I sogni semiseri ma non troppo dei politici ciociari

Mario Abbruzzese, consigliere regionale di Berlusconi, sogna di diventare il futuro coordinatore regionale di Forza Italia al posto del senatore Claudio Fazzone e così, al risveglio, inonda le redazioni con dichiarazioni politiche sempre più calibrate su fatti romani e regionali. Su scala locale intanto ha sognato la possibile strategia: pregare quattro volte al giorno affinché Antonello Iannarilli vada alla Lega, Silvio Ferraguti torni alla guida di Federlazio e Nicola Ottaviani decida di ricandidarsi a sindaco.

Antonio Pompeo sogna di candidarsi alle elezioni europee, mentre il senatore Francesco Scalia preferirebbe che concorresse ancora come sindaco di Ferentino. Il motivo del contrasto, anzi del “vaffa” in amicizia, è questo. Il perché? Scalia ha bisogno dei voti di tutto il Partito quando dovrà concorrere per la Camera. Non vuole determinare ulteriori lacerazioni con l’area di De Angelis. Per ora. Ma soprattutto la crescita politica di Pompeo non comincia a fargli ombra: tutt’altro, perché Scalia punta a fare in modo che l’Antonio dalla candida capigliatura sia la sua testa pensante sul territorio, consentendogli di volare alto tra gli incarichi nazionali al Senato e nel Partito. Cosa che può fare se c’è qualcuno attivo e chiaramente riconducibile a lui politicamente che lo rappresenta nel bacino elettorale storico

Mauro Buschini, consigliere regionale del Pd, vuole tutti i potenziali concorrenti… fuori. Marino Fardelli? Si candidasse a sindaco di Cassino. Daniela Bianchi? Andasse con Pippo Civati e perfino con Beppe Grillo se vuole. Antonio Pompeo? Dovunque, ma non candidato alle regionali. Ma il vero sospiro di sollievo lo ha tirato quando ha avuto la conferma che il manager della Asl Isabella Mastrobuono non intende concorrere alla Regione.

Simone Costanzo vorrebbe far svolgere il congresso provinciale del Pd domani mattina. Vincendo con il 70-80% avrebbe la legittimazione a rivendicare una candidatura: Camera o Senato, comunque sarà Palazzo Madama. Non è questo però il suo obiettivo primario. L’irrinunciabilità è una caratteristica che attiene ad un pensiero fisso: “ammazzare” politicamente Francesco Scalia. Un’ossessione.

Alfredo Pallone, coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra, sta scatenando il panico sia nel centrosinistra che nel centrodestra per via delle varie ipotesi di accordo nei Comuni. Neppure lui sa come finirà. La verità è che Pallone vuole “rompere” con Antonio Pompeo.

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