I tagli selvaggi alla Sanità hanno reso più difficile l’emergenza Coronavirus: è vero

Foto © Imagoeconomica / Stefano Cavicchi

Massimiliano Smeriglio, per anni braccio destro di Nicola Zingaretti, dice: “La chiusura degli ospedali nel nostro sistema è stata dovuta a regole di rientro dal debito, sono stati commessi errori gravi soprattutto da parte dei governatori di centrodestra, noi nel Lazio siamo arrivati quando la frittata era già fatta”. Anche Fabrizio Cristofari bacchetta la politica.

Fino a meno di un anno fa Massimiliano Smeriglio è stato vicepresidente della giunta Zingaretti nel Lazio. Braccio destro e sinistro del Governatore, prima di essere eletto, come indipendente, europarlamentare del Pd.

Ha seguito in prima persona tutte le decisioni più importanti di questi anni, a cominciare da quelle sulla Sanità. Per questo le sue parole alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, vanno prese sul serio.

Massimiliano Smeriglio. Foto © Imagoeconomica, Raffaele Verderese

Ha detto Smeriglio: “Penso che siamo dentro una cosa più grande di noi, che è planetaria. Ancora la vicenda non sta al suo punto massimo se la guardiamo da un punto di vista globale. Dobbiamo cambiare i nostri stili di vita. Siamo al limite, nonostante il nostro sistema sanitario abbia dato prova di salute, e dobbiamo ricordarcelo quando qualcuno parlerà di tagli alla sanità pubblica”. Punto cruciale: i tagli alla sanità. Deliberati e attuati negli anni scorsi con ossessione inspiegabile.

Ha detto ancora Smeriglio: “La chiusura degli ospedali nel nostro sistema è stata dovuta a regole di rientro dal debito, sono stati commessi errori gravi soprattutto da parte dei governatori di centrodestra. Noi nel Lazio siamo arrivati quando la frittata era già fatta”.

Altro punto cruciale: i tagli sono diventati tecnicamente non più rinviabili, (conseguenza delle nuove norme di bilancio) nell’epoca Storace; a quel tempo ci furono l’apertura del Sant’Andrea e di Tor Vergata nonché la riqualificazione del San Camillo. Sono stati studiati nell’epoca Marrazzo ed attuati nell’epoca Polverini: chiunque fosse stato eletto governatore al suo posto avreebbe dovuto fare altrettanto.

Sinceramente oggi dobbiamo dare un segnale di grande coesione al Paese, non è il tempo per la propaganda politica. Quanto al rispetto delle disposizioni la nostra democrazia ha tutti gli strumenti, anche coercitivi, per far rispettare le regole. C’è la tutela dei cittadini in primis, dall’altro c’è un dramma legato all’economia. Discuteremo a Bruxelles di come favorire gli aiuti di Stato, la flessibilità. Spero che i nostri partner europei capiscano che oggi tocca a noi e domani potrebbe toccare a loro”. Ma certamente sono i tagli alla sanità che hanno pesato moltissimo. Si potevano fare in maniera diversa, si dovevano fare prima senza continuare a nascondere per anni sotto al tappeto la polvere del debito ormai fuori controllo.

Fabrizio Cristofari con Massimiliano Smeriglio

Concetto rimarcato anche da Fabrizio Cristofari, presidente dell’ordine dei medici della provincia di Frosinone. Quando ha detto: “Ma questo è un momento di riscatto anche per la sanità pubblica. Sì, proprio  la bistrattata sanità pubblica italiana (che noi, come operatori, sappiamo essere una delle migliori al mondo) ha dimostrato oggi di dare una risposta assolutamente straordinaria”.

Credo che a questo punto,  la politica debba fare una riflessione per il futuro, perché negli ultimi 20 anni si è assistito solo a tagli e a riduzione di personale. E questo, si è dimostrato, per  un evento straordinario può diventare fatale”.

Tagli e riduzioni che hanno caratterizzato gli anni del commissariamento. Se le briglie del piano di rientro fossero state più lunghe, ci sarebbe stato più tempo per riorganizzare la Sanità del Lazio. Tenendo conto anche dell’emergenza. Perché la lezione del Coronavirus è che l’imponderabile è sempre dietro l’angolo. E allora bisogna farsi trovare pronti.

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