavio Briatore si era detto del parere del dottor Zangrillo sull’inesistenza clinica del Covid.

Va bene tutto, ma se si decide di far entrare il dibattito sul Coronavirus nell’agone politico, allora lo si faccia mantenendo le posizioni di sempre.

Autogol.