Il capolavoro di Zingaretti: Cinque Stelle asfaltati su…Autostrade

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Nell’operazione del Governo sono risultati decisivi i ministri Roberto Gualtieri e Paola De Micheli, fedelissimi del segretario del Pd. Che è riuscito anche a staccare il premier Conte da Di Maio e Crimi.

Sulla vicenda Autostrade i Benetton hanno accettato tutte o quasi le condizioni del governo, compresa quella di scendere ad una quota quasi irrilevante, intorno al 10%, senza posti in Cda. Era l’una di notte, quella appena passata. Scrive Il Corriere della Sera: “Ma ancora non basta. È lo stesso Conte a dire ai suoi ministri: devono restare obbligati per eventuali danni e risarcimenti della loro gestione, viceversa non si può chiudere questo accordo e torniamo alla revoca”.

È a quel punto che scatta la fase decisiva, con Giuseppe Conte che si apparta con il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, grande mediatore nella vicenda. Decisivo più di chiunque altro. Con loro c’è anche il ministro dei trasporti Paola De Micheli. Sono i fedelissimi di Nicola Zingaretti.

Protesta la ministra Teresa Bellanova (Italia Viva). Mentre il Movimento Cinque Stelle, attraverso il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, aveva “ringhiato” contro Conte: “Non erano questi gli accordi”. Infatti non erano quelli gli accordi. Ma quello che era successo è apparso chiaro all’alba, poche ore fa. Quando su Autostrade è arrivato il passo indietro dei Benetton che ha aperto all’accordo su Autostrade per l’Italia. L’intesa passa dall’ingresso di Cdp con il 51%, che renderà di fatto Aspi una public company. E da una revisione complessiva della concessione, dai risarcimenti alle tariffe.

È l’alba quando, dopo sei ore di riunione assai tesa e dure discussioni, il Consiglio dei ministri dà mandato a Cassa depositi e prestiti per avviare, entro il 27 luglio, il percorso che dovrebbe portare all’uscita progressiva dei Benetton, prima scendendo al 10-12% dell’azionariato, poi con un’ulteriore diluizione in coincidenza con la quotazione in borsa di Aspi.

GIUSEPPE CONTE CON ROBERTO GUALTIERI

E’ passata la cosiddetta linea della fermezza, portata avanti da Giuseppe Conte insieme a Roberto Gualtieri e Paola De Micheli. Sul piano politico ne escono ridimensionati (e tanto) i Cinque Stelle. La partita l’ha vinta il Pd di Nicola Zingaretti. Anzi, l’ha vinta il Segretario, che ha fatto perfino vedere, attraverso De Micheli e Gualtieri, chi davvero detta la linea nel Governo. Con buona pace di di Luigi Di Maio, di Vito Crimi e perfino di Alessandro Di Battista.

E alla fine Zingaretti è riuscito perfino a staccare Giuseppe Conte dai pentastellati.