I sindaci fanno confusione, il mercato dell’auto cala. Papa: “È ora della chiarezza”

Foto © Imagoeconomica / Carlo Carino

È la confusione a determinare il calo nella vendita delle auto. "I clienti, confusidai provvedimenti sullo smog, non sanno cosa comprare e si fermano”. L'allarme di Papa (Unindustria) e De Stefani Cosentino (Federauto)

L’allarme lo aveva lanciato la prima volta durante una riunione ristretta con il sistema bancario. Era giugno dello scorso anno e Davide Papa, presidente di Unindustria Cassino – Gaeta avvisava: “C’è troppa confusione, rischiamo di andare incontro ad un calo del settore auto tutto nostro, sganciato dalle dinamiche europee”. Attento a non sconfinare, misurato nelle parole, il presidente Davide Papa ha indicato il problema senza puntare il dito. A farlo è stato oggi Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto. Che denuncia una mancanza di idee chiare. In pratica: la politica sta creando confusione, disorienta gli automobilisti, mette in crisi i consumatori. E la conseguenza è che le auto non si vendono più come prima.

La linea Giulia a Fca Cassino Plant

«Il mercato dell’auto, lo scorso anno in Italia, ha fatto registrare un milione e 916mila immatricolazioni. Sarebbero state di più se il cliente avesse avuto le idee chiare». dice ora il presidente di Federauto. Più chiare in cosa? «L’acquirente non sa che motorizzazione comprare, se diesel o benzina, così rinuncia e aspetta provocando un ulteriore invecchiamento del parco macchine sempre più inquinanti e meno sicure» spiega De Stefani Cosentino all’Agenzia Dire.

La prima ondata di confusione l’ha portata la legge sugli ecobonus e l’ecotassa: il rallentamento nelle vendite di Giulia e Stelvio prodotte da Alfa Romeo nel Cassino Plant è coinciso con quella norma. Poco chiara, presentata come se gli automobilisti amanti dei motori meritassero una punizione.

Il resto lo hanno fatto i sindaci con le loro ordinanze che hanno imposto lo stop alle auto per abbattere lo smog. Peccato che lo smog c’entri pochissimo con le auto: come hanno dimostrato ledomeniche ecologiche da Roma a Frosinone e Cassino.

«A gennaio– ha confermato il presidente di Federauto- il Comune di Roma ha vietato la circolazione alle nuove auto diesel euro 6, mentre quelle a benzina euro 3 potevano girare, ignorando il fatto che le prime emettono una quantità di polveri sottili dieci volte inferiore rispetto alle seconde».

I numeri registrati dalle centraline Arpa gli hanno dato ragione. A Frosinone come a Roma lo stop alle auto non ha abbassato lo smog. «Perchè ad inquinare sono i riscaldamenti. La decisione della sindaca Raggi ha generato una caduta verticale della richiesta di autovetture e i concessionari hanno registrato molte rinunce da parte di clienti che avevano ordinato delle macchine alimentate a gasolio». Davide Papa conferma: «Solo il giorno dell’annuncio dello stop alle auto a Roma il mio gruppo ha ricevuto tre disdette di appuntamenti per l’acquisto di auto diesel».

Giulia e Stelvio

Il compoarto ha bisogno di messaggi chiari. Davide Papa ad esempio sottolinea le recenti affermazioni del sindaco di Milano Beppe Sala: «Inquina più un fumatore di sigaretta che il motore di un moderno diesel Euro 6»

La ripresa non è molto lontana. Lo lascia intuire l’ordine fatto in queste ore da Bmw a Fanuc, leader mondiale nella produzione di robot industriali. Il gruppo industriale bavarese ha firmato un accordo per la fornitura di 3.500 robot da inserire nelle nuove linee di produzione e impianti del player con sede a Monaco di Baviera. I robot Fanuc saranno utilizzati nella produzione delle generazioni attuali e future di modelli Bmw. I robot saranno utilizzati principalmente nella costruzione di carrozzerie e per la produzione di porte e cofani.