Il centrodestra è saltato in aria in Ciociaria

Il crollo verticale di Forza Italia, il mancato coinvolgimento sistematico di Cambiamo e dell’Udc. Un’altra figuraccia dopo l’affondamento di Tommaso Ciccone. Lega e Fratelli d’Italia non sono in grado di federare l’intera area politica. Inoltre si guardano in cagnesco e sono spaccati al loro interno.

Il centrodestra non esiste in Ciociaria, le Provinciali ne hanno dato l’ennesima conferma. Forza Italia è letteralmente sparita per una serie impressionante di errori della classe dirigente locale. Il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone, trionfatore in terra pontina, viterbese e reatina dovrà riflettere molto su quale assetto dare agli “azzurri”.

Lo schema dei sub-commissari non funziona e annunciare espulsioni a raffica serve soltanto a perdere più voti. Ci sarà un motivo per il quale è successo tutto questo. Magari se Daniele Natalia, Rossella Chiusaroli e Adriano Piacentini aprissero una discussione con le loro dimissioni sul tavolo (come chieste in queste ora da Guglielmo Rosatella), perlomeno si capirebbe chi vuole far parte degli “azzurri” e chi no.

La resa dei conti nel centrodestra

Antonio Pompeo e Tommaso Ciccone

Le Provinciali altro non sono state se non una resa dei conti di tutti contro tutti. Dopo l’affondamento di Tommaso Ciccone da parte dei “franchi tiratori” nella corsa alla presidenza della Provincia, un’altra sconfitta politicamente ingestibile. Fare finta di nulla non servirà.

Per il resto, la Lega ha eletto 3 consiglieri, Fratelli d’Italia 2, ma l’analisi del dopo voto è improntata alle bordate incrociate. Entrambi i Partiti hanno combattuto delle battaglie interne. Nella Lega c’è stata una competizione fortissima tra il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani, il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, la deputata Francesca Gerardi e il senatore Gianfranco Rufa. Gli eletti sono stati 3. In ordine di voti ponderati: Luca Zaccari (Ciacciarelli), Gianluca Quadrini ( che ha fatto tutto da solo) e Andrea Amata (Ottaviani). Ma è complicato pensare che siano una “cosa sola”. (Leggi qui l’analisi del voto: Provinciali: il centrosinistra vince ed opziona il Comune).

In Fratelli d’Italia è passata la linea del senatore Massimo Ruspandini. I due eletti, Daniele Maura e Riccardo Ambrosetti, fanno riferimento a lui. Bisognerà capire le reazioni. Soprattutto alla luce dello scontro frontale con la componente che fa riferimento ad Alfredo Pallone ed ha visto in campo con lui anche Antonello Iannarilli, conclusosi senza l’elezione di Domenico fagiolo. (Leggi qui La conta nei Fratelli ed il boom del Polo: che peseranno alle Comunali).

Contrapposizione esterna

Ottaviani e Ruspandini

Poi c’è la contrapposizione frontale tra Lega e Fratelli d’Italia, tra Nicola Ottaviani e Massimo Ruspandini. Andrà sempre peggio, man mano che ci si avvicinerà alle Comunali di Frosinone. Il resto fatica a vedersi. Cambiamo di Mario Abbruzzese e l’Udc di Angelo D’Ovidio potrebbero avere un ruolo importante, ma non vengono coinvolti sistematicamente nel dibattito al tavolo del centrodestra.

Il quadro del centrodestra è questo e non andrà a migliorare. Il crollo verticale di Forza Italia ha lasciato soltanto macerie. Sia la Lega che Fratelli d’Italia possono avere dei risultati elettorali importanti, ma nessuno dei due partiti è nelle condizioni di “federare” l’intera area politica. In Italia, a qualunque latitudine, senza una forte e riconosciuta componente di centro, non si va da nessuna parte. Non si vincono davvero le elezioni e soprattutto non si governa. Il centrodestra in Ciociaria non c’è più come soggetto politico. Prima che come coalizione di maggioranza.

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