Il centrosinistra scopre che ha poco tempo

Partito Democratico e 'Insieme Si Può' lavorano per allargare la coalizione. Andranno avanti con o senza il Movimento 5 Stelle: che si è impuntato sul nome del suo canmdidato sindaco. Articolo Uno a Sora è spaccato: i commissari stanno con il regionale, i dissidenti vanno a parlare con il ministro Speranza.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

I tempi sono maturi. Anzi, si rischia di arrivare fuori tempo massimo all’appuntamento con le Elezioni Comunali di Sora. Il Partito Democratico ed il gruppo civico Insieme Si Può di Augusto Vinciguerra e Lorenzo Mascolo ora procedono a spron battuto per allargare la coalizione: è evidente che con due liste non si va lontano.

Altrettanto chiaro è che non c’è più tempo. I quattro mesi spesi a dialogare con il Movimento 5 Stelle e con i civici di Si Può Fare che fanno capo a Mario Cioffi rischiano di costare caro al Pd. Perché alla fine si è arrivati ad un nulla di fatto. Adesso la parola d’ordine è: scegliere le forze migliori da mettere in campo e farlo in fretta. Lo hanno ribadito guardandosi in faccia mercoledì sera durante un altro incontro all’Hotel Valentino di Sora. (leggi qui Candidato sindaco, a sinistra patto di ferro Pd-Vinciguerra).

Adamo Pantano ed Enzo petricca

C’era una delegazione del Pd, formata dall’ex segretario Enzo Petricca, dal commissario Stefania Martini, dall’assistente del presidente della Provincia (e leader di Base Riformista) Agostino Di Pucchio e dall’ex assessore provinciale Roberto Di Ruscio, l’anima socialista dei Dem sorani.

C’era una delegazione di Insieme Si Può con il consigliere di opposizione Augusto Vinciguerra, Lorenzo Mascolo e Corrado Saccucci. Non solo.

La delegazione dell’associazione Agorà che fa riferimento all’imprenditore Alberto La Rocca era rappresentata dall’ex assessore Bruno La Pietra. C’erano alcuni rappresentanti di altri cespugli di sinistra fra cui, non è certo passato inosservato il dottor Lucio Conte.    

ART. UNO COME FORZA ITALIA

Perché non è passata inosservata la presenza del dottor Lucio Conte? La risposta è semplice. Conte è tesserato con Articolo Uno e da ambienti Pd si afferma con certezza che Articolo Uno starà con la coalizione di centrosinistra.

In realtà a Sora ha due commissari: si chiamano Floriana Porretta e Rocco Carnevale. Entrambi, con la benedizione del coordinatore regionale Riccardo Agostini, erano presenti al lancio della candidatura a sindaco di Luca Di Stefano ed hanno dichiarato che Art.Uno starà con la lista di Stefano Lucarelli a sostegno Di Stefano. (Leggi qui Rivoluzione in cento giorni. Luca parla già da sindaco)

Ecco dunque cosa non torna. Come fa Conte a stare alla riunione del centrosinistra in quota Art. Uno? È evidente che il Partito a Sora è spaccato e, pura coincidenza, allo stesso modo in cui lo era Forza Italia prima che lo scontro con il coordinatore regionale Claudio Fazzone spingesse Gianluca Quadrini a lasciare. Quale è la similitudine? Quadrini non riconosceva il commissario cittadino Vittorio Di Carlo e si rapportava direttamente con il presidente nazionale Antonio Tajani pur di non frequentare un dirigente nominato da Fazzone. In Art. Uno l’operazione a sostegno di Lucarelli ha avuto la benedizione del Segretario regionale Agostini.

DIRETTAMENTE DAL MINISTRO SPERANZA

Lucio Conte nel 2016 aveva sostenuto la candidatura a sindaco di Augusto Vinciguerra. Ha un rapporto diretto con Pierluigi Bersani. Secondo alcune fonti sarebbe stato lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza ad ufficializzarne l’investitura.

Secondo fonti di Art. Uno Sora, invece “è andato a parlare con i vertici nazionali che lo hanno rispedito a quelli regionali. I quali, a loro volta, gli avrebbero detto che Art. Uno la scelta l’ha fatta: a Sora sta con Stefano Lucarelli. Quindi se vuoi ti candidi con lui.

In realtà l’obiettivo di Lucio Conte è chiaro: sta lavorando insieme a Vinciguerra per sancire l’accordo con il Pd e lasciare fuori i Cinque Stelle. Dettaglio, quest’ultimo, che darebbe anche una diversa lettura delle recenti dichiarazioni rilasciate dalla capogruppo consiliare Dem Maria Paola D’Orazio e da Augusto Vinciguerra (leggi qui Maria Paola fa un passo di lato: “Grillini, il partito delle lobbies”).

Del resto, già nelle scorse settimane si era provato a costruire un progetto alternativo civico, chiamato Sora Bene Comune: dovevano farne parte Sinistra Italiana, Comunisti Italiani, Possibile e Rifondazione Comunista. Avevano contattato proprio il dottor Conte per candidarlo a sindaco. E ieri sera si è presentato con l’ambizione e la volontà di “ricucire un’area di centrosinistra al completo come si fece ai tempi del compianto Cesidio Casinelli”. Ma di candidature a sindaco non si è parlato.   

L’ASSENZA DEI GRILLINI

Fabrizio Pintori

Un’assenza ingombrante mercoledì è stata quella del Movimento 5 Stelle.

Forse è stata dettata dalle pesanti dichiarazioni di Augusto Vinciguerra prima e Maria Paola D’Orazio poi. Il primo aveva detto di essere disposto anche a “sacrificare l’accordo con il Pd pur di non fare alleanze con i Cinque Stelle”; la seconda che lo ha definito “il partito delle lobbies”. (leggi qui Maria Paola fa un passo di lato: “Grillini, il partito delle lobbies”).

In realtà all’ultimo incontro fra i Grillini e i Dem le posizioni non erano cambiate, anzi. Maria Paola D’Orazio (il nome portato dal Pd al tavolo chiamato a scegliere un candidato unitario) , si era detta “disposta anche a fare un passo di lato per il bene della coalizione, visto che sono cambiati sia il progetto sia gli interlocutori”. Invece i Pentastellati si erano impuntati ribadendo che per loro il candidato sindaco e è rimane la loro attivista Valeria Di Folco, con la dottoressa Maria Paola Gemmiti che potrebbe fare il vicesindaco.

Una figura, quella della Di Folco, che dagli ambienti Pd non viene ritenuta all’altezza di fare la differenza e non risponde ai requisiti che erano stati fissati.  Ma fonti interne al Pd stesso fanno sapere che “l’intento è quello di non escludere nessuno nei limiti del possibile”.

LO ZOCCOLO DURO PD-INSIEME SI PUÒ

Maria Paola Gemmiti e Maria Paola D’Orazio

Sempre dal Pd spiegano che “c’è un nocciolo duro formato da Pd e Insieme Si Può che sta lavorando per allargare la coalizione. Si è aperta una nuova fase di dialogo per mettere insieme nuove forze”. E si ribadisce che “non si sono conclusi accordi e non sono state chiuse porte in faccia. A nessuno”.

Il succo del ragionamento che ha caratterizzato l’incontro di mercoledì sera ruota attorno a due concetti chiave: progettualità e scarsezza di tempo. Quindi si è ragionato “sui programmi, sui progetti e sulle compatibilità politiche e amministrative”.

Da parte del Pd “non ci sono veti per nessuno ma i tempi sono strettissimi. Quindi occorre vedere chi ha la capacità di fare sintesi ed è disposto a condividere un progetto. Per tutti gli altri non ci sarà spazio”.

In soldoni: quattro mesi sono stati già persi nell’altra fase a trattare con Movimento e Cioffi. Ora questo tempo non c’è più. O si trova la quadra oppure ognuno per la propria strada.