I protagonisti del giorno. Top e Flop del 9 maggio 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

NICOLA ZINGARETTI

«La prossima settimana saremo pronti ad adottare le linee guida delle riaperture delle attività commerciali: le date saranno legate agli esiti del monitoraggio epidemiologico che ci darà la “curva” nella nostra regione. Abbiamo concluso il come aprire, valuteremo il quando aprire: la Regione Lazio si baserà sulla valutazione scientifica, e la sicurezza degli esercizi commerciali sarà la discriminante».

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica

Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, in videoconferenza stampa. (leggi qui Riaprire prima? Zingaretti: “Dipende dalla curva dei contagi”).

Ha spiegato: «Io voglio riaprire ed evitare che poi si debba chiudere di nuovo. Non escludo nulla, ma garantiremo ai cittadini che tutte le nostre scelte sono prese con cognizione di causa».

Se c’è una Regione che potrebbe permettersi qualcosa in più per come ha gestito la pandemia, quella è il Lazio. Ma in questo momento è necessario anche trasmettere una sensazione di uniformità nazionale in certe scelte. Sfidando pure l’impopolarità. Come Zingaretti ha fatto.

Responsabile.

CARLO BONOMI

Nel pomeriggio, ad uno ad uno, tutti i presidenti regionali delle associazioni degli industriali che si riconoscono in Confindustria, hanno rilasciato una dichiarazione: diversa nelle parole, identica nella sostanza dei contenuti. E cioè quelli che riprendono i passaggi fondamentali del durissimo attacco del neo presidente di Confindustria Carlo Bonomi al Governo, nel corso dell’intervento a Piazza Pulita.

Carlo Bonomi © Imagoeconomica / Canio Romaniello

Un affondo devastante. «Le risorse non arrivano, non hanno i loro effetti, lo Stato non ha ancora pagato la Cassa integrazione. Noi non siamo l’opposizione al governo, noi vogliamo discutere dei temi economici e invece abbiamo la sensazione che si voglia spostare l’accento sul tema politico per non entrare nel merito dei temi economici. Quando sentiamo certi annunci da componenti del governo rimaniamo molto perplessi». (leggi qui Bonomi difende Stirpe e taglia a fette il Governo).

Bonomi ha fatto capire che nella fase del distanziamento sociale era “semplice” per il Governo dare la sensazione di avere la situazione sotto controllo. A suon di divieti. Ora invece bisogna mettere in campo progetti. E non si vede nulla. Confindustria lo ha capito e fatto emergere.

Spietato.

FLOP

SALA-FONTANA

La folla ai Navigli a Milano, dopo tutto quello che è successo in questi due mesi e mezzo, significa che in Lombardia il messaggio del distanziamento sociale è all’anno Zero. E questo chiama direttamente in causa sia il Comune di Milano che la Regione Lombardia. Vale a dire il sindaco Beppe Sala e il Governatore Attilio Fontana.

Attilio Fontana © Imagoeconomica / Marco Cremonesi

Non serve a nulla incazzarsi o minacciare sanzioni o restrizioni. Tutta l’Italia è in una delicatissima Fase Due, che proprio i dati della Lombardia rischiano di frenare.

Non c’è mai stato uno straccio di collaborazione tra le istituzioni di quella che prima dell’inizio della pandemia era la Regione simbolo del Paese. Soprattutto sui temi sanitari ed economici. Invece è franata.

Gli enti locali continuano a litigare fra loro e a indignarsi per comportamenti che dovevano essere regolamentati due mesi e mezzo fa. Beppe Sala e Attilio Fontana avranno da riflettere molto quando tutto sarà finito.

Fallimento politico ed istituzionale.

VINCENZO SPADAFORA

Si è reso conto che un ministro dovrebbe prendere delle decisioni? Anche se fa parte dei Cinque Stelle? Cisa che non lo esenta affatto dai suoi obblighi di dare risposte al Paese.

Vincenzo Spadafora, ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport

In un video su Facebook il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora ha detto “urbi et orbi”: «Si è da poco concluso l’incontro tra la Federcalcio e il Comitato tecnico scientifico, hanno analizzato il protocollo proposto dalla Figc per la ripresa degli allenamenti di squadra cosa che auspicabilmente dovrebbe avvenire dal 18 maggio. Mi auguro che si siano risolte le questioni problematiche che erano state evidenziate e che quindi il 18 maggio possano riprendere, anche compatibilmente all’evoluzione dei prossimi dieci giorni dell’emergenza sanitaria che speriamo ci dia tutti dati positivi e soddisfacenti».

«Adesso sulla base di questi approfondimenti ottenuti, il Comitato stenderà una propria valutazione che verrà formalmente inviata al ministero della Salute».

Traduzione: non so quello che succederà, ma comunque non sarò io a deciderlo. Semmai, il collega Speranza, ministro della sanità.

Poi oggi uno spiraglio, aperto a sorpresa da Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute in quota Pd. Nella pratica è come se avesse detto al ministro Spadafora, fatti da parte che stai solo facendo casino. Ed ha fornito la soluzione che tutti attendevano. E cioè: ha fornito elementi precisi, condizioni precise, scadenze definite. Non a caso è stata la storica portavoce di Romano Prodi.

Competenza e sostanza non si comprano al supermercato. E Spadafora?

Fuga dal Governo.