Il bivio della Sanità sulle elezioni di Anagni

La Sanità torna ad essere il punto decisivo sulle elezioni Comunali di Anagni. Come si legge l'annuncio fatto ieri a Fiuggi dal governatore Francesco Rocca? Può essere un prezioso elemento a favore del sindaco uscente. Ma anche un'arma a doppio taglio

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Era stato il punto centrale della campagna elettorale ad Anagni del 2018. L’allora candidato a sindaco Daniele Natalia aveva vinto le elezioni comunali proprio giocando sul bisogno disperato di una sanità migliore nella città ed in tutta la zona nord della provincia di Frosinone. Una città ed un territorio prostrati dalla chiusura del nosocomio operata dalla giunta Polverini nel 2010. Cosa che, per un’area vasta che conta circa 80.000 abitanti, con Comuni piccoli costretti a fare decine di chilometri per arrivare all’ospedale di Frosinone, o costretti a cambiare direttamente provincia, è stata obiettivamente un dramma.  

Cinque anni dopo, siamo allo stesso punto. La Sanità sarà il punto nevralgico degli ultimi sette giorni della campagna elettorale. Che ad Anagni dovrà dire se sarà Daniele Natalia a succedere a sé stesso oppure se dovrà fare spazio ad uno degli altri tre candidati, Alessandro Cardinali, Luca Santovincenzo e Danilo Tuffi.

L’annuncio di Rocca

Francesco Rocca con Alioska Baccarini

Che la Sanità, anche declinata come impegno ambientale ed attenzione alla tutela del territorio, sia diventata lo spartiacque della consultazione elettorale lo ha dimostrato l’annuncio che è arrivato poche ore fa dal Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Che intervenendo all’inaugurazione del nuovo Palacongressi a Fiuggi ha detto di aver “preso un impegno con il sindaco di Anagni per riconsegnare il reparto di oncologia.

Un impegno, ha detto ancora Rocca già preso intorno lo scorso 15 aprile all’epoca del primo incontro con il sindaco di Anagni. Queste le parole del Presidente della Regione: gli uffici regionali stanno verificando i flussi ed i bisogni sanitari della popolazione nel territorio di Anagni. Dalle prime evidenze appare chiaramente la necessità di potenziare i servizi di Oncologia. Un impegno che punta anche alla programmazione e realizzazione di un Punto di Primo Intervento e dei relativi ulteriori servizi ospedalieri.

Un annuncio illustrato nelle ore successive dal sindaco in una conferenza stampa all’interno della Sala della Ragione. Incontro cui il primo cittadino ha partecipato con gli altri sindaci e rappresentanti della zona nord della provincia di Frosinone, tra i quali Mario Felli di Piglio, Domenico Alfieri di Paliano ed Antonio Corsi di Sgurgola. Per dare l’idea di un territorio unito nella richiesta di una sanità migliore al di là delle bandiere e delle differenze ideologiche.

La Sanità al centro

Daniele Natalia con i sindaci

Quindi, per sintetizzare; la promessa di ampliare oncologia e di ritornare al Punto di primo intervento. Come va letto a questo punto l’annuncio di Rocca? E che conseguenze può avere sulla campagna elettorale di Anagni?

La prima considerazione in questo senso: è evidente la volontà del sindaco Natalia di fare (ancora) della Sanità il cavallo di battaglia degli ultimi giorni di campagna. Natalia, dopo anni, ha una sponda vicina dal punto di vista politico a cui fare riferimento. Una filiera come detto anche in altre situazioni, a cui far riferimento per poter avere quel dialogo che ha sempre lamentato di non avere ottenuto in questi anni con il centrosinistra alla guida della Regione Lazio.

Argomento che il sindaco ha utilizzato anche in altri ambiti della sua campagna elettorale. Il senso è: adesso che abbiamo governo Regionale e Nazionale dello stesso colore possiamo finalmente avere qualche elemento in più. Un meccanismo che ovviamente conta anche a livello sanitario.

L’interlocutore ostile

La manifestazione a Porta Cerere nel 2018

Il sindaco, che nel luglio del 2018 si era messo a capo di un movimento di popolo concretizzatosi nella mega manifestazione davanti a Porta Cerere, con 5.000 persone a protestare ed a chiedere più Sanità. Non aveva poi, durante il resto della sua consiliatura, ottenuto risultati di rilievo. Nonostante le proteste, nonostante le firme raccolte, nonostante le pressioni nei confronti del governo regionale.

Il sindaco punta ad attribuire tutto questo come una responsabilità di un governo di centrosinistra lontano dalla sua amministrazione. Un governo regionale che aveva scelto in maniera evidente di tutelare l’ospedale di Alatri: città governata all’epoca da un sindaco di centrosinistra, capace di esprimere un consigliere regionale come Mauro Buschini che non a caso è diventato capogruppo e poi Presidente del Consiglio Regionale. Ed è probabilmente quello che dirà anche in chiusura di campagna elettorale venerdì prossimo, alla presenza, a quanto pare, dello stesso Rocca, che ha annunciato il suo arrivo in città.

Questo non vuol dire ovviamente che quello fatto sulla Sanità sia tutto annuncio e propaganda. Il dato oggettivo è quello dell’impegno, per esempio, per l’ampliamento dei servizi di oncologia. Il che, in una zona molto provata da questo punto di vista, è un dettaglio non di poco conto.

Cosa è il Primo Intervento

Una corsia dell’ospedale di Anagni

Dopodiché c’è da intendersi, ad esempio, sul concetto di “Punto di primo intervento”. Negli ultimi anni all’interno dell’ex nosocomio è stato attivo il Pat, ovvero il Presidio ambientale territoriale. Per molti, come ad esempio ebbe a dire nel 2018 il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, un modo per impiegare all’interno della struttura dell’ex ospedale i medici di famiglia.

In questo senso, senz’altro la dichiarazione sull’impegno per aprire il Punto di primo intervento è senz’altro positiva.  Basta ricordarsi che, come del resto ricordano  le linee guida del Ministero della Sanità,  “nei Punti di Primo Intervento non si effettuano ricoveri urgenti né si attivano procedure di accettazione in urgenza”. Insomma, non si tratta, e non può neanche esserlo, un Pronto Soccorso.

In questo senso, la campagna elettorale ad Anagni, soprattutto negli ultimi giorni, si giocherà proprio su questo punto. Se il sindaco riuscirà a far passare il messaggio che le novità annunciate grazie alla sinergia con Rocca potranno essere il punto di partenza di una strategia di effettiva valorizzazione della sanità locale, allora il sindaco potrà dire di aver avuto ragione e di essere riuscito, per la seconda volta in cinque anni, a fare della sanità il trampolino di lancio della propria campagna elettorale.

Altrimenti, la sanità potrebbe essere questa volta il suo canto del cigno.