I tormenti di Zingaretti. E intanto Di Maio vuole fare il Salvini

Il segretario del Pd teme lo scisma di Matteo Renzi. Intanto Dario Franceschini (gran “sacerdote” del cattolicesimo democratico) invoca un’alleanza con i Cinque Stelle per le regionali. Ma Di Maio fa il guastatore e intende scavalcare Conte a Palazzo Chigi. Il teatrino riprende.

Sull’aereo di ritorno da un viaggio in Africa Papa Francesco ha detto di non temere uno scisma nella chiesa. Diverso il discorso per Nicola Zingaretti, segretario del Pd, che invece un eventuale scisma di Matteo Renzi lo teme eccome. Soprattutto dopo trenta giorni di “studio matto e disperatissimo” per garantire l’unità del Partito, condizione irrinunciabile per il via libera al governo giallorosso.

Dario Franceschini e Nicola Zingaretti

Non è neppure un caso che oggi in un’intervista a La Repubblica, il ministro e capo delegazione del Pd al Governo Dario Franceschini (gran “sacerdote” di quel cattolicesimo democratico che tiene le fila delle politica italiana da decenni) invochi un’alleanza tra Pd e Cinque Stelle in vista delle regionali.

In meno di un anno si voterà in Umbria, Calabria, Emilia Romagna, Toscana, Veneto. Il crollo nelle regioni rosse metterebbe il Pd spalle al muro. Finora Renzi ha rinviato la scissione, ma adesso al centro si stanno riposizionando. Intanto Carlo Calenda e Matteo Richetti. Poi il solito Silvio Berlusconi. Quindi incombe Urbano Cairo, che potrebbe scompaginare tutti gli assetti.

Matteo Renzi non vuol arrivare quando i giochi soni stati definiti. D’altro canto Zingaretti non può davvero permettersi una scissione ora. Lo stesso presidente del consiglio Giuseppe Conte è molto preoccupato delle mosse di Renzi.

Luigi Di Maio e Matteo Salvini

Sull’altro versante dello schieramento, quello del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio si è messo in testa di fare il… Matteo Salvini. Nuova riunione alla Farnesina con i ministri grillini e i fedelissimi, per analizzare i temi in agenda: dall’economia all’immigrazione, ai rapporti con l’Europa. Che voglia scavalcare Giuseppe Conte dopo essere stato scavalcato da quest’ultimo sulla leadership nei Cinque Stelle?

Il dubbio è legittimo. La crisi più pazza del mondo, quella di agosto, è stata archiviata. Si ricomincia già in autunno?