Il bus partito da Frosinone con 25 anni d’anticipo

La storia di Tecnobus, partita con 25 anni d'anticipo. I suoi mini bus totalmente elttrici sono sulle strade di Spagna, Portogallo, Inghilterra, Canada, Taiwan. Poi lo stop nel 2019. Ora la ripartenza. Grazie all'intervento di IcapGroup

Giovanni Giuliani

Giornalista malato di calcio e di storie

Dal basso Lazio alla Germania, passando per la Spagna, il viaggio del futuro, anzi del presente, è con i mini bus elettrici

Questa  è una storia che parte da Frosinone: da un’azienda che, vedendo le cose prima degli altri, a metà degli anni Novanta ha scommesso sulla mobilità elettrica. 

Si chiama Tecnobus. Ha la sede a ridosso dell’area industriale del capoluogo con una decina di dipendenti. Un’azienda che ha anticipato i tempi di almeno 25 anni. I minibus elettrici della Tecnobus si trovano in varie zone del mondo: non solo in Spagna o in Germania, ma anche in alcune città dell’Inghilterra, in Portogallo. Addirittura in Canada e Taiwan In totale sono stati venduti circa 600  modelli. Gli ultimi, però nel 2019

Da quel momento l’azienda, soprattutto per questioni di governance, si è fermata. Stop. 

Ricarica e ripartenza

La presentazione del bus ad Unindustria

Le sue intuizioni, le sue anticipazioni, non sono passate inosservate. E c’è chi ha scommesso, a sua volta, sulla Tecnobus. Venti giorni fa è stata rilevata dalla IcapGroup di Latina:  un’azienda specializzata nell’impiantistica per l’automotive, specie nel settore vetro. Vi lavorano circa 120 persone ed è in grado di servire tutti i principali mercati mondiali: dagli Usa all’Australia.

Poco meno di un mese fa l’azienda pontina ha rilevato ufficialmente quella ciociara. È nata una “una sinergia di produzione”   come spiega Paolo Marini, presidente della sezione Meccatronica di Unindustria e amministratore delegato dell’IcapGroup di Latina

Un’azienda, anche la sua, partita dal basso. Siamo nel 1983: un piccola officina di 120 metri quadrati nel capoluogo pontino e tre dipendenti. In poco meno di 40 anni è cambiato tutto. E l’Icap è pronta  a nuove sfide anche grazie a quanto fatto dalla Tecnobus.

Dopo l’acquisizione si sta cercando di rimettere in moto l’azienda ciociara: si stanno recuperando le figure professionali adeguate. La sede della Tecnobus resterà quella di Frosinone pur essendo inserita nell’orbita Icap. Il piano industriale prevede di lavorare sulla riorganizzazione e sull’innovazione dei sistemi produttivi.

Obiettivo qualità

L’officina Tecnobus di Frosinone

Paolo Marini sa bene quale è il mercato di riferimento su cui puntare. Un mercato di nicchia, che cerca mini bus total electric nel quale si può offrire qualità: « C’è tanto lavoro da fare – dice l’adnoi quel mercato siamo in grado di agganciarlo. Importante è l’organizzazione produttiva. Le statistiche sugli autobus ci dicono che rispetto alla  domanda c’è poca capacità produttiva. La sfida – aggiunge  – si gioca su questo passaggio». E la sfida IcapGroup la vuole giocare sul mercato europeo.

 In un contesto in cui , tanto per cambiare la fanno da padrone i cinesi, l’obiettivo, in soldoni, è quello di recuperare una filiera europea, meglio se italiana come nel caso specifico, per competere «non in termini di prezzi ma di qualità e di contenuti tecnologici. Sappiamo – ribadisce Marini –  quale è il nostro mercato».  

Perché i modelli prodotti da Tecnobus, al di là delle peculiarità dei veicoli elettrici hanno un altro aspetto da non sottovalutare: le dimensioni. I mezzi sono lunghi sei metri, uno spazio ideale per muoversi nei piccoli borghi o nei centri storici delle città.

Quale è il target in termini di capacità produttiva.  Si partirà da 50 pezzi. A regime l’obiettivo è quello di 120 pezzi l’anno. 

La soddisfazione della Regione

Uno dei bus in circolazione

Si chiama micro-mobilità sostenibile. Un segmento che solo ora viene riscoperto. E testimonia la capacità dell’industria del Lazio di vedere lontano. Come evidenzia l’assessore regionale alle Attività produttive Paolo Orneli. «Questa operazione testimonia la vitalità del settore automotive nel Lazio. Un segmento capace di catalizzare investimenti produttivi di grande rilievo, proprio in un momento di profonda trasformazione del settore della mobilità».

Per Paolo orneli «La ripartenza di Tecnobus è un altro tassello che si aggiunge ad altri fatti importanti che di recente stanno accadendo nella nostra regione, come l’investimento di Fincantieri / Power4Future per la produzione di batterie e sistemi di accumulo di energia. Fatti che candidano l’automotive laziale come una destinazione di interesse per i grandi produttori internazionali di veicoli e di soluzioni innovative per la mobilità sostenibile».

 Il futuro della mobilità passa anche dall’elettrico. E c’è chi 25 anni fa aveva anticipato tutti. Lo aveva fatto da Frosinone. Ed ora con la sponda di Latina si è pronti a ripartire per nuove sfide in tutta Europa.