I sassolini nelle scarpe di Cianfrocca

Maurizio Cianfrocca conferma. E aggiunge dettagli alla storia che lo contrappone ad Antonello Iannarilli. Ecco perché non lo volle come Presidente del Consiglio Comunale. E perché minacciò di dimettersi appena eletto

Conferma tutto. E aggiunge anche altro. Che aiuta a capire quanto sia profonda la frattura ed ampia la distanza. Il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca conferma ed aggiunge dettagli alla storia politica che lo divide dall’ex presidente della provincia Antonello Iannarilli. (Leggi qui: “Sindaco se hai le pa… racconta la verità”).

La settimana dopo Pasqua arriveranno allo scontro frontale: con il rischio concreto di azzoppare il centrodestra che meno di due anni fa ha vinto le elezioni comunali. Antonello Iannarilli vuole per Fratelli d’Italia la carica di presidente del Consiglio Comunale, il suo Partito ha da febbraio i numeri per rivendicare un rimpasto. Gli è stato risposto no. Si arriverà alla mozione di sfiducia. Già accaduto nel passato: franò tutta l’amministrazione. (Leggi qui: Alatri, “questo c’è se vi accontentate”).

Dettagli e bugie

Antonello Iannarilli

Antonello Iannarilli nella giornata di ieri ha sfidato Maurizio Cianfrocca. Nero su bianco, su Instagram gli ha scritto che se ha gli attributi deve dire tutta la verità. Su cosa? Su un passaggio della lettera con cui il sindaco ha detto no alle richieste avanzate da FdI, concedendo solo scartine e nessuna briscola. Il passaggio è: ”all’inizio della consiliatura i consiglieri Antonello Iannarilli e Gianluca Borrelli rifiutarono rispettivamente sia un assessorato che l’assegnazione di qualsiasi delega o incarico”. Iannarilli non ci sta. C’è un dettaglio che spiega tutto: subito dopo la vittoria elettorale e poche ore prima del Consiglio di insediamento Maurizio Cianfrocca minacciò le sue dimissioni da sindaco di fronte alla prospettiva di ritrovarsi Iannarilli come presidente d’Aula.

Ora Maurizio Cianfrocca conferma. E aggiunge dettagli. Che motivano quel messaggio con cui sbarrò la strada all’ex presidente della Provincia, ex deputato nazionale e regionale, ex Coordinatore provinciale di Forza Italia. «A questo fatidico sms datato ottobre 2021 si è giunti dopo un periodo che non si può trascurare e che parte da lontano. Antonello Iannarilli non ha mai voluto la mia persona come candidato a Sindaco, l’ha sempre ostacolata. Fino al punto da tentare di bloccare la presentazione ufficiale della mia candidatura nel maggio 2021, quando dovettero intervenire in prima persona i coordinatori regionali Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia) e Claudio Durigon (Lega)».

Furono loro a spianare la strada. Che culminò con la vittoria del centrodestra. Ma il percorso non fu semplice. «La campagna elettorale venne condotta da Antonello Iannarilli in maniera autonoma. Mai fu presente nei miei incontri. I suoi venivano sfacciatamente organizzati in concomitanza dei miei ed in altri luoghi del territorio, compreso il comizio di chiusura del primo turno».

Al ballottaggio vado al mare

Il sindaco Maurizio Cianfrocca con il vice Roberto Addesse

L’uomo che ora vuole fare il presidente del Consiglio comunale di Alatri, ricorda il sindaco Maurizio Cianfrocca «In un comizio disse che in caso di ballottaggio della nostra coalizione sarebbe andato al mare. Particolare ricordato anche dal vice-sindaco Addesse qualche settimana fa. Inaugurò il proprio comitato elettorale per le amministrative alla presenza dell’onorevole Paolo Trancassini e del senatore Massimo Ruspandini senza invitare il sottoscritto, presente solo perché il senatore mi disse di andare con lui».

La vittoria in genera appiana le tensioni, rende tutti più vicini. C’è in genere un cambio di passo: la sfida è quella del governo. Ma nel racconto di Maurizio Cianfrocca non fu così. Ancora amarezze ed ancora per via del solito Iannarilli. «Dopo la fine del primo turno, non trovò il tempo e il modo di condividere con tutti noi la grande soddisfazione nel nostro comitato elettorale, rimanendo nel suo e non raggiungendoci mai. Ebbe solo un repentino cambiamento di atteggiamenti prima del ballottaggio, presumibilmente fiutando l’odore della vittoria».

Tutti lo volevano? Falso

Il sindaco Maurizio Cianfrocca con il vice Roberto Addesse

C’è questo alla base del niet di Cianfrocca. C’è questo a motivare la sua minaccia di dimissioni immediate in quell’ottobre del 2021. E c’è ancora oggi proprio questo alla base delle sue riserve sulla eventuale elezione di Antonello Iannarilli alla guida dell’Aula comunale di Alatri.

Ma c’è un altro sassolino nelle scarpe del sindaco. Appuntito. «Non risponde a verità quanto riportato sull’articolo, laddove si scrive che “la quasi totalità degli eletti è favorevole a convergere su Antonello Iannarilli”: niente affatto! C’era qualcuno che ne riconosceva l’esperienza, ma non potevo dimenticare assolutamente il comportamento assunto nei mesi precedenti e trascurare le persone che, invece, mi erano state molto vicine».

«Vero che minacciai di dimettermi perché volevo sin da subito chiarire le cose e i ruoli. La presidenza del Consiglio a Iannarilli sarebbe subito stata una delegittimazione della mia figura (lo stesso coordinatore comunale Damiano Iovino fu d’accordo con me)».

«Subito dopo offrii a Iannarilli un assessorato, che rifiutò dopo un giorno di riflessione come pure rifiutò sia deleghe sia rappresentanza nelle commissioni. Questi sono fatti acclarati, reali e attendibili».

La cosa drammaticamente vera è che i due racconti sono assolutamente sovrapponibili. Sono i due personaggi ad essere incompatibili.