Il Campo largo non è una fusione a fredda

Alla Provincia ha funzionato perché è bastato un accordo tra i leader, nei Comuni invece manca il confronto tra gli alleati. Fra l’altro si è completamente bloccato il dialogo tra il Partito Democratico e i Cinque Stelle in Ciociaria.

Il Campo largo cdel centrosinistra c’è solo alla Provincia, non in provincia di Frosinone.

All’Amministrazione Provinciale guidata da Antonio Pompeo, sia lo stesso presidente che il leader del Pd Francesco De Angelis hanno costruito una coalizione elettorale forte grazie al contributo di Provincia in Comune di Luigi Vacana e del Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli. Hanno potuto farlo perché in realtà gli altri Partiti non sono stati coinvolti. E’ bastato l’asse tra De Angelis e Pompeo a trovare la formula giusta nel Pd, blindando le elezioni di Antonella Di Pucchio, Enrico Pittiglio, Gaetano Ranaldi e Alessandro Mosticone. Non senza un coinvolgimento diretto del sindaco Enzo Salera (Cassino) e Luca Di Stefano (Sora).

Quindi, nel Polo Civico sono stato candidati autentici fuoriclasse del voto ponderato, come Alessandro Cardinali e Alessandro Rea. Per il resto ci ha pensato Luigi Vacana, che da tre elezioni non sbaglia un colpo.

Perché non è replicabile

Fantini, Vicano, Sardellitti

Un accordo tutto politico quindi, che però non è replicabile quando si deve trattare con tanti altri Partiti. Questo non è stato ancora fatto e al Comune di Frosinone si è cercato di andare avanti come fosse tutto scontato. Invece non lo è. Con il Psi di Gian Franco Schietroma, con Azione di Antonello Antonellis, con Italia Viva di Valentina Calcagni e Germano Caperna bisogna parlare e confrontarsi. Non è stato fatto e probabilmente l’errore del Pd è questo.

Anche con il Movimento Cinque Stelle è  necessario parlare. L’unico faccia a faccia resta quello tra Francesco De Angelis e Luca Frusone-Enrica Segneri. Tanti anni fa. Stesso ragionamento vale per altre formazioni di sinistra.

Alle elezioni di Sora ha funzionato perché l’alleanza di Luca Di Stefano era comunque forte e competitiva. Ma forse il Pd deve iniziare a prendere atto che in questi anni ha dovuto rinunciare al simbolo sulla scheda. E’ successo a Ceccano, poi a Sora. Non conta come è andata, conta che non si riesce a capire perché il principale partito della sinistra sia costretto a queste operazioni politiche. Il Campo largo si costruisce con il confronto politico con gli alleati. Non è una fusione a freddo.

I ritardi del Circolo

De Angelis, Marini, Vicano, Cristofari

Il Partito Democratico oggi si trova a dover fare i conti con il termometro. Cioè con il freddo che impedisce la fusione. Cosa non ha scaldato la temperatura in questi cinque anni impedendogli di portarla al’intensità necessaria? Gli elementi sono molti.

Si è arrivati ancora una volta alle elezioni Comunali di Frosinone senza avere costruito né una candidatura né una coalizione: come se le elezioni non dovessero tenersi. L’ex sindaco Michele Marini nelle settimane scorse lo ha detto senza peli sulla lungua. Lo ha fatto il mese scorso durante un drammatico vertice in casa di Francesco De Angelis: ha ricordato che le manovre per una candidatura iniziano almeno due anni prima e la campagna elettorale parte un anno prima del voto quando il percorso è stato costruito.

Altro concetto sollevato da Michele Marini: in questi anni si è agito con la logica del clan e non del Campo largo. Nella sua visione delle cose, non è stata cercata l’inclusività. È arrivata solo nei mesi scorsi quando Francesco De Angelis ed Antonio Pompeo hanno trovato una sintesi politica. Ed i risultati sono subito arrivati: alle elezioni Provinciali ed a quelle per il Consorzio dei Servizi Sociali.

Il vertice di emergenza

A dirla tutta, una strategia era stata pensata. Passava per il Campo Largo e le Primarie di Coalizione. Cosa che però non si è materializzata proprio per quei vuoti evidenziati da Michele Marini: a nessuno dei potenziali alleati è interessato partecipare ad un cartello con il Pd. Paradossalmente è stato più incisivo Mauro Vicano da solo: ha incassato l’appoggio incondizionato si delle truppe di Calenda che di quelle renziane. Mentre dal circolo pd sono continuati ad arrivare veti e distinguo senza alcuna proposta alternativa.

La situazione è talmente disperata che sabato sera c’è stata una riunione urgente in casa di Francesco De Angelis con l’intero Stato maggiore del Partito. Presenti il Segretario provinciale Luca Fantini ed il Presidente provinciale Stefania Martini; il vice Segretario regionale Sara Battisti ed il coordinatore della maggioranza in Regione Mauro Buschini. I Consiglieri comunali Fabrizio Cristofari (candidato sindaco 5 anni fa), Angelo Pizzutelli (recordman di preferenze nel Pd), Norberto Venturi (già presidente d’Aula) e Vincenzo Savo (già consigliere provinciale).

Il dramma sta nel silenzio dei potenziali alleati. Il Partito Democratico ha scelto di rimanere nell’ombra per non fagocitare la candidatura di Mauro Vicano e lasciando che fosse chiara la sua scelta di essere un candidato civico. Ma i Socialisti non hanno aderito, i civici di Stefano Pizzutelli hanno detto No, non c’è stato alcun messaggio dal Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli. Importanti settori Dem regionali hanno avanzato le loro riserve.

Il tutto a dimostrazione di un concetto chiave: il Campo largo non è una fusione fredda.