I voti di Lalla ed i nuovi equilibri

Come si contano i voti ottenuti da Alessandra Cecilia, civica di centrosinistra in prestito nella lista Pd per le Regionali. Diventata, suo malgrado, possibile ponte tra il centrosinistra ed i civici. Ma il Pd ancora tentenna

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Cosa significano ad Anagni i voti ottenuti da Alessandra Cecilia, candidata per il Partito Democratico alle Regionali in ticket con Antonio Pompeo? E chi l’ha votata? Dipende da come quei voti li vogliamo considerare. E, soprattutto, dal numero che vogliamo prendere in esame. Perché i numeri da analizzare sono due: i quasi 5000 voti (4977 per la precisione) presi da Alessandra (“Lalla” per gli amici) nell’ambito della sua circoscrizione; e gli 844  presi in ambito comunale.

Numeri diversi per due storie

Antonio Pompeo e Alessandra Cecilia

Numeri diversi che raccontano due storie completamente diverse, anche se probabilmente, in qualche misura sovrapponibili.

I 4.977 voti a livello circoscrizionale raccontano di una candidata che ha fatto un ottimo lavoro in un ticket importante. Del resto, è un numero che fa il paio con il risultato straordinario ottenuto da Antonio Pompeo. Che non è entrato nel Consiglio regionale ma ha contribuito in maniera determinante a far restare a galla nel Lazio il Partito della provincia di Frosinone. Grazie anche alle 14.546 preferenze che Pompeo ha ottenuto, il Pd ciociaro rappresentato in Aula da Sara Battisti può vantare di avere registrato la percentuale più alta tra le Federazioni del Lazio. Frosinone può vantare un solido 22,66% contro il 21,92% di Viterbo, il 20,90% di Roma, 17,32 di Rieti, il 13,52% di Latina,

In questo senso, i 4.977 voti presi da Alessandra Cecilia rappresentano la prova di un radicamento forte sul territorio. Suo e di Pompeo. Ma, proprio per questo, potrebbero anche essere un problema. Perché potrebbero significare, nel caso di fratture insanabili  tra il Partito Democratico ed Antonio Pompeo, l’attrito anche con un personaggio, la Cecilia appunto, che nel Partito è diventato significativo.

La lettura di Anagni

Lalla cecilia ed Antonio Pompeo

Ma è soprattutto a livello locale che gli 844 voti presi dalla Cecilia rappresentano insieme un’opportunità ed un problema. Quelli della Cecilia sono voti che vanno pesati, in questo senso, soprattutto nella prospettiva delle prossime elezioni comunali.

È possibile tracciare un identikit dell’elettore medio di Lalla? In effetti sì. Chi ha votato Lalla Cecilia è uno che, ad Anagni si riconosce in un mondo progressista, ma che non vuole essere direttamente legato al Partito Democratico. Ed infatti la sua storia personale è quella di una persona che è da sempre stata impegnata da quella parte in politica, ma sempre dal versante civico. Come dimostra la sua partecipazione, da civica appunto, alla giunta del sindaco Fausto Bassetta.

E come dimostra, ovviamente, anche la sua recente storia di impegno all’interno del Campo Largo (poi diventato Campo Civico) in vista delle prossime Comunali ad Anagni. Insomma, il ruolo della Cecilia potrebbe (dovrebbe) essere soprattutto quello di saldare il mondo del civismo democratico di Anagni con l’elettorato più istituzionale, che guarda al Partito Democratico. E forse la sua partecipazione alle elezioni regionali con il Partito Democratico, proprio all’interno di una campagna elettorale per le comunali giocata da civica, rappresenta anche questo.

Lalla scomodo punto di riferimento

Ecco quindi che la figura della Cecilia diventa anche, a questo punto, una figura di riferimento importante; non soltanto per una semplice candidatura nel Consiglio comunale. Ma come possibile punto di riferimento di tutto lo schieramento, di fatto un possibile candidato a sindaco.

Un’opportunità quindi. Che diventa un problema se rischia di rompere gli equilibri che faticosamente si stanno creando dentro a quello schieramento. (Leggi qui: I voti per la Regione che complicano la via delle Comunali).

Un ruolo doppiamente scomodo perché in questo modo Lalla cecilia diventa l’ideale ponte di collegamento tra i civismo di centrosinistra ed il Pd. Che ad Anagni deve decidere dove posizionarsi: il Segretario Egidio Proietti ha fatto parte fino a pochi mesi fa dell’area di Mauro Buschini, ora transitato nei ruoli tecnici andando a guidare l’Egaf. In queste Regionali Proietti è stato in sintonia con Pompeo ma sulle Comunali continua ancora a ritenere impossibile un collegamento con il Campo civico.

Un tentennamento che potrebbe indurre la Federazione a volere chiarezza in tempi rapidi. Anche perché i tempi iniziano ad essere stretti. Ed i numeri di Lalla già parlano.