Il cannocchiale del territorio dilata la crisi (di C. Trento)

Gerardi (Lega): «Il nodo è la manovra». Frusone (M5S): «Ora dobbiamo essere più oggettivi e post ideologici». Ruspandini (FdI): «il voto anticipato è l’unica strada»

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Trattative frenetiche, con colpi di scena continui e imprevedibili. È evidente che i livelli locali sono tagliati fuori, ma è altrettanto chiaro che in ogni caso gli scenari nazionali potranno determinare dei cambiamenti anche sui territori. Nessuno ha voglia di sbilanciarsi, anche perché potrebbe essere smentito qualche minuto dopo.

L’Aula di Montecitorio

Ricordiamo la rappresentanza parlamentare che questo territorio ha espresso il 4 marzo 2018, ormai un’era politica fa. La Lega conta un senatore (Gianfranco Rufa, eletto però nel collegio proporzionale di Viterbo) e tre deputati: Francesco Zicchieri (maggioritario Camera nord), Claudio Durigon e Francesca Gerardi (proporzionale Latina-Frosinone). Durigon è sottosegretario al ministero del lavoro. Il Movimento Cinque Stelle esprime tre deputati: Ilaria Fontana (maggioritario Camera sud), Luca Frusone ed Enrica Segneri (proporzionale Latina- Frosinone). Poi c’è Fratelli d’Italia, con il senatore Massimo Ruspandini, eletto nel maggioritario. Naturalmente le posizioni sono molto diverse.

I dubbi della Lega

Francesca Gerardi, oltre che deputato, è coordinatore provinciale del Carroccio. Ieri mattina, appena è iniziata a circolare l’ipotesi di Roberto Fico come possibile premier, la Gerardi ha detto: «È un’ipotesi che non va da nessuna parte». Qualche ora dopo i fatti e, soprattutto, le parole del presidente della Camera le hanno dato ragione.

Francesca Gerardi

Spiega la Gerardi: «Il nome di Fico è stato avanzato sul tavolo delle trattative con un evidente intento di rottura. La partita politica è tutta interna al Pd: il segretario Nicola Zingaretti vuole andare al voto per “liberarsi” dei gruppi parlamentari renziani, Matteo Renzi le urne non le vuole. Autorevolissimi esponenti Dem lo confermano a taccuini chiusi e a telecamere spente. Francamente non riesco a capire come una simile alleanza possa durare e dare al Paese una prospettiva di stabilità».

«Il Movimento Cinque Stelle ha una matrice fortemente ideologica ed è contrario ad ogni tipo di sviluppo. Lo abbiamo visto a proposito del Treno ad Alta Velocità. Il Partito Democratico da anni rappresenta quella che un tempo veniva definita l’alta borghesia italiana. Infatti vince solo ai Parioli. Non hanno nulla in comune, i Cinque Stelle sono nati e cresciuti in una logica politica fortemente contraria ai Democrat. Se anche alla fine dovesse nascere un governo del genere, quanto potrebbe durare?»

Gerardi, Zicchieri e Rufa

«Se Matteo Salvini ha sbagliato i tempi? No. Intanto alcune cose erano chiare ormai da mesi: il “no” a tutto dei Cinque Stelle e i contatti tra alcuni esponenti pentastellati con i colleghi del Pd. Ma credo che alla fine abbia pesato moltissimo l’impostazione della prossima manovra economica. Matteo Salvini ha in testa una manovra espansiva e fortemente autonoma rispetto ai diktat dell’Unione Europea. Altri no».

«Un governo di centrodestra? In Parlamento non ci sono i numeri».

«Quali potrebbero essere i riflessi a livello locale? Beh, con molta franchezza: il Movimento Cinque Stelle sul territorio è politicamente inesistente. Per quanto concerne la coalizione di centrodestra in Ciociaria, c’è un grande feeling politico tra la Lega e i Fratelli d’Italia, rappresentati dal senatore Massimo Ruspandini. Per quanto concerne Forza Italia, vorremmo capire chi sono gli interlocutori. Mi riferisco alle posizioni di Silvio Berlusconi da una parte e di Giovanni Toti dall’altra».

La trincea dei Cinque Stelle

Luca Frusone è al secondo mandato da deputato. Quasi sicuramente il limite verrà superato e concorrerà per il terzo. Anche lui ha “letto” l’ipotesi Fico come un momento della trattativa, destinato a non durare più di qualche ora.

Rileva: «Il nome del presidente della Camera Roberto Fico ha rappresentato soprattutto una risposta per cercare di arrivare ad un compromesso nella trattativa con il Pd. Per quello che ci riguarda l’ipotesi più giusta resta quella di un Conte bis. Sono stati lanciati messaggi importanti, credo anche a livello europeo. Fra l’altro il presidente del consiglio ha perfettamente ragione quando dice che la discontinuità si misura sui programmi e non sui nomi».

Luca Frusone

«Se puoi riaccendersi il “forno” con Salvini? Rispondo così: soltanto se Matteo Salvini si facesse da parte, visto che lui è parte del problema. Anzi, ha fatto tutto lui, crisi compresa. Nel Carroccio ci sono tante personalità all’altezza della situazione. Penso a Giancarlo Giorgetti, che potrebbe guidare un importante dicastero economico. Ritengo anzi che, un passo indietro di Salvini, potrebbe perfino favorire l’opzione di un governo di unità nazionale molto largo, magari composto da personalità tecniche di spessore. Con un programma di 5 o 6 punti».

«La nostra è una Repubblica parlamentare, nella quale i cittadini dovrebbero essere chiamati al voto ogni cinque anni. In questo momento anche noi dobbiamo essere più oggettivi e post ideologici».

Gli spazi di Fratelli d’Italia

Il senatore Massimo Ruspandini non ha dubbi: «Per noi c’è soltanto il voto e infatti stiamo anche portando avanti un’iniziativa di raccolta firme per arrivare a questo risultato. È necessario ridare la parola agli italiani».

«Un eventuale governo giallorosso? L’unico collante sarebbe rappresentato dalle poltrone. Credo che questa crisi abbia fatto emergere in maniera plastica come il Movimento Cinque Stelle sia ormai un Partito di sistema, non diverso dagli altri. Anzi, esattamente come tutti gli altri».

Massimo Ruspandini

«La coalizione di centrodestra? Fratelli d’Italia è l’unica forza politica coerente. Credo che questo fatto non potrà non pesare in quelli che saranno i futuri assetti della coalizione di centrodestra nel prossimo futuro».

Avviso ai naviganti. Forte e chiarissimo.

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