Il conclave del Pd a Formia: senza Papa e senza cena

Il vertice del Pd a Formia prende atto dello stallo: 7 a 7. I Segretari Regionale e Provinciale pronti a commissariare se non si giunge ad una sintesi. La Mura rompe gli indugi ed annuncia con un video la sua candidatura a sindaco. Tensione all'hub con Taddeo

Fumata nera. Il Segretario Regionale del Partito Democratico Bruno Astorre ed il Provinciale Claudio Moscardelli l’altra sera hanno lasciato Formia senza Papa e senza cena. Niente post riunione in un ristorante, tutti chiusi a cosa del covid; niente candidato sindaco per le prossime Comunali, a causa della spaccatura verticale nella Direzione cittadina. Sette a sette. I due cardinali Pd hanno salutato benedicendo con la formula “Fateci sapere a quale sintesi giungerete”.

Non è un viatico: o decidono molto in fretta o la rotta verrà tracciata da un commissario. Non per punizione, non per imporre la scelta: ma se lo stallo del 7 a 7 perdura il Pd non può rischiare di non decidere. E lo Statuto prevede l’intervento di una figura terza.

Le due parti della mela Pd

Luca Magliozzi e Sandro Bartolomeo

I senatori Bruno Astorre e Claudio Moscardelli si sono trovati di fronte ad una situazione di assoluta parità. Il quindicesimo voto capace di risolvere la questione è in questo momento “congelato”. È quello di una giovane professionista che per motivi di opportunità ha deciso di non rinnovare l’iscrizione al Partito, sino a quando non avrà terminato il concorso pubblico nazionale cui sta partecipando.

Al momento il Pd di Formia è diviso su due linee contrapposte. C’è quella del presidente dell’assemblea Gennaro Ciaramella (e dell’ex 4 volte sindaco Sandro Bartolomeo). È pronta ad entrare nella coalizione civica che ha individuato come candidato sindaco l’infettivologo Amato La Mura: un’alleanza che Bartolomeo ha contribuito a far nascere. E che vede al suo interno esponenti della Lega, dell’Udc e della civica Ripartiamo con voi che fu determinante per l’elezione ma anche per la caduta del sindaco Paola Villa. (Leggi qui Il Pd corre verso la spaccatura. Il centrodestra l’ha già fatto).

La seconda sensibilità Dem è capitanata dal segretario cittadino Luca Magliozzi. È stato lui a sintetizzare al duo Astorre-Moscardelli l’opzione alla quale sta lavorando. E cioè la nascita di “un campo largo sullo schema della coalizione che c’è alla Regione Lazio: una progetto che metta insieme le liste civiche e le aree politiche che si identificano in un campo democratico!”.

Il candidato Di Prisco

Francesco Occipite Di Prisco

Magliozzi crede in una coalizione “decisamente più omogenea e larga”. Ai vertici Dem provinciali ha fatto intendere che il Pd non necessariamente potrebbe finire sotto la gonna della professoressa e sindaco uscente Paola Villa, sostenendone la rielezione. Il Partito potrebbe schierare un suo candidato: sabato sera si è reso disponibile Francesco Occipite Di Prisco, apprezzato odontoiatra del distretto Asl del sud Pontino, politicamente Bartolomeiano della prim’ora per poi simpatizzare un breve periodo con Liberi e Uguali.  

Astorre e Moscardelli hanno preso nota. La sintesi è che gli scenari sono tre. Il primo: il Pd si schiera con i civici che ha contribuito a mettere insieme attorno ad Amato La Mura. Il secondo: il Partito si schiera attorno a Francesco Occipite Di Prisco, ripetendo la strategia di tre anni fa quando riuscì ad eleggere un solo Consigliere senza mai essere in corsa per determinare il sindaco. Il terzo: appoggia la sindaca Paola Villa per una rielezione dopo averla fatta cadere a dicembre.

Pd, facci sapere la sintesi

La sindaca non ha mai nascosto il suo progetto di puntare proprio all’area dei Dem per tentare una nuova scalata alla fascia tricolore.

Ma questa volta non potrebbe contare sulla stessa coalizione di tre anni fa. Perché i civici di Maurizio Costa ora stanno con Amato La Mura. E perché ha deciso di candidarsi anche il presidente uscente del Consiglio comunale Pasquale Di Gabriele.

Claudio Moscardelli (Foto: Giornalisti Indipendenti)

I senatori Astorre e Moscardelli, al termine dell’incontro di sabato, hanno lasciato Formia con un monito. “Fateci sapere – hanno detto congedandosi dalla riunione della Direzione – quale sarà la sintesi a cui giungerete”.

Il segretario Magliozzi sarebbe arrivato ad ipotizzare il pronunciamento dell’Assemblea degli iscritti per decidere con chi andare. “Non è statutariamente possibile – gli è stato fatto rilevare – Una decisione la prenda la Direzione, l’organo deputato a definire la linea politica del Partito Democratico”.  

Il video di Amato

Amato La Mura attende una risposta. Ma ha mandato anche un segnale al Pd: non attenderà a lungo. Lo ha già detto nei giorni scorsi a Sandro Bartolomeo (Leggi qui Sandro Bartolomeo non firma il Patto. Per unire il Pd).

Qual è il segnale? Il dirigente infettivologo dell’Asl ha caricato in rete un video con il quale ufficializza la sua candidatura e presenta il suo manifesto politico.

Nella sua introduzione sostiene che “oggi siamo tutti uniti per affrontare un nemico comune. Ma domani dovremo toglierci il camice e affrontarne uno ancora più insidioso: ricostruire la città. Per questo sono qui oggi, perché sento la necessità, l’esigenza di prendere in mano la situazione e di agire. Ora è il momento di candidarmi a sindaco della nostra amata Formia”. 

Amato La Mura

Poi un attacco frontale all’ultima gestione del comune e al sindaco Paola Villa. “Demagogia, propagandismo, promesse di cambiamento si sono rivelate, ancora una volta e a discapito della nostra amata città. Pie illusioni che, in poco tempo, hanno rivelato le forti criticità e i grandissimi limiti di visione di quel progetto politico, se così possiamo chiamarlo. Il commissariamento  – ha aggiunto – è stato uno schiaffo morale che non avremmo meritato, un’onta lasciata da altri da cancellare in fretta. E dobbiamo farlo insieme. Per tutte quelle attività economiche e produttive allo stremo. Per tutte quelle famiglie prive di sostegno e che guardano con timore al futuro. Per tutti quei giovani che hanno bisogno di una guida.”

Non c’è tempo da perdere

Amato La Mura auspica che “Formia possa tornare ad essere il punto di riferimento provinciale dei servizi, della sanità, della cultura, del turismo, della portualità”. Il medico sa che la sua partita elettorale è ancora più complicata perché condotta alla testa di una federazione trasversale. Che “ha preso l’impegno di affrontare con coraggio e senso di responsabilità l’attuale fase emergenziale”. Ma intende farlo con una caratteristica imprescindibile: “Il mio progetto deve essere e sarà aperto ed inclusivo, finalizzato a recuperare il tempo perduto. Formia ha bisogno di un piano di azione, non di interessi particolari e ideologici”.

Per La Mura “non c’è tempo da perdere – lo puntualizza nella parte conclusivo del suo video – Mi confronterò con tutti, con il mondo civile e delle professioni, l’associazionismo, insomma con uomini, donne e soprattutto giovani che vogliono con responsabilità condividere scelte importanti, per il futuro  di tutti. Nessuno escluso!

Incontro all’hub

da sx Salvatore De Meo, Gianluca Taddeo, Pino Simeone

Intanto per la prima volta i due sicuri protagonisti della campagna elettorale di Formia sono venuti metaforicamente a contatto. Amato La Mura e Gianluca Taddeo (candidato da Forza Italia) hanno incrociato il fioretto sabato mattina. Lo hanno fatto presso l’hub vaccinale dell’Asl in località Gianola.

“Mister Preferenze” di Forza Italia non era solo. Era accompagnato dal consigliere regionale e presidente della commissione Sanità della Pisana Pino Simeone e dal deputato europeo Salvatore De Meo. Sapevano che avrebbero incontrato il dottor La Mura che dell’intera campagna vaccinale a Formia e nel resto del Golfo è il responsabile aziendale.

Secondo alcuni testimoni oculari solo un coltello avrebbe potuto tagliare la tensione venutasi a creare con l’arrivo della delegazione azzurra. La Mura ha considerato “quasi una provocazione” la visita di Taddeo-Simeone e De Meo in un luogo “delicato e sensibile”. Al punto da contattare al telefono la neo direttrice generale dell’Asl Silvia Cavalli per “informare su quanto accaduto”.

Ed il Covid, per fortuna, non c’entra nulla. 

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