I veleni e le pizze nel Pd. Ed i caffè tra Carlo e Salera (Conte della Selvotta)

I veleni prima delle elezioni comunali a Cassino. Il Pd non sta ancora lavorando alla lista. E Fardelli potrebbe annunciare questa sera l'appoggio a Petrarcone. Gli abbracci Salera - D'Alessandro. I grandi assenti dalle liste.

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. ANNO CCVIII a.C. Tito Livio Libro XXVII.
Cassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Aula consiliare.
Montecassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Albaneta.

18 febbraio – 18 aprile 2019. Due mesi dalla caduta di Carlo Maria D’Alessandro dal trono del foro cassinate. Ed è mucchio selvaggio per la fuga, nella confusione politica, dei candidati da uno schieramento all’altro. Le api di Tito Livio sono inquiete. Attendono impazienti il ripopolamento del Foro di Cassino vuoto dal 18 febbraio scorso. E le liti di queste settimane non promettono nulla di buono. Le api temono l’arrivo in Aula di altri ribelli pronti a tradimenti e a pugnalate alla schiena. Come nella serie televisiva americana il Trono di spade.

La pizza avvelenata di Marino

Il Partito Democratico rischia a Cassino la prima brutta figura dell’epoca con Zingaretti al timone. Questa sera l’ex segretario cittadino Marino Fardelli questa sera va a mangiare la pizza insieme ad un gruppo di amici: sono i tuoi referenti e capizona. A loro detterà le strategie per la campagna elettorale. E. cioè chi andranno ad appoggiare nelle prossime elezioni comunali.

Non è detto che si schiereranno intorno al nome di Enzo Salera, vincitore delle primarie indette dal pd insieme al Centrosinistra. Potrebbe prendere atto delle sollecitazioni arrivate da più parti. E spostare il peso su Peppino Petrarcone che realizzerebbe così un altro incredibile colpo di cu… fortuna (leggi qui L’incredibile culo di Peppino Petrarcone).

E le primarie? Marino Fardelli è un ex segretario. E formalmente non ha alcun ascendente sui suoi sostenitori. Potrebbe tranquillamente dare il suo voto personale ad Enzo Salera. Ma non può obbligare gli altri a fare altrettanto. Chi potrebbe rimproverargli qualcosa? Soprattutto se si candidasse suo fratello, Luca Fardelli: il diabolico ed astuto frate Emilio Bocanegra della famiglia.

Il silenzio del Pd

Ad allarmare Nicola Zingaretti semmai dovrebbe essere il silenzio del Partito Democratico. Una volta terminate le primarie non s’è più né visto né sentito nessuno. Nemmeno è stata messa mano alla lista.

Il candidato Enzo Salera è andato a Roma a parlarne con il segretario regionale Bruno Astorre. Gli ha chiesto, con il suo solito garbo da mastino: “Che volete fare?

Il commissario del circolo è Domenico Alfieri, sindaco di Paliano impegnato nella campagna elettorale per le sue Comunali. Nessuno lo ha visto con le liste di Cassino in mano.

Nelle file di Salera iniziano a sospettare: “Ma il Pd intendesse ignorare il risultato delle Primarie?

I due candidati di Sant’Angelo

La frazione S.Angelo in Theodice di Cassino, con voglia di indipendenza comunale da secoli, candida, a sorpresa, due aspiranti sindaco, entrambi commercialisti: Enzo Salera e Paola Carnevale. La rivincita della frazione sulla città.

Di sicuro entrambi siederanno in aula. Per Salera è il terzo ritorno essendo stato assessore alle Finanze del governo Petrarcone e poi consigliere comunale Pd di opposizione. Adesso punta a sedersi sotto il busto bronzeo del primo cittadino del dopoguerra, Gaetano Di Biasio. Per Paola Carnevale sarà l’esordio in aula. Ma deve stare attenta allo sciame d’api pronto a punzecchiare soprattutto i novelli della politica.

Nel frattempo, ogni mattina, accompagna la figlia a scuola e poi si mette con la sua macchinina a raggiungere, casa per casa, i suoi concittadini chiedendo il voto. Impresa titanica, sta scoprendo. Le occorrerebbero mesi. Salera a quelle porte ci bussa ormai da anni. Meglio allora un comizio. Ma gli avversari si preparano: la sfideranno ad un confronto diretto.

I solitari

Di fronte alle beghe interne del centrodestra e del centrosinistra procedono per la loro strada i candidati solitari. Sono Renato De Sanctis e Giuseppe Martini.

De Sanctis, ex difensore del Cassino calcio di moltissimi anni fa, ha dalla sua parte i contestatori di Acea (non stanno pagando le bollette ma l’azienda sta inviando le ingiunzioni di pagamento) e un ribelle della giunta Petrarcone, Vincenzo Durante con la lista Sinistra Unita.

Per il Movimento 5 Stelle l’avvocato Giuseppe Martini, anche lui un ribelle, ambientalista ante litteram.

I nuovi amici D’Alessandro – Salera

Nemici acerrimi in aula fino al 18 febbraio scorso ed ora amici tanto da fare a gara a chi arriva primo alla cassa del bar in viale Dante a pagare caffè e cornetto. Sono Carlo Maria D’Alessandro ed Enzo Salera.

Il primo a rimuovere la distanza è stato Carlo Maria che ha pagato il caffè a Enzo (a sua insaputa). Il giorno dopo ha pagato Enzo il caffè a Carlo Maria (a sua insaputa). E poi baci e abbracci tra la sorpresa dei clienti del bar.

Ed ora si mandano messaggi. Carlo Maria lo ha festeggiato dopo l’affermazione di Salera alle primarie. E il burlone Carlo: ”Ti ho mandato pure degli amici a votarti alle primarie”. Enzo: ”Grazie Carlo, ma perché non avete fato le primarie, avresti vinto, io ti avrei mandato degli amici di centrodestra a votarti. E poi sarebbe stata una bella sfida tra me e te”.

Gli assenti

Quando Carlo è stato fatto fuori dalla coppia Abbruzzese-Gerardi il buon Salera lo ha chiamato per esprimergli la propria solidarietà. Ora Carlo Maria non si candida nemmeno come consigliere comunale.

Non si candiderà nemmeno il coordinatore provinciale della Lega Carmelo Palombo, così come non si candiderà il vice coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Gabriele Picano.

Tutti hanno detto che forniranno un paio di nomi. Non è mai la stessa cosa.

La fedeltà del Leone

E’ arrabbiato l’ex assessore Benedetto Leone per la mancata candidatura di D’Alessandro. “Io sono molto critico nei confronti di chi ha determinato questa situazione ma non tradisco Abbruzzese e D’Alessandro. Io non sono uno che scappa con il pallone in mano come stanno facendo alcuni. Io rimango all’interno dello schieramento come voce critica oppure non mi candido”.

Leone non ha condiviso l’improvviso capovolgimento con il cambio del candidato sindaco e il rientro della Lega. “Il metodo usato – continua – non porta da nessuna parte e i giovani non capiscono. Il mio progetto del centrodestra non era questo”.

Non andrà a rafforzare le file avversarie. Potrebbe non partecipare all’ultimo assalto. Il che gli consentirebbe di restare in piedi tra le macerie. Potendosi candidare a rimetterle in piedi. Al suono della frase: “E noi ve lo avevamo detto“.

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