Il centrodestra: Se volete i voti ce li dovete chiedere

Seconda riunione del centrodestra per decidere la linea in vista del ballottaggio che eleggerà il nuovo sindaco di Sora. La nota unitaria. I due passaggi chiave. Il silenzio dai fronti dei due possibili sindaci

Chi vuole i voti del centrodestra di Sora li deve chiedere. È il risultato della seconda riunione avvenuta in città tra Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc, Cambiamo, riuniti intorno alla candidatura dell’avvocato Federico Altobelli. Ma rimasti fuori dal secondo turno di voto che determinerà il nome del nuovo sindaco tra i civici Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni.

Anche il secondo vertice del centrodestra, riunito venerdì sera, ha confermato la linea tracciata il giorno precedente nel corso dell’analisi del voto. (Leggi qui Il centrodestra di Sora si assolve: FdI guarda a Tersigni ed al Tar).

In pratica: si va avanti uniti. Dopo la riunione di giovedì ogni Partito aveva detto che per correttezza era necessario un passaggio interno. Per approfondire con i rispettivi vertici e confrontarsi. Si è sviluppato nel giro di ventiquattrore. Fatto quel passaggio c’è stata la riunione bis del centrodestra.

La nota unitaria

La posizione è stata riassunta in un documento politico.

Il Centrodestra rimane unito intorno alla persona di Federico Altobelli, accettando il responso popolare. Convinto di dover individuare principalmente la strada giusta per la Città, piuttosto che l’accordo migliore o più conveniente per se stessi. Restiamo fermi ed imparziali, comunque disponibili a ragionare ad una sola voce con chiunque voglia confrontarsi su un’idea concreta di governo dell’ente e su competenze specifiche, che tengano conto delle vecchie e nuove difficoltà, che si profilano all’orizzonte e nell’imminente futuro.

I passaggi chiave

Federico Altobelli

È stata valutata la linea proposta giovedì sera da Fratelli d’Italia. In pratica chi vuole i voti deve chiederli attraverso un apparentamento che fonda i destini della coalizione di centrodestra con quelli del candidato sindaco apparentato. Nel documento però non se ne fa menzione. Non vuol dire che sia stata bocciata: semplicemente è stata lasciata la porta aperta ad ogni soluzione.

Sono due i passaggi chiave. Il primo: “individuare principalmente la strada giusta per la Città, piuttosto che l’accordo migliore”. Significa che la decisione su quale candidato appoggiare al ballottaggio non si baserà solo sull’offerta politicamente più conveniente. Ma sull’offerta amministrativamente più valida. Tradotto in termini più pratici: non poltrone ma progetti.

Il secondo passaggio chiave: “disponibili a ragionare ad una sola voce con chiunque voglia confrontarsi”. Contiene due messaggi politici: il confronto deve avvenire in maniera unitaria, senza spaccature. Soprattutto può avvenire con chiunque senza preclusioni e senza pregiudizi, non c’è una linea preferenziale.

Al momento però né Eugenia TersigniLuca Di Stefano hanno manifestato l’intenzione di apparentarsi. Ma le diplomazie sono al lavoro.

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