Il cambio di passo, il congresso, Salera: la rotta di De Angelis per il Pd di domani (di A. Porcu)

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Francesco De Angelis conferma che a settembre lascerà la guida della componente. Ma per rivoluzionarla. Via le correnti. Una visione più ampia. Il Congresso? "Subito e non sia una conta". Il governo? "Sa urlare ma non sa governare, lo dicono i fatti".

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Cita Che Guevara ed Enrico Berlinguer, tocca i dogmi della sinistra e quelli del centro, indica la strada per il Partito: quello locale ma soprattutto quello nazionale. Francesco De Angelis lascerà la guida di Pensare Democratico, la sua potentissima componente maggioritaria del Pd, quella che ha portato oltre il 90% dei consensi a Nicola Zingaretti in provincia di Frosinone, che ha determinato l’elezione di Bruno Astorre alla Segreteria regionale. (leggi qui l’anticipazione Francesco De Angelis rivela: «A settembre lascio Pensare Democratico») Non va via, non abbandona, non si ritira. Ma pensa più in grande.

Presidente, che fa: rottama se stesso?

Non si fa la rottamazione, si fa la rivoluzione: via le correnti. Io non abbandono Pensare Democratico. Cambio Pensare Democratico. Un primo segnale è stata la bella iniziativa con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana: non una corrente di Partito, ma un luogo che deve appartenere a tutti, un laboratorio di idee politiche e culturale. Ed a me fa piacere che a guidare questo processo sia una nuova classe dirigente. Abbiamo bisogno di giovani, di passione, di idee: via i Like via i selfie. La rivoluzione per cambiare il Partito Democratico si fa nelle strade: è lì che si costruisce l’alternativa per tornare a vincere.

Si ritira a fare il padre nobile?

Chi mi conosce sa bene che io ho sempre lavorato per unire e non per dividere. Le differenze sono una ricchezza, i conflitti interni e le divisioni sono una debolezza. Usciamo tutti dai nostri orticelli. Discutiamo, ma una volta finita la discussione dobbiamo ritrovare la forza e la capacità di fare sintesi e di tornare a colpire uniti. L’avversario è fuori dal Pd non è dentro il Partito Democratico. Ricostruiamo il campo largo del centrosinistra. Contaminiamoci con le forze del civismo: offriamo al Paese un progetto forte e credibile di cambiamento. Dentro questo processo non voglio fare il padre nobile ma voglio rappresentare un punto di equilibrio e di garanzia per tutto il Partito Democratico.

Alle scorse elezioni avete perso le Europee e vinto le Comunali: le pare il momento di mettersi a fare il padre nobile o il ‘nonno celebre’ che sia?

Alle ultime elezioni amministrative abbiamo dimostrato tutta la nostra forza: siamo stati perfetti. E quando siamo perfetti gli altri non toccano palla. Dobbiamo prendere esempio da quel voto, dalla forza di una nuova classe dirigente e di una nuova leva di amministratori, per colmare lo scarto con il voto politico. Dopo aver vinto il campionato è tempo di tornare a vincere la Champions E alle prossime elezioni Politiche, se siamo bravi, toccherà a noi vincere e portare l’Italia fuori dalla crisi in cui è precipitata per una chiara e sempre piaciuto evidente responsabilità e incapacità del governo gialloverde. Sai che ti dico? Sanno strillare, sanno urlare. Ma non sanno governare.

Dicono che Zingaretti sia poco incisivo al punto che Renzi vorrebbe riprendersi il Pd: pentito di avere portato il suo amico Nicola alla Segreteria nazionale?

Assolutamente no. Nicola sta facendo bene e Renzi purtroppo continua a sbagliare. La rivoluzione che piace a me è quella che vuole fare Nicola Zingaretti . Nicola sta lavorando molto bene E la Piazza Grande è sempre più il luogo dove costruire l’alternativa. Nel Pd, nella Piazza Grande, c’è spazio per tutti, anche per Matteo Renzi: e la Costituente delle idee proposto da Nicola è la possibilità di realizzare una sintesi tra i tanti modi di pensare che sono una ricchezza per il Pd e per il centrosinistra.

A Cassino ha vinto Enzo Salera: ieri non si è fatto ingabbiare dai Renziani ma nemmeno ha fatto sconti a Pensare Democratico. (leggi qui Niente battesimo ma niente silenzio: la rabbia di Salera contro il suo Pd)

Salera? Bene, bravo e formidabile. Una vittoria netta e straordinaria. E dopo il voto è partito bene. Anzi direi benissimo lui è il sindaco di Cassino e da quella postazione può cambiare ed essere un punto di riferimento politico importante per tutto il Partito Democratico. E che nessuno gli tiri la giacchetta, lasciamoli fare il sindaco e vedrai che alla fine ci guadagna Cassino e ci guadagna il Partito Democratico.

È presidente del consorzio industriale a Frosinone, ha appena pilotato la trasformazione dell’area Permaflex, guida il percorso di unificazione dei consorzi industriali nel Lazio eppure si lamenta di come vanno le cose per le Industrie.

Questo governo ha fallito alla prova dei fatti. Parla tanto, parla male e produce zero. Noi abbiamo sicuramente commesso degli errori ma alcune risposte sul terreno della innovazione siamo stati capaci di darle. E un esempio sono gli investimenti che abbiamo attratto nel nostro territorio e che hanno consentito la reindustrializzazione di alcuni importanti siti produttivi e bla ripresa del lavoro e dell’occupazione. Il progetto di economia circolare di Saxa Gres è un esempio di buon governo che ha ridato fiato alla difficile situazione economica della nostra provincia. È poco? È tanto? Non lo so e non tocca a me dirlo. Ma una cosa voglio dire: ma gli altri quelli che gli governano l’Italia, che dicono? Che fanno? Nulla! Ecco perché tocca a noi costruire da subito l’alternativa e tornare a vincere per il futuro dell’Italia e dei nostri giovani

Intanto potrebbe far partire la rivoluzione dal Congresso Provinciale: quanti ci mettete a farlo?

Se dobbiamo fare l’ennesima e noiosa conta lasciamo perdere. Meglio anzi direi molto meglio andare al mare prendere un po di sole. Quindi: tranquilli, il congresso lo faremo. Ma sarà un congresso sereno, costruttivo, e che dovrà puntare a mettere in campo ed a far crescere una nuova generazione. Io sono fatto così mi piace il presente ma penso molto al futuro. Tanti anni fa un vecchio compagno mi ripeteva spesso che “se nella tua lunga esperienza e militanza politica non costruisci il domani e il futuro per i giovani la tua missione è fallita”. E io, in tutti questi anni ho sempre mantenuto fede a questo insegnamento.

Passa il testimone alla nuova generazione e niente altro?

Si e mi è sempre piaciuto farlo. Ma ai giovani una cosa voglio dire l’ambizione va bene ma deve essere sana. E deve sapersi coniugare con gli interessi più generali del Partito e del Paese. E quando faremo il Congresso, via le magliette, e che prevalga il merito, la competenza, la capacità dei singoli.