Il consiglio ‘fantasma’ approva il bilancio ma è rissa tra i big provinciali Pd

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Le urne di Cassino compattano il vecchio consiglio comunale: quello finito tante volte in mille pezzi, quello che per cinque anni Giuseppe Golini Petrarcone ha pazientemente ricomposto fino ad arrivare alla fine del mandato. Alle nove di questa mattina il Consiglio comunale ha approvato il bilancio.

E’ stata una votazione surreale. Seduti in aula, a decidere i destini della città, c’erano anche consiglieri che tra dodici giorni saranno semplici cittadini: consapevoli di essere stati sfiduciati domenica dagli elettori per le loro posizioni contro la maggioranza della quale avevano fatto parte, oppure superati dalla nuova generazione. Ma si sono presentati lo stesso. «E per questo voglio rendere merito pubblicamente al loro senso di responsabilità» ha detto il sindaco.

L’approvazione del Bilancio rischiava di diventare un tema della campagna elettorale bis per il turno di ballottaggio con cui tra due domeniche si sceglierà il sindaco tra Giuseppe Golini Petrarcone e Carlo Maria D’Alessandro. La seduta era stata convocata per il 30 aprile: ma quel giorno, in aula si erano presentate le lacerazioni e le divisioni, così evidenti da non consentire di arrivare alla votazione. Un modo con cui creare una situazione d’imbarazzo per il sindaco: in automatico è partita la nota del prefetto che gli dava tre settimane per approvare i conti o avrebbe mandato lei un commissario. I venti giorni scadevano oggi.

Serviva almeno il 50% più uno dei consiglieri per rendere valida la seduta. Un’impresa dal momento che una parte di quel consiglio comunale è già un ‘fantasma’: una fetta dei consiglieri sa di non essere stata rieletta, altri sono stati sconfitti politicamente.

Soprattutto c’era il rischio di trasformare la votazione in un fulcro della campagna elettorale bis. In nottata Carlo Maria D’Alessandro indossava già i panni del leader: della maggioranza o dell’opposizione lo stabiliranno le urne ma comunque dava questa disposizione «I consiglieri comunali di centrodestra saranno presenti e garantiranno il numero legale nella seduta del consiglio comunale convocata domani mattina per l’approvazione del bilancio».

«Si garantisse lui» è stata la risposta di Peppino Petrarcone appena saputa la cosa all’alba «Noi ci garantiamo da soli». I big del Partito Democratico si erano già mobilitati e la votazione di oggi era finita nella discussione feroce che si è innescata sul voto e le candidature di centrosinistra schierate a Cassino.

Tutto era cominciato alle tre della notte tra domenica a lunedì negli studi di Teleuniverso durante la no stop elettorale. Il presidente provinciale del Pd Domenico Alferi ha detto: ««A Cassino è andata in scena una delle peggiori pagine della storia recente del Partito Democratico, la Direzione Provinciale si è assunta la responsabilità di mandare alle urne due candidati del Pd: ha tirato fuori cavilli improbabili per non assegnare il simbolo a Giuseppe Golini Petrarcone. Oggi potevamo raccontare un’altra storia se qualcuno non si fosse assunto la responsabilità di non decidere per evitare di scontentare una parte del Partito» (leggi qui le dichiarazioni di Alfieri).

La risposta del segretario provinciale Pd Simone Costanzo arriva dopo qualche ora: «Alfieri così sta facendo il gioco del candidato sindaco di centrodestra Carlo Maria D’Alessandro e di Mario Abbruzzese. Le sue parole sono fuori luogo ed arrivano nel momento sbagliato. Ora dobbiamo pensare a far vincere Petrarcone, tutti insieme» (leggi qui le dichiarazioni di Costanzo).

Una mano tesa che viene subito respinta da Alfieri. Non si fida di Costanzo. E forse nemmeno vuole avere a che fare con Mosillo, a questo punto della partita. Per questo risponde ««Visto che domani si vota il Bilancio mi sembra che ci siano problemi per il raggiungimento del numero legale in aula, il Segretario della Federazione invece di fare l’appello per il voto al sindaco Giuseppe Golini Petrarcone si preoccupasse di chiamare i consiglieri Francesco Carlino e Antonio Giannandrea… e siccome sono due iscritti al Pd che fanno riferimento alla sua corrente gli dica di andare in Consiglio e votare in modo da evitare così il commissariamento della città di Cassino» (Leggi qui la reazione di Alfieri a Costanzo).

Ora il voto ed il bilancio che viene approvato. «Sottolineo il senso di responsabilità dei consiglieri Fausto Salera e Francesco Carlino per essere stati presenti, insieme a tutti i consiglieri di maggioranza benché non rieletti o non eleggibili, hanno dimostrato grande spirito di appartenenza e responsabilità. Cassino gliene darà atto».