I renziani ossessionati dai Cinque Stelle. E da Zingaretti

Le dichiarazioni di Massimiliano Smeriglio al Manifesto scatenano la solita bagarre sui rapporti con i pentastellati. Ma perché il patto del Nazareno con Berlusconi andava bene e un eventuale dialogo con i grillini no? E Renzi non aveva detto che di congresso del Pd non si occupa?


 Massimiliano Smeriglio non è uno qualunque: vicepresidente della Regione Lazio, coordinatore di Piazza Grande, è uno dei fedelissimi di Nicola Zingaretti. Perciò le sue dichiarazioni al Manifesto hanno creato un vespaio di polemiche e la durissima presa di posizione dei renziani. Cosa ha detto Smeriglio? Questo: “E’ in corso un tentativo per delegittimare un processo popolare importante. La primarie possono essere l’innesco di una mobilitazione per rimettere in pista la sinistra e il campo democratico”.

Aggiungendo che “sarebbe bene che anche il mondo della sinistra fuori dal Pd partecipasse alle primarie”. Spiegando: “Mi piacerebbe… non si capisce perche la sinistra italiana debba consumarsi in lotte clandestine”. Quindi il passaggio sul Movimento Cinque Stelle. Ha affermato Smeriglio: “Nella condizione attuale penso che bisogna proporre un disgelo, verificare se ci sono, qua e là nei Comuni, e poi a livello nazionale, le condizioni di fare pezzi di strada insieme. Sarebbe anche un modo per rompere il blocco nazionalista e populista che ha preso in ostaggio il paese”. (leggi qui L’appello di Smeriglio alla sinistra: alle Primarie ricordatevi di Sanders)

Apriti cielo. Fuoco di fila dei renziani, nessuno escluso. (leggi qui Patto con il M5S? Zingaretti: «Basta chiacchiere e fango») Ma Matteo Renzi non aveva detto di disinteressarsi del congresso del Pd?

L’ex ministro Carlo Calenda, che Zingaretti vorrebbe capolista alle Europee, invita il presidente della Regione Lazio a chiarire la posizione sul rapporto con i Cinque Stelle, altrimenti per lui è impossibile solo prendere in considerazione un’ipotesi del genere. Poi arriva la presa di posizione di Nicola Zingaretti, che è la stessa di sempre. Afferma: “Ho detto fino alla noia che non ho alcuna intenzione di allearmi con il M5S. Ritornare in maniera isterica e ossessiva ogni volta su questo tema è segno della debolezza di chi non sa dire nulla di positivo su se stesso e ha come unica arma parlare male degli altri. La cosa divertente è che di solito i protagonisti di questa gazzarra sono tra i principali responsabili della disfatta elettorale che ha portato i 5 Stelle al Governo e pretendono di dare lezioni a me che li ho sconfitti”.

Alcune cose francamente non si capiscono. Perché il Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi andava bene e un eventuale confronto con i 5 Stelle no? Cosa vuole fare Matteo Renzi? Dopo aver sostanzialmente determinato il passo indietro di Marco Minniti nella corsa alla Segreteria Nazionale del Partito, ha ribadito che lui di Congresso non si occupa. Dopo poche ore le indiscrezioni di una sua possibile candidatura alla segreteria nazionale del Pd.

Contemporaneamente le voci di un nuovo Partito, con qualcuno che ha perfino azzardato il nome, LibDem. Dopo quanto successo con Enrico Letta (“Enrico stai sereno”), altri colpi di scena in arrivo? Ma c’è un fatto soprattutto. Nel Pd qualcuno ha qualche argomento programmatico e politico vero da contrapporre a Zingaretti?

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