Il presidente della Regione sa di essere ingombrante e operativo. E lo sta facendo pesare. Un sondaggio di BiDiMedia dà Michetti e Gualtieri vicinissimi (ma entrambi sotto il 30%). Staccati Raggi e Calenda. Inoltre il 25% è indeciso. Il quadro ideale per Zingaretti, che naturalmente proverà a far vincere Gualtieri. Ma vuole che si capisca bene e che si sappia. Ecco perché
Ingombrante (politicamente) e operativo. Battitore libero. In questo si sta trasformando Nicola Zingaretti nella campagna elettorale di Roma ma non solo. Ieri la Regione Lazio ha rimosso un relitto dal fiume Tevere. “Un atto di amore per Roma”, ha detto il Governatore. E qualche giorno fa sui rifiuti aveva tuonato: “Basta con questo schifo, se Roma non ci pensa, lo farà la Regione”. (Leggi qui Rifiuti: Roccasecca “è in elenco”. Sacco: “Non vi avvicinate”).
Il fronte vaccini
Contemporaneamente ha incassato gli applausi di Carlo Calenda sull’organizzazione della campagna vaccinale nel Lazio. Ma non è tutto: il braccio di ferro dell’assessore alla sanità Alessio D’Amato con il Governo sul tema della vaccinazione eterologa ha tante implicazioni politiche.
Il ragionamento della Regione Lazio (e quindi di Nicola Zingaretti) è che esiste una fascia del 10% di persone che non sa cosa fare. Parliamo di under 60. Ai quali, secondo D’Amato, dovrebbe essere lasciata libertà di scelta di poter avere anche il richiamo di Astrazeneca. (Leggi qui Perché il compagno D’Amato attacca il compagno Speranza).
Nicola Zingaretti non ha mai fatto i salti di gioia per il Governo Draghi, che considera un commissariamento della politica ma pure una sconfessione di un’esperienza, quella giallorossa, messa faticosamente in piedi. Ha deciso di concentrarsi su Roma a modo suo. Lasciando tracce politiche evidenti dei suoi interventi.
Il sondaggio
E proprio su Roma c’è un recente sondaggio di BiDiMedia. Il 28,5% si dice pronto a votare per il ticket di centrodestra Enrico Michetti-Simonetta Matone. Ma il 27% dice Roberto Gualtieri (Pd), che si appresta a vincere le primarie del centrosinistra. La sindaca Virginia Raggi (Movimento Cinque Stelle) è staccata al 21,4%. Poi Carlo Calenda (Azione) al 14,9%. Gli altri candidati non superano la soglia del 2%, mentre 1 elettore su 4 ha detto di non sapere ancora come si comporterà in autunno quando bisognerà votare.
Insomma, quadro molto frastagliato e nessun candidato che si avvicina a quel 50% che farebbe la differenza. Nicola Zingaretti ha vinto due volte alla Provincia di Roma e due alla Regione. Conosce gli umori dell’elettorato laziale e capitolino come nessun altro. Da battitore libero può essere decisivo per la vittoria di Roberto Gualtieri. E un successo a Roma cambierebbe tutto anche a livello nazionale. A quel punto nel Pd chi potrebbe dire no a Nicola Zingaretti?