Il Congresso slitta ancora. Per incollare il Pd

Slitta ancora una volta il Congresso Pd di Cassino. C'è un motivo politico preciso. Le nuove possibili date. Il caso Pop avvelena il clima. E la questione Luca fardelli.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Ancora un rinvio, l’ennesimo. Il congresso del Pd di Cassino ormai sembra una telenovela. E si arricchisce di un nuovo episodio: neanche in questo weekend si celebrerà l’assise per eleggere il nuovo Segretario. Dopo un colloquio con il Segretario della Federazione Luca Fantini è stato deciso di rinviare il tutto a dopo il ballottaggio. Una data precisa, però, ancora non c’è.

Per capire quello che sta succedendo nel Pd di Cassino bisogna fare un passo indietro di almeno due anni. E tornare ai giorni che hanno preceduto le candidature delle scorse elezioni Comunali, vinte dal sindaco Enzo Salera.

Le macerie del 2019

Enzo Salera subito dopo la vittoria

A quella vittoria del giugno 2019 il Partito Democratico c’è arrivato in macerie: il Segretario cittadino Marino Fardelli si era dimesso per non accettare la via delle Primarie con cui designare il candidato sindaco; il dirigente nazionale Salvatore Fontana aveva preso cappello ed era andato via; il Segretario Regionale Bruno Astorre era dovuto intervenire di persona per imporre le regole dello Statuto.

Le primarie si sono tenute ed hanno designato Enzo Salera. Ha vinto le elezioni strappando la città al centrodestra. Ma non è stata la fine delle polemiche. Poche ore dopo la proclamazione della vittoria il Consigliere più votato, Barbara Di Rollo, scrisse una lettera al Segretario Nicola Zingaretti denunciando che una parte autorevole del Pd provinciale aveva remato contro. (Leggi qui I sassi di Barbara: «Caro Zingaretti ecco chi ha tentato di sabotarci a Cassino»).

Con il gruppo dirigente azzerato, le lacerazioni interne sempre più ampie, bisognava ricostruire sulle macerie il circolo del Pd. Che ad oggi non ha più neanche una sede: l’ultima riunione nella sezione di via Arigni risale al mese di marzo 2019 quando si doveva decidere la candidatura unitaria del Centrosinistra: è la famosa riunione con il raid di Astorre. (Leggi qui Pd in crisi epilettica: dimissioni, anzi ritiro, anzi no. Astorre: Primarie e basta giochi).

Le conseguenze da allora

Enzo Salera con Luca Fardelli

Le conseguenze di quella spaccatura non furono solo le macerie. Ma anche le uscite. Marino Fardelli ha smesso di fare politica, il fratello Luca con tutta la componente si è candidato con l’ex sindaco Peppino Petrarcone ed è stato eletto. Siede in Consiglio all’opposizione di Salera e del Pd. Tuttavia Luca Fardelli coltiva un ottimo rapporto politico con i due consiglieri regionali Sara Battisti e Mauro Buschini; da alcuni mesi il fratello, Marino, è stato eletto difensore civico della Regione Lazio.

I fatti dicono che Luca Fardelli dall’opposizione non alza più le barricate nei confronti del sindaco. Spesso, anzi, viene ricevuto dal primo cittadino per esaminare istanze e suggerimenti. Resta il fatto che è ad oggi è un consigliere di opposizione. Cosa c’entra questo con il congresso del Pd? E’ un punto di non secondaria importanza.

La situazione di oggi

Veniamo all’oggi: un anno e mezzo di pandemia è stato il pretesto per non celebrare il congresso del Pd. In moltissime altre parti d’Italia gli organismi dirigenti dei Circoli sono stati eletti dopo avere tenuto in line i congressi. Lo stesso Congresso Provinciale di Frosinone è stato celebrato ed ha eletto Luca Fantini Segretario. A Cassino no. È stata una scelta precisa. I dirigenti locali hanno preferito lasciare decantare la situazione.

Il tema vero è che con un Circolo Pd non più commissariato, con un Segretario ed una dirigenza in carica, l’amministrazione di Centrosinistra a quel punto dovrà confrontarsi. Perché una cosa è l’amministrazione del sindaco Salera ed una cosa diversa è il Partito principale che la sostiene.

Confrontarsi per cosa? Il 18 dicembre ci sono le elezioni Provinciali. Chi candiderà il Comune di Cassino? Come sceglierà i nomi da schierare e sostenere per le votazioni di Piazza Gramsci a Frosinone? A decidere la candidatura per il Pd saranno solo i Consiglieri comunali oppure avranno voce in capitolo anche i militanti della base?

Danilo Grossi, coordinatore di Pop

E poi la mina vagante. “Prendiamo atto che è nata una nuova forza politica di sinistra, Pop. Ha rappresentanti sia in Consiglio comunale che in Giunta, dove esprime l’assessore Danilo Grossi . Ben venga l’allargamento del Centrosinistra, ma è mai possibile che a partire dalle amministrative dello scorso anno Pop continua a sostenere candidati che non sono quelli del Pd?”.

L’ultimo esempio, neanche a dirlo, è quello di Eugenia Tersigni a Sora. È candidata sindaco, ma l’indicazione del Pd è un’altra. “A questo punto – rumoreggiano esponenti del Pd cassinate – non si capisce perchè i consiglieri di Pop che hanno la tessera del Pd e siedono in Consiglio a Cassino possono fare quel che vogliono e poi si storce il naso nei confronti di Luca Fardelli.

Luca e la data del congresso

In realtà sembra che i problemi con Luca Fardelli siano di altra natura. Sono infatti cadute le pregiudiziali anche da parte dei più oltranzisti: Marino Fardelli ne ha parlato con il sindaco, Enzo Salera nei giorni scorsi all’inaugurazione della settimana della tecnologia all’Itis Majorana. Salera sembra aver capito che con un Partito rivitalizzato, bisognerà tenere aperta la linea del confronto. E potrebbero esserci diversi grattacapi, per questo la data del congresso continua a slittare.

Luca Fardelli tra Romeo Fionda e Gino Ranaldi

Ambienti vicini all’amministrazione comunale assicurano che si terrà entro la fine di novembre. Ma sono le stesse persone che giuravano che si sarebbe tenuto entro il 18 settembre. Quindi il condizionale è assolutamente d’obbligo sulle date che girano in questi giorni: 31 ottobre o 7 novembre.

Quel che invece appare certo è che ai vertici ci saranno persone molto vicine all’amministrazione comunale. Alla segreteria dovrebbe essere “promosso” l’attuale commissario Romeo Fionda. Sulle altre figure – vice segretario e presidente – si limano i dettagli. Ma la strada sembra tutt’altro che in discesa: dopo oltre due anni di “paralisi”, gli esponenti del Pd vogliono tornare a fare sentire la propria voce e, se necessario, anche il disappunto nei confronti di alcune scelte della giunta Salera e della maggioranza di centrosinistra.

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