I venti di scissione che soffiano sul Pd

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

 

CORRADO TRENTO
Ciociaria Editoriale Oggi

 

 

«Vanno avanti almeno dai tempi di Giulio Cesare. Tocca allo spettatore decidere chi sia Bruto e chi Cesare». Così Mike Morris (George Clooney) nel film Le Idi di marzo. Fra le altre cose le idi di marzo si avvicinano anche guardando il calendario. Ma il punto vero è che il sentimento dominante nel Partito Democratico è l’incertezza. Con riflessi inevitabili anche sul piano locale.

Il solco tra Matteo Renzi e la minoranza guidata da Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani è incolmabile e le parole di Bersani di ieri lo hanno confermato: «La scissione è già avvenuta». Anche in provincia di Frosinone ci si chiede chi potrà seguire Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani, ma intanto perfino i big locali stanno cercando di comprendere cosa potrà succedere. Tenendo conto che Matteo Renzi non potrà snaturarsi politicamente. Lui non è l’uomo della trattativa ad ogni costo. Ragione per la quale la rotta di collisione è inevitabile: al congresso, alle primarie, perfino nella prospettiva elettorale.

Francesco De Angelis, leader dell’area maggioritaria del partito, da poche settimane ha aderito all’area di Matteo Orfini, della quale fa parte dall’inizio Sara Battisti, vicesegretario provinciale del partito. Con De Angelis c’è l’assessore regionale Mauro Buschini, molto vicino anche al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. In ogni caso è evidente che Orfini è strategicamente importante anche e soprattutto per Matteo Renzi. Ed ecco perché sul territorio l’azione politica di De Angelis potrebbe essere importante per frenare eventuali passaggi nell’area di D’Alema e Bersani.

Preoccupazione per le dinamiche nazionali anche da parte del senatore Francesco Scalia, renziano che fa riferimento a Luca Lotti. Dalla parte di Renzi sta pure l’onorevole Nazzareno Pilozzi, che però è vicino alla componente di Gennaro Migliore. Entrambi, Scalia e Pilozzi, saranno con il segretario del partito. Con loro ci sono pure il presidente della Provincia Antonio Pompeo, il presidente provinciale del partito Domenico Alfieri e diversi altri.

Ma in provincia di Frosinone l’asse che ha espresso la governance del partito è quella formata dall’area di De Angelis- Buschini-Battisti e quella del segretario provinciale Simone Costanzo, che fa riferimento ai Dem del ministro Dario Franceschini e del senatore Bruno Astorre. Ma proprio negli ultimi giorni qualcosa si è incrinato e Costanzo lo ha detto chiaramente alla riunione della propria componente qualche sera fa. Il punto è che l’area di De Angelis è “politicamente ingombrante”, anche in una prossima prospettiva elettorale. Perché gli spazi delle candidature sono intasati, considerando i tre parlamentari uscenti (i senatori Francesco Scalia, Maria Spilabotte e il deputato Nazzareno Pilozzi) e lo stesso Francesco De Angelis.

Le dinamiche nazionali saranno prevalenti, ma il punto è che sul piano provinciale tutti i leader, in un modo o nell’altro, sono dalla parte di Matteo Renzi. La domanda è: alla fine qualcuno potrà seguire Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani?

Lo scopriremo solo vivendo, parafrasando Lucio Battisti. Ma intanto è inevitabile che il dibattito sia cominciato. Non soltanto tra i leader ma pure tra le varie aree, sul piano delle alleanze.

Fra le altre cose il riposizionamento è iniziato anche nelle seconde, terze e quarte file. Nella consapevolezza che ci si avvia ad una conta finale che lascerà il segno. Non soltanto all’interno delle varie “correnti”. Ma pure, anzi, soprattutto, sulle prossime candidature.l

 

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