Il caso Pisa-Bari si è sgonfiato ma resta una macchia

Il club nerazzurro non formalizzerà il ricorso dopo il preannuncio di reclamo: “Zero possibilità che venga accolto”, ha detto il dg Corrado. Tuttavia l’episodio impone una riflessione: troppo marchiana la svista di Colombo per fare finta di niente. Servono designazioni di peso, maggiore qualità e concentrazione dei direttori di gara e chiarezza. I limiti del Var

Alessandro Salines

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Il risultato di 1-2 dell’Arena Garibaldi non è stato omologato. Il Bari in classifica è tornato a quota 57. Ma si tratta solo di mera prassi. Una forma che non diventerà sostanza. Il caso Pisa-Bari infatti nel giro di poche ore si è sgonfiato. Ed il preannuncio di reclamo del club nerazzurro sull’errore (ritenuto tecnico dai toscani) dell’arbitro Andrea Colombo di Como non sfocerà in un ricorso vero e proprio. Il Pisa, dopo una riflessione, ha deciso di non andare avanti (alle 18 di oggi scadono i termini) pur convinta delle sue ragioni. Malgrado il video dell’errore dell’arbitro in occasione dell’azione del rigore-vittoria del Bari sia diventato virale. E’ innegabile che Colombo abbia toccato la palla e quindi avrebbe dovuto fermare il gioco.

Insomma un errore clamoroso che impone una riflessione nel mondo arbitrale che dovrebbe prima di tutto assumersi le responsabilità e poi garantire una qualità superiore degli arbitraggi soprattutto nella fase decisiva della stagione.  

Pisa, amarezza e realismo

Il forte centrocampista Tourè del Pisa

La società toscana ha presentato preannuncio di reclamo subito dopo la gara. Tanto che il neo giudice sportivo Ines Pisano non ha omologato il risultato. Ma, dopo aver effettuato una serie di valutazioni, il club ha deciso di fare dietrofront consapevole di non avere speranze. Questione complicata dimostrare l’errore tecnico che avrebbe garantito la ripetizione della partita. In primis sarebbe servita un’ammissione di colpa dell’arbitro.  

A chiarire il quadro ci ha pensato il direttore generale Giovanni Corrado ai microfoni di Canale 50. “C’è lo 0% di possibilità di vincerlo e non è nello stile della società dare false speranze – ha detto il dirigente nerazzurro – Rimane il fatto che le spiegazioni che sono state date non convincono e le opinioni sono totalmente differenti con chi ci ha dato le risposte richieste”.

Il parere degli esperti 

Nessuno spiraglio anche secondo quei professionisti specializzati in questioni arbitrali e diritto sportivo. “Questo non è un errore tecnico — ha spiegato l’ex arbitro Luca Marelli nella sua rubrica “SpiegaMarelli” in onda su Dazn – La partita non potrà essere ripetuta perché è stato un errore di valutazione. Colombo ha commesso uno sbaglio, doveva fermare l’azione. Una situazione di questo genere, dove il pallone cambia direzione e rimane in possesso della squadra che lo stava giocando, si può lasciar correre a 50 metri dalla porta. Ma in questo caso siamo sulla trequarti, vicini all’area di rigore, il pallone viene deviato e cambia decisamente traiettoria, alzandosi. Poi nasce un calcio di rigore nettissimo assegnato con l’on field review”.

Anche l’avvocato Eduardo Chiacchio, “principe” del diritto sportivo, è stato lapidario: “È un ricorso senza speranze – ha detto il legale campano sulle colonne del Corriere del Mezzogiorno – Non ci sono margini perché sia accolto in quanto l’arbitro, qualora avesse commesso l’errore, dovrebbe ammetterlo e credo che questo non possa accadere”.

Resta la macchia sulla corsa promozione

Arbitro consulta il var (Foto @cfcunofficial / Chelsea Debs)

Gli errori arbitrali ci sono sempre stati. E ci saranno sempre. Bisogna accettarli con serenità. Ma quello commesso a Pisa è molto grave perché è oggettivo, ha inciso sul risultato e di conseguenza sulla classifica. Punti che potrebbero spostare parecchio quando mancano solo 4 turni alla fine. Una svista clamorosa che impone una profonda riflessione nel mondo arbitrale.

Siamo nella fase decisiva della stagione e quindi gli errori pesano di più. Servono maggiore qualità e concentrazione da parte dei fischietti. L’Aia inoltre deve garantire designazioni all’altezza dell’importanza della partita: Colombo ad esempio è un secondo anno con 16 gare di Serie B, forse troppo poco per un match d’alta classifica come Pisa-Bari. La riunificazione della Can avrebbe dovuto migliorare la situazione, assicurando una scelta più ampia ed appropriata del designatore. Ed invece a volte si notano incongruenze e stonature.  

Poi c’è la questione Var. Inconcepibile che in questi casi non possa correggere l’arbitro. E’ vero ci sono i protocolli che limitano ma si dovrebbe trovare il modo di poter intervenire per casi così eclatanti. Infine la chiarezza: un episodio del genere meriterebbe una spiegazione da parte dell’Aia.