Il candidato sindaco? Deve essere della Lega

La riunione del Direttivo della Lega l'altra sera a Frosinone. Il candidato sindaco a Frosinone? Non lo devono decidere le primarie ma la politica. E "deve essere della Lega". Le Provinciali: non ci sono i candidati. Lo scontro tra Ciacciarelli e Gerardi: civica? Fatevela voi io mi conto sul simbolo

Il candidato sindaco di Frosinone per il centrodestra? Deve essere della Lega, senza se e senza ma. I vertici provinciali e regionali del Partito? Non rispondono alla base: nel senso che non gli rispondono al telefono. I candidati per le prossime provinciali? Non ci sono: nessuno ha dato la disponibilità.

Ma questo è nulla. La lista per le Provinciali? Con il simbolo! Ma senza quel logo Matteo dice che si riuscirebbe ad attrarre anche altri che non appartengono al Partito… Non se ne parla proprio: io mi conto sulla lista di Partito, voi fatevi la vostra lista civica.

Benvenuti alla riunione del Direttivo provinciale della Lega, chiamato l’altra sera a decidere la strategia da seguire per le prossime elezioni Comunali e per le Provinciali che a dicembre rinnoveranno il Consiglio Provinciale di Frosinone.

Presenti e assenti. Oltre al coordinatore provinciale Nicola Ottaviani c’erano il senatore Gianfranco Rufa e l’onorevole Francesca Gerardi. C’era il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli ed il capogruppo al Comune di Frosinone Danilo Magliocchetti. Al tavolo della presidenza l’anche l’ex senatore di Alatri Kristalia Papaevangeliu. Assenti il coordinatore del Lazio Claudio Durigon (ufficialmente impegnato a Roma) e l’onorevole Francesco Zicchieri (ufficialmente impegnato, in realtà ha preferito evitare di generare scintille con Ottaviani, del quale ha contestato la linea).

Il caos delle Provinciali

Due le linee tra le quali decidere: presentare una lista con il simbolo della Lega o una Civica? Non è una questione di principio. E nemmeno di etica politica. È una questione di sopravvivenza. Sulla formazione di quella lista l’altro giorno si è consumata la rottura con il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo: nessuno ha risposto ai suoi due messaggi con i quali avviare i lavori per la formazione delle candidature; ha capito che nel Partito conta molto poco e sicuramente c’è qualcuno che conta molto più di lui al punto di non fargli rispondere. (Leggi qui L’insofferenza di Rotondo per i Partiti).

A favore della civica c’è l’ex coordinatore provinciale Francesca Gerardi: l’onorevole ha fatto riferimento a tutta quell’area civica e di centrodestra che non sta con la Lega ma potrebbe votarla se non ci fosse un emblema di Partito.

Il No più deciso e non negoziabile è stato quello di Pasquale Ciacciarelli: è stato lui a dire “Io mi conto nella lista di Partito, la Civica fatevela voi”. Perché? Non vuole che l’area di Gerardi possa far entrare dalla finestra il capogruppo uscente di Forza Italia Gianluca Quadrini, rimasto senza Partito da quando il coordinatore regionale Claudio Fazzone lo ha sospeso. E nemmeno vuole tra i piedi il sub coordinatore provinciale di Forza Italia Adriano Piacentini o altri esponenti che tolgano spazio a figure del Carroccio.

La civica di De Angelis

Il ragionamento è semplice: Pasquale Ciacciarelli è il responsabile Organizzazione del Partito, ha sindaci ed amministratori nella disponibilità; non vuole fare da scialuppa a forze che non hanno i numeri nemmeno per allestire una lista. E dei cui voti poi si farebbero forti gli altri.

Per Francesca Gerardi questa è una visione limitata e limitante. «L’analisi dei flussi elettorali ci dice con chiarezza che è necessario aprirsi per diventare competitivi. Il concetto di Campo Largo è valido a sinistra tanto quanto è valido a destra. Anselmo è una risorsa per il Partito, per l’esperienza che ha e per i voti che porta. L’assenza di risposte sulla chat è stata davvero un gesto sgradevole”.

I rumors dicono che tanto Rotondo quanto il suo ex collega di Partito Gioacchino Ferdinandi, sindaco di Piedimonte San Germano, potrebbero essere candidati in una lista civica centrista. Ispirata da Francesco De Angelis. Che per vincere è disposto ad allestire un campo larghissimo.

Il candidato è della Lega

Sulle Provinciali c’è un problema: dei venti presenti l’altra era nessuno ha dato la disponibilità a candidarsi. Non ce lo potete chiedere ora che mancano venti giorni, un’elezione si costruisce mesi prima”.

I più arrabbiati sono stati Anselmo Rotondo (Pontecorvo), Maurizio Berretta (Ferentino) ed Angelo Macciomei (Ceccano). Sono stati loro ad attaccare il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani ed il Regionale Claudio Durigon.

Al termine della discussione, il fronte più caldo lo ha aperto l’onorevole Gerardi. Poggiando una mano sulla spalla del sindaco di Frosinone gi ha detto «Caro Nicola, ti ho lasciato in eredità un patrimonio di amministratori. E questo patrimonio va salvaguardato. A Frosinone non servono le primarie per individuare il prossimo candidato sindaco: il primo cittadino uscente è della Lega ed il successore deve essere della Lega. Perché a Fratelli d’Italia abbiamo dato Ceccano e poi Sora, può bastare».

La parlamentare ha annunciato che subito dopo le Provinciali il Direttivo si riunirà per votare questa posizione

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