Il candidato in pectore di Abbruzzese? E’ Peppino Tedesco. Ma lo dirà solo alla fine

Il cavallo sul quale punterà Mario Abbruzzese per le prossime elezioni comunali di Cassino è Peppino Tedesco. Presidente dell’ordine dei Dottori Commercialisti di Cassino, 57 anni tra quattro giorni, già direttore dell’Ater di Frosinone con la benedizione di Piero Marrazzo (si candidò nella lista del presidente alle regionali 2005) e poi confermato da Renata Polverini (àuspice proprio Abbruzzese nel 2010), già consigliere d’amministrazione dell’università di Cassino (dove ha insegnato Economia Aziendale).

I bene informati assicurano che la scelta dell’ex presidente del Consiglio regionale del Lazio sia ricaduta su di lui e che lo abbia preferito a Giuseppe Di Mascio, presidente dell’ordine degli Avvocati di Cassino, suo consigliere giuridico in Regione durante il periodo della presidenza, ispiratore della lista civica Noi per Cassino.

Al momento, quel nome Mario Abbruzzese lo ha ‘in pectore‘: come il papa che ha scelto un vescovo da elevare a cardinale ma tiene per se il nominativo riservandosi di annunciarlo al momento opportuno. E quando lo annuncerà, Mario Abbruzzese? Mai.

La strategia, al momento, prevede che il presidente Tedesco crei un movimento civico e poi annunci la sua intenzione di scendere in campo per le Comunali: non come candidato ma per promuovere uno schieramento moderato, offrendosi come aggregatore di diversi movimenti civici: uno po’ come avvenne per la candidatura di Carmelo Geremia Palombo poi superato al ballottaggio da Giuseppe Golini Petarcone. Solo all’ultimo momento Abbruzzese annuncerebbe l’appoggio a Giuseppe Tedesco attraverso la lista di Forza Italia ed una o due liste civiche.

Attorno a quel progetto, verso marzo o aprile, punta ad aggregare anche nomi come quelli di Niki Dragonetti e Benedetto Leone dopo che avranno corso in lungo e in largo Cassino per gli interi autunno e inverno a caccia di voti per la loro elezione a sindaco; se dovessero rendersi conto che non ce la fanno né a vincere al primo turno né ad arrivare al ballottaggio, zio Mario è pronto a riabbracciare le sue due creature politiche, proponendogli di capeggiare una civica ciascuno a sostengo del suo candidato sindaco.

A turbare i sogni di elezione però c’è la santa alleanza che sta prendendo forma intorno ai nomi di Massimiliano Mignanelli, Giuseppe Di Mascio, Carmelo Palombo, Gabriele Picano e Robertino Marsella (leggi qui il precedente). Mario non lo aveva previsto e – ma non lo ammetterà mai – un po’ lo impensierisce. Perché il quintetto, messo insieme, un bel po’ di preferenze le somma. La speranza è che si sfascino subito o comunque finiscano in frantumi appena si arriverà a decidere il nome del candidato sindaco, dal momento che ognuno di loro aspira a farlo.

Ma la santa alleanza, a sfasciarsi non ci pensa proprio. In agenda ha una serie di telefonate per provare a sondare la possibilità di un accordo strategico proprio con Dragonetti e Leone. Il nome del sindaco? “Sarà un interno” è la risposta di uno degli Alleati. Il nome non esce: la strategia di Mario resta ancora in piedi.

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