Il centrodestra è in riunione, salta la seduta del Consiglio Comunale

I big sono riuniti per decidere il candidato del centrodestra. Ma è solo scena. Lega e FI non vogliono FdI. E viceversa. Nel frattempo, Mosticone sgambetta tutti: e fa mancare i numeri. Facendo saltare la seduta. Doppio scontro Bruni - Di Stefano

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

I leader sono impegnati in una riunione: la seduta del Consiglio Comunale non ha abbastanza presenti per potersi celebrare. Nulla di fatto a Sora ieri sera. Il consigliere Massimiliano Bruni (FdI) era al vertice provinciale del centrodestra. Alessandro Mosticone (Reset) è scomparso dopo aver partecipato ai lavori della prima Commissione.

Roberto De Donatis

È saltato così il punto sulla vendita delle case popolari. E sono partite le accuse trasversali. Con uno scontro frontale fra il sindaco Roberto De Donatis ed il leader di Fratelli d’Italia e poi ancora sempre tra Bruni ed il leader della Lega Luca Di Stefano.

Sotto il profilo politico, la piattaforma civica di Roberto De Donatis ormai imbarca acqua da tutte le parti ed a stento riesce a stare a galla. Sul piano amministrativo quella di ieri è stata una giornata ricca di colpi di scena, tutti concentrati in poco meno di tre ore.

EXTRA OMNES

Alle 17.30 era fissato il tavolo di lavoro provinciale per ragionare di unità del centrodestra a Sora. Si è tenuto da Buccilli sul Lungoliri. Vi hanno preso parte per la Lega il deputato Francesca Gerardi coordinatore provinciale, per Forza Italia il sub commissario Rossella Chiusaroli e per Fratelli d’Italia il consigliere comunale Massimiliano Bruni su delega del coordinatore provinciale Paolo Pulciani e con il placet del senatore Massimo Ruspandini.

Presenti anche Gianni Iacobelli e Francesco Abbate per la Lega e il coordinatore cittadino FdI Massimiliano Contucci.  È stata Rossella Chiusaroli a far notare che si trattava di un vertice provinciale e che era il caso lasciassero il tavolo i dirigenti cittadini: per rispetto verso gli altri dirigenti provinciali a cui era stato detto di non essere presenti.

INCONTRO INFORMALE

Il verbale

Per comprendere la situazione politica si deve partire dalla fine: dal documento conclusivo siglato dai tre dirigenti di Partito.

 “In data odierna a Sora con la presenza dei responsabili delle tre forze  di centrodestra, on. Francesca Gerardi (Lega), Rossella Chiusaroli (Forza Italia) e Massimiliano Bruni (delegato per Fratelli d’Italia) si è tenuto un incontro informale per verificare l’esistenza delle condizioni per la costruzione di un percorso politico unitario  Sora”.

Al preambolo ci avrebbe pensato l’onorevole Francesca Gerardi che a questo tavolo stava lavorando già da qualche settimana. Ad accelerare i tempi sono state le recenti dichiarazioni del coordinatore cittadino della Lega Luca di Stefano. Nei giorni scorsi proprio tramite AlessioPorcu.it aveva invitato i vertici provinciali ad avere rispetto per chi è sul territorio e ci mette la faccia ogni giorno. A Fratelli d’Italia invece Luca Di Stefano aveva mandato a dire: se volete sedervi al tavolo per fare un’alleanza di centrodestra alle prossime Comunali dovete mollare adesso il sindaco e la maggioranza che gli state tenendo in piedi. (leggi qui Candidato di coalizione? Bruni esca dalla maggioranza e poi parliamo).

Proprio per questo Francesca Gerardi ha inserito l’espressione incontro informale: per non innescare lo scontro frontale con Luca Di Stefano. Perché parlare delle prossime elezioni comunali a Sora senza coinvolgere proprio lui che sarà uno dei candidati sindaco sarebbe stato uno sgarbo politico grave.

IL PROBLEMA C’È

Francesca Gerardi  ha aperto la discussione facendo riferimento all’incontro avuto a Roma con il senatore Massimo Ruspandini nel quale è stato ribadito il patto d’amicizia tra le due formazioni.

Gianfranco Rufa (Lega), Massimo Ruspandini (FdI), Francesca Gerardi (Lega)

Un modo per ricordare a Bruni che esiste anche un tavolo di livello superiore. L’esponente di FdI non s’è impressionato per niente: perché nelle ore precedenti alla riunione nessuno dal Partito gli ha detto di ingranare la retromarcia e quindi lui continua ad andare avanti.

Continuando a camminare su in campo minato, Francesca Gerardi è stata abile a non far scoppiare nessuna bomba. Ha auspicato l’unità del centrodestra a Sora. Stando attentissima a non sbilanciarsi. In questo quadro però il suo auspicio non sposta d’un passo la posizione espressa da Luca Di Stefano.

Dello stesso avviso Rossella Chiusaroli, anche lei favorevole – in linea di principio – ad un percorso che porti verso l’unità del centrodestra, ma che vede difficile da attuare perché sia Forza Italia che la Lega sono all’opposizione. La presenza di Fratelli d’Italia in maggioranza, per Rossella Chiusaroli rappresenta un vero ostacolo. (leggi qui Forza Italia fa quadrato con la Lega: niente accordi con FdI e chi è in maggioranza).

Ha posto poi l’accento sulle perplessità dei consiglieri Luca Di Stefano e Serena Petricca (Forza Italia) circa un accordo con FdI. Sono convinti che non potrebbe funzionare. Proprio perché Fratelli d’Italia sta al governo di Sora. Oltretutto in una maggioranza che scricchiola.

Parlare di un progetto nuovo in cui ci sia dentro un gruppo che ha amministrato fino al giorno precedente con un’altra compagine – ha detto nella sostanza Chiusaroli – non sarebbe particolarmente credibile”.

IL TRAPPOLONE PER FdI

È chiaro a tutti che Lega e Forza Italia vogliono solo a parole l’unità con Fratelli d’Italia. Nei fatti non vogliono assolutamente che stia con loro. Il resto sono pretesti.

Contestare oggi a FdI di essere in maggioranza significa rimproverargli di avere vinto le elezioni quattro anni fa. E di avere governato mentre Forza Italia si scannava allegramente e sgretolava il suo gruppo consiliare nello scontro tra Serena Petricca e l’allora leader Mario Abbruzzese. Significa chiudere gli occhi sul fatto che una parte degli eletti in Forza Italia è al governo assieme a FdI. In una coalizione eterogenea nata da un Patto Civico.

Massimiliano Bruni

Massimiliano Bruni non alloggia in un convento di orsoline. E durante la riunione di ieri ha sgombrato il campo dalle ipocrisie. Lo ha fatto ribadendo la posizione di FdI. Definendola “chiara e trasparente” anche “nei confronti del sindaco, al punto tale che la nascita del gruppo FdI gli ha creato imbarazzo”.

Il Consigliere ha chiesto a Francesca GerardiRossella Chiusaroli quale fosse la loro posizione rispetto alle dichiarazioni di Luca Di Stefano e del commissario di Forza Italia Vittorio Di Carlo che vanno in contrasto con la linea dell’unità. Come a dire: qui voi due siete venute a dirmi che volete l’unità ma guardate che nei giorni scorsi i vostri uomini su Sora hanno dichiarato apertamente l’esatto contrario. Ci stiamo prendendo per il naso, signore?

Bruni però è stato al gioco. Ha auspicato condivisione nella scelta del candidato sindaco e allargamento alle realtà civiche. Sul piano politico ha spiegato che “non si comprende la reazione di Forza Italia visto che con la Piattaforma Civica di De Donatis aveva sottoscritto un documento, allo stesso modo di Fratelli d’Italia. Mentre la Lega nel 2016 addirittura non esisteva ma era una compagine civica che vedeva dentro anche persone del Pd.

Sul piano amministrativo Bruni ha invece spiegato che se Fratelli d’Italia esce dalla maggioranza viene commissariato il Comune. Ed “il commissariamento del Comune bloccherebbe tutti i lavori in corso che da decenni erano attesi dai cittadini: Rione Napoli, via Cellaro, Pontrinio, la pista ciclabile e altro che sta per partire”.

Anche per questo è stato molto prudente parlare di ‘incontro informale‘.

SCONTRO TRA BRUNI E DI STEFANO

Ma se sul piano provinciale si cerca un accordo, a livello cittadino è scontro duro. Gli screzi fra Massimiliano Bruni  e Luca Di Stefano erano cominciati poco prima delle 17.30 in Municipio, a margine dei lavori della Commissione.

Una serie di battute reciproche al vetriolo che, al termine del Consiglio si sono addirittura trasformate in un vero e proprio scontro frontale. Nel frattempo, infatti, la seduta è stata sciolta per mancanza del numero legale mandando su tutte le furie anche la capogruppo FdI Simona Castagna. Perché a contribuire alla mancanza dei numeri è stata anche l’assenza in Aula di Bruni.

C’è un antefatto per spiegare l’acceso alterco verbale tra Di Stefano e Bruni. È accaduto al termine dei lavori della Commissione, prima che si riunisse il Consiglio. In quel ‘buco’ è stata infilata la riunione provinciale dei big del centrodestra per parlare di candidature.

Al termine dei lavori della commissione Luca Di Stefano avrebbe chiesto a Bruni: “Non  vieni in Consiglio?”. E Bruni: “No, vado in riunione. Tu non vieni?”. Di Stefano: “Non vengo”. Bruni: “Ci sono i tuoi delegati?”. Di Stefano: “Si. E comunque la mia posizione è sempre quella. Far cadere l’Amministrazione”. Bruni: “E nel caso a me tocca indicare il candidato sindaco?”. Di Stefano: “Si, certo”. Bruni:”La mia era solo una provocazione. L’interesse generale della città viene prima dell’interesse personale e di Partito”.

Traduzione becera: io vado al tavolo dove si decide il candidato sindaco e tu no. Uno a zero per me. Chiaro che Luca Di Stefano fosse legittimamente irritato.

VIA AI LAVORI

Il Consiglio Comunale di Sora

Chi pensava che il big match si stesse giocando al tavolo del vertice provinciale è andato contro ogni previsione. “Stasera ne vedrete delle belle” aveva infatti lasciato intendere Luca Di Stefano qualche minuto prima dell’inizio dei lavori.

Ore 18.53 il presidente Antonio Lecce apre i lavori. Si procede con l’appello. Sono assenti giustificati Antonio Farina, Serena Petricca e Maria Paola D’Orazio. La seconda ancora alle prese con i malanni di stagione, la terza impegnata in Anci nazionale. Assenti ingiustificati Massimiliano Bruni e Alessandro Mosticone. Il primo è al vertice del centrodestra, il secondo era stato visto fino a poco prima in Municipio, aveva anche presenziato ai lavori della commissione consiliare. Poi, puff! Magicamente sparito. Senza dire nulla.

Si comincia con il sindaco Roberto De Donatis che comunica l’integrazione delle deleghe all’assessore al Commercio Daniele Tersigni: Sport, Gestione impianti sportivi e Casa. Le aveva Mosticone ma ha preferito tornassero all’assessorato che comunque fa riferimento al suo gruppo Reset.

Si passa la secondo punto. E’ un Prusst, una pratica edilizia che avrebbe dovuto presentare Mosticone. Che è assente. È quindi costretto presentarla il sindaco. Un film già visto due giorni prima quando il primo cittadino aveva presentato la modifica al regolamento della Polizia locale al posto del consigliere delegato Francesco De Gasperis, nonostante fosse presente in aula, che poi si è astenuto insieme a Natalino Coletta impedendo l’immediata esecutività della delibera. Dichiarazione di voto: tutti favorevoli, sia i 5 consiglieri di maggioranza presenti, sia i 5 di opposizione.

LA SEDUTA SALTA

Luca Di Stefano con Ernesto e Valter Tersigni

Terzo punto, la catastrofe. Senza nemmeno attendere che venga letto l’Ordine del Giorno tutta l’opposizione abbandona l’aula.

Uno dei consiglieri mentre si allontana chiede al presidente la verifica del numero legale. La segretaria comunale fa l’appello: sono presenti Roberto De Donatis, Antonio Lecce, Simona Castagna, Lino Caschera, Floriana De Donatis, Francesco De Gasperis e Natalino Coletta. L’opposizione rimane fra il pubblico.

Il numero legale non c’è. Sono le ore 19. Il presidente Lecce sospende la seduta per cinque minuti, come previsto dal regolamento. Per poi procedere con il secondo appello. Scoppia la bagarre. Nel frattempo qualcuno telefona a Bruni che si trova  al vertice del centrodestra. A gambe levate il leader di FdI si precipita in Municipio. Ma ci mette troppo.

È stato Luca Di Stefano a proporre agli altri di abbandonare l’aula. Altro che centrodestra unito. In molti puntano l’indice contro Massimiliano Bruni. Ma la sua presenza non sarebbe stata comunque sufficiente. Mancava anche Mosticone.

Ernesto Tersigni raduna i giornalisti presenti e dichiara: “Non ci viene a mancare il senso di responsabilità. La delibera la voteremo la prossima volta. Ma è la maggioranza che deve garantire i numeri. La colpa è di Bruni e Mosticone.

LE URLA DALLA STANZA

Il Consiglio Comunale di Sora

  Nel frattempo i consiglieri di opposizione fanno notare al presidente che i 5 minuti sono trascorsi. Valter Tersigni lo invita caldamente a procedere con il secondo appello. Manca ancora il numero legale. Sono le 19 e 09. La seduta è sciolta. E il punto non può nemmeno esser approvato il giorno seguente in seconda convocazione. Si tratta infatti della proposta di vendita di alloggi popolari. Il punto era stato già ritirato durante la precedente seduta di martedì. Ora occorre rifare tutto l’iter.

Durante la ritirata verso la “stanza dei bottoni” qualcuno ha sentito Simona Castagna esclamare verso il sindaco: “Doveva passare! (il punto –  ndr) Ecco! Il tuo amico Mosticone”. Attraverso la stessa porta viene sentito il sindaco replicare, con lo stesso tono di voce: “In primis te la devi prendere con il tuo leader Bruni”.

Questione di una manciata di secondi e nel frattempo anche Bruni è nella stanza del sindaco De Donatis con tutti gli altri. A fare anticamera Luca Di Stefano. Escono Bruni, Castagna, Lecce, Caschera, Floriana De Donatis e l’assessore Tersigni.

Il sindaco è occupato a rilasciare un’intervista. Poco prima, a domanda precisa, aveva risposto: “ci sono vari gradi di responsabilità”. Poi rivolto a qualche consigliere di opposizione: “Però potevate farlo passare..”. La replica: “E’ vostra responsabilità”.

BRUNI vs DI STEFANO II ROUND

Luca Di Stefano

Si incontrano sull’atrio antistante la stanza del sindaco e quella della segreteria. Sono presenti anche gli altri. Il dibattito si accende.

Bruni gli urla contro: “Fai politica con le case popolari!” Di Stefano ribatte: “Sei tu che non c’eri”.

Poi l’attacco anche verso Simona Castagna. Che replica.”E’ la prima volta che il Comune porta una proposta di vendita delle case popolari. Stiamo parlando di povera gente. Comunque non c’è alcun problema. La riporteremo e la voteremo”.

Poco prima in aula, a microfoni spenti, Di Stefano aveva definito l’accaduto “un flop di Fratelli d’Italia: la proposta di delibera è della capogruppo FdI Simona Castagna e Bruni sta al vertice del centrodestra”. Poi ancora l’affondo di Bruni: “Sei riuscito a fare demagogia su una delibera così importante che ridà dignità e speranza alla gente”.  

L’ASSENZA DI MOSTICONE

Alessandro Mosticone

Il capogruppo consiliare di Reset ormai sta abituando gli altri colleghi a colpi di scena. In un primo momento si è pensato a una strategia condivisa con De Gasperis. Non è cosi. De Gasperis non sapeva nulla.

L’assessore Daniele Tersigni, espressione di Mosticone, è in aula. E poi anche nell’atrio. Assiste in silenzio alla bagarre. E alla richiesta esplicita se per caso Mosticone si senta poco bene, risponde: “Gode di ottima salute”.

Era anche presente ai lavori della commissione poco prima. La sua assenza è un altro segnale chiaro. Fa parte di una strategia ben precisa. E le interpretazioni sono molteplici.

La prima: una vendetta contro Simona Castagna per la nota vicenda del balcone dai la capogruppo di Fdi si era affacciata, dopo la sua assenza al voto del 23 dicembre per la gestione diretta della farmacia, dicendogli “chiederò la tua testa”. Lui aveva replicato: “ti mando a pascolare le pecore”. (leggi qui Castagna dal balcone chiede la testa di Mosticone. Lui minaccia la crisi)

La seconda interpretazione: un calcolo aritmetico studiato a tavolino per evitare di garantire i numeri a Fratelli d’Italia mentre Bruni ha scelto di presenziare al vertice per unificare il centrodestra e scegliere il candidato sindaco per una compagine che non lo riguarda.

Del resto il “patto del tartufo” e la confederazione in Consiglio comunale con Caschera e De Gasperis è nata proprio per porre un freno al gruppo consiliare che fa capo al leader di Fdi Massimiliano Bruni. (leggi qui Il Patto del Tartufo è servito: Mosticone – De Gasperis – Caschera uniti al voto)